Ciao francesco,
per quanto riguarda i contenitori utilizzati dai romani, beh, il materiale più usato era la ceramica, il cotto.
Per quanto riguarda le varietà non saprei dirti con precisione ma si trattava di vitis vinifera vinifera, la specie oggi coltivata per la produzione di vino.
Scavi fatti nell'alto maceratese, nel comprensorio di Matelica hanno riportato alla luce delle necropoli Picene (popolo vissuto nella zona tra il IX e il VII sec. a.c.) che ospitavano le tombe di guerrieri e principi.
Per accompagnare queste figure nel loro viaggio nell'aldilà venivano posti al loro interno acini di uva.
Dagli scavi effettuati sono emersi ben 52 frammenti di vinaccioli e successivi studi ampelografici hanno confermato che si tratta di vinaccioli di vite domestica.
Le varietà però non le conosciamo ancora.
per quanto riguarda l'"acquerello" anche nelle Marche si fa ma si chiama "Acquaticcio".
è un prodotto che si beve soltanto qualche giorno dopo la vendemmia, si produce facendo fermentare del mosto, acqua, e zucchero con delle vincacce e raspi. La particolarità è che deve rimanere dolce e frizzante, per questo è bevibile solo alcuni giorni dopo la vendemmia.
La tecnica che ho indicato io (quella di vinificare il verdicchio come se si tratti di uva rossa) secondo me è una tecnica validissima e potrebbe produrre dell'ottimo vino.