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Autore |
Messaggio |
bobby76
Iscritto il: 14/10/2013, 15:46 Messaggi: 10
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Mi sono dimenticato della risposta piu' importante.... Le pasticche di zolfo nelle damigiane non l'avevo mai sentito dire.......!!!!!
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29/10/2013, 14:47 |
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paolaelena
Iscritto il: 01/07/2013, 12:06 Messaggi: 1015 Località: Pesaro
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_________________ La vita è una lunga pazienza.
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29/10/2013, 14:51 |
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tonioo
Iscritto il: 05/12/2013, 18:55 Messaggi: 23
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Approposito di questo, aprendo un topic apposito, avevo chiesto riferendomi agli specialisti, un consiglio su qualche buon libro di enologia, ma ahimè non ho ricevuto risposte. Confido in voi per una risposta.
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14/05/2014, 20:35 |
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Vallerossa
Iscritto il: 30/10/2014, 20:56 Messaggi: 26
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Produco vino per uso personale, quindi non sono un'enologa o professionista del settore, ma ho trovato interessante "Professione Sommelier" editrice Le Monnier, curato da Gigi Brozzoni del Seminario Permanente L. Veronelli.
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01/11/2014, 20:47 |
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BluSnake
Sez. Industria Enologica
Iscritto il: 05/12/2009, 22:37 Messaggi: 3371 Località: Mildura (Australia)
Formazione: Enologo
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Grazie per il consiglio a nome di tutti gli utenti.
Proprio riguardo all'argomento della solforosa uscirà nel prossimo numero di terramica, previsto a Dicembre, un articolo inerente all'uso dei solfiti in enologia.
Ciao Marco
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02/11/2014, 15:23 |
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BluSnake
Sez. Industria Enologica
Iscritto il: 05/12/2009, 22:37 Messaggi: 3371 Località: Mildura (Australia)
Formazione: Enologo
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Volevo aggiornarvi sull'articolo della solforosa, uscito proprio alcuni mesi fa su TerrAmica http://issuu.com/associazionediagraria. ... 0/10697222Ciaps Marco
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20/10/2015, 21:46 |
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Leonardo62
Iscritto il: 23/06/2014, 15:05 Messaggi: 607 Località: Siena
Formazione: perito agrario enologo
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Polets70 ha scritto: e' un olio non vegetale senza scadenza...sta solo a contatto del vino e lo rimetterai a contatto del vino...quindo secondo me si può riutilizzare senza problemi.
Non condivido molto il non uso del matabisolfito...un conto se va aggiunto come curativo allora chiaro prima faccio un'analisi e poi mi dicono come e quanto aggiungerlo..ma come preventivo qundo pigio, sull'uva o nel mosto appena schiaccito un 5gr per quintale ce lo metto sempre...a meno che uno selezioni l'uva acino per acino ma credo sia impossibile... è anche vero che l'habitat aiuta molto ma sono del parere che il vino buono lo faccia anche chi è capace di farlo...per questo a volte si è seguiti da enologi e i più bravi si fanno anche pagare non poco perchè il gioco vale la candela.
Un saluto Nell'olio rimangono piccole gocce di vino che lo inquinano per me è bene non riusarlo
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14/10/2016, 20:06 |
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Leonardo62
Iscritto il: 23/06/2014, 15:05 Messaggi: 607 Località: Siena
Formazione: perito agrario enologo
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Pedru ha scritto: Arrivo buon ultimo perché l'argomento mi era sfuggito, ma la cosa mi coinvolge e devo proprio dire la mia. Faccio vino da parecchi anni, per tradizione familiare. Dico senza mezzi termini che sono contrario ad usare qualsiasi sostanza estranea a quella che già è presente naturalmente nell'uva, compresi i lieviti selezionati. E pensare che, a volte, discutendo con qualche "persona informata" (?) e con qualche diploma specifico, mi si dice e che un vino, senza bisolfito non è vino! mi è capitato con un mio corregionale anche qui nel forum. Bene, rispetto tutte le opinioni, ma come si ad affermare certe cose? ho il sospetto che certa gente senza uso di metabisolfiti, caseine, lieviti selezionati e chi più ne ha più ne meta, non sia in grado di produrre vino, e perciò credono che non riescano a farlo neanche altri, non mi sembra accettabile. Talebano? no, mi sono sempre trovato bene e il mio vino (produzione amatoriale) è conosciuto e apprezzato e certi ragionamenti pseudo moderni non li accetto. Saluti Pedru LO credo che il vino della tua terra venga anche senza metabisolfito, in altre zone non sarebbe possibile.
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14/10/2016, 20:08 |
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marcellodeleo
Iscritto il: 15/10/2016, 8:27 Messaggi: 1
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vorrei chiedere agli esperti del settore, di poter indicare, in maniera anche sommaria, un calendario degli appuntamenti con il laboratorio di cui, un neofita possa avvalersi nel pianificare il processo che va dalla pigiatura all'imbottigliamento. magari sottolineando nei vari periodi quei parametri di base da valutare ogni volta e quelli maggiormente utili in determinate fasi. grazie
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21/10/2016, 18:16 |
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BluSnake
Sez. Industria Enologica
Iscritto il: 05/12/2009, 22:37 Messaggi: 3371 Località: Mildura (Australia)
Formazione: Enologo
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Sul mosto dopo il pigiato,
A fine fermentazione
Ogni travaso e/o Filtrazione
Operazioni che riguardano l'uso di pompe, aggiunta di chiarificanti ecc.. e possono ridurre il contenuto di solforosa libera
Se fatto un blend, prima e dopo il blend
Pre-Imbottigliamento
Una volta il vino è stato imbottigliato
Controlli periodici mensili sarebbero altrettanto importanti per monitorare il contenuto.
Questo in un'azienda professionale sul controllo nello specifico della solforosa (visto che il topic principale riguarda la solforosa)
Per un hobbista ho scritto un articolo che puoi trovare nella mia firma qui sotto, riguardante le analisi del vino in generale.
Ciao Marco
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22/10/2016, 12:57 |
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