Approposito di questo, aprendo un topic apposito, avevo chiesto riferendomi agli specialisti, un consiglio su qualche buon libro di enologia, ma ahimè non ho ricevuto risposte. Confido in voi per una risposta.
Produco vino per uso personale, quindi non sono un'enologa o professionista del settore, ma ho trovato interessante "Professione Sommelier" editrice Le Monnier, curato da Gigi Brozzoni del Seminario Permanente L. Veronelli.
Grazie per il consiglio a nome di tutti gli utenti.
Proprio riguardo all'argomento della solforosa uscirà nel prossimo numero di terramica, previsto a Dicembre, un articolo inerente all'uso dei solfiti in enologia.
Polets70 ha scritto:e' un olio non vegetale senza scadenza...sta solo a contatto del vino e lo rimetterai a contatto del vino...quindo secondo me si può riutilizzare senza problemi.
Non condivido molto il non uso del matabisolfito...un conto se va aggiunto come curativo allora chiaro prima faccio un'analisi e poi mi dicono come e quanto aggiungerlo..ma come preventivo qundo pigio, sull'uva o nel mosto appena schiaccito un 5gr per quintale ce lo metto sempre...a meno che uno selezioni l'uva acino per acino ma credo sia impossibile... è anche vero che l'habitat aiuta molto ma sono del parere che il vino buono lo faccia anche chi è capace di farlo...per questo a volte si è seguiti da enologi e i più bravi si fanno anche pagare non poco perchè il gioco vale la candela.
Un saluto
Nell'olio rimangono piccole gocce di vino che lo inquinano per me è bene non riusarlo
Pedru ha scritto:Arrivo buon ultimo perché l'argomento mi era sfuggito, ma la cosa mi coinvolge e devo proprio dire la mia. Faccio vino da parecchi anni, per tradizione familiare. Dico senza mezzi termini che sono contrario ad usare qualsiasi sostanza estranea a quella che già è presente naturalmente nell'uva, compresi i lieviti selezionati. E pensare che, a volte, discutendo con qualche "persona informata" (?) e con qualche diploma specifico, mi si dice e che un vino, senza bisolfito non è vino! mi è capitato con un mio corregionale anche qui nel forum. Bene, rispetto tutte le opinioni, ma come si ad affermare certe cose? ho il sospetto che certa gente senza uso di metabisolfiti, caseine, lieviti selezionati e chi più ne ha più ne meta, non sia in grado di produrre vino, e perciò credono che non riescano a farlo neanche altri, non mi sembra accettabile. Talebano? no, mi sono sempre trovato bene e il mio vino (produzione amatoriale) è conosciuto e apprezzato e certi ragionamenti pseudo moderni non li accetto. Saluti Pedru
LO credo che il vino della tua terra venga anche senza metabisolfito, in altre zone non sarebbe possibile.
vorrei chiedere agli esperti del settore, di poter indicare, in maniera anche sommaria, un calendario degli appuntamenti con il laboratorio di cui, un neofita possa avvalersi nel pianificare il processo che va dalla pigiatura all'imbottigliamento. magari sottolineando nei vari periodi quei parametri di base da valutare ogni volta e quelli maggiormente utili in determinate fasi. grazie