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analisi vino, mi date qualche consiglio?
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marco77
Iscritto il: 08/12/2009, 13:37 Messaggi: 3588 Località: Catania
Formazione: Laurea in Scienze e tecnologie agrarie
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Ragazzi mi raccomando a parlare di aggiunta di additivi, specie il metabisolfito, e trattamenti...leggetevi il primo topic della sezione al riguardo.
Sicuramente si deve partire da uva sana ma poi in cantina si deve continuare a lavorare bene e secondo anche le caratteristiche degli uvaggi usati.
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11/02/2012, 10:22 |
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BluSnake
Sez. Industria Enologica
Iscritto il: 05/12/2009, 22:37 Messaggi: 3371 Località: Mildura (Australia)
Formazione: Enologo
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marco77 ha scritto: Ragazzi mi raccomando a parlare di aggiunta di additivi, specie il metabisolfito, e trattamenti...leggetevi il primo topic della sezione al riguardo.
Sicuramente si deve partire da uva sana ma poi in cantina si deve continuare a lavorare bene e secondo anche le caratteristiche degli uvaggi usati. Giusto, fate i bravi e non esagerate con gli additivi.
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11/02/2012, 13:33 |
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Pedru
Sez. Cani
Iscritto il: 02/12/2010, 23:57 Messaggi: 4660 Località: Sassari
Formazione: Universitaria
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gianpaolo ha scritto: Ciao Pedru mi fa piacere che ci siano un po di sardi su questo forum Io ho tre ettari di vigneto nel territorio Sorso-Sennori, ........................................ per quanto riguarda l'aggiunta di solforosa sono anni che faccio delle prove pero' haimè con ilpassare del tempo la differenza si nota a meno che non si tratti di annate particolari che danno della grande uva e allora si riesce a ottenere un vino longevo senza aggiunte pero' ci sarebbe da aprire un post a parte per questo argomento e mi piacerebbe sentire il parere di tutti;io penso che un vino naturale lo si puo' fare bene,c'è Alessandro Dettori un produttore della mia zona che imbottiglia ed è molto conosciuto fuori,vedi i suoi vini per me rapresentano il territorio poi possono piacere o no ..................... E sì, Gianpaolo e adesso c'è anche Baroreddu Vedi? dire Sorso-Sennori è già indicativo, anche quelli sono terreni a vocazione viticola, ma in che zona esattamente? Alessandro Dettori di Sennori lo conosco bene (di fama) e ho bevuto i suoi vini: ottimi Cannonau. Li ho assaggiati in una degustazione di Cannonau, a Sassari a cui partecipavano diversi produttori di tutta a Sardegna. Quello di A. Dettori (per il poco che può valere il mio parere) mi è sembrato il migliore, insieme a quello di Oliena. Anche io nella mia vigna, per le malattie più comuni uso rame e zolfo: zolfo per l'oidio e solfato di rame + calce (= poltiglia bordolese) per la peronospora. Per quanto riguarda il trattamento del mosto e/o del vino invece, mi ripeto: non abbiamo mai aggiunto niente, niente di niente. Eppure mai, e dico mai, nessun problema: né spunto, né sapori o odori cattivi, né "ossidazione" o altro, niente! anche la limpidezza (non uso neanche filtri) è ottima. Perciò mi meraviglio, quando sento che altri mettono bisolfiti o altro, durante la lavorazione. Forse dipende dal metodo, dalla qualità delle uve e dal tipo di vino che si ottiene. Anche la durata della macerazione potrebbe avere la sua importanza. Non vorrei dilungarmi, però mi piace raccontare questo episodio: una stagione tanti anni fa, quando lavoravo la vigna (e il vino) di mio padre, mio fratello con alcuni amici decise di acquistare qualche quintale di uva Cannonau da un vignaiolo di Sennori. La portarono con un camioncino. Ti dirò che io, vedendola, rimasi imbarazzato : molto migliore della nostra! infatti mentre la nostra presentava qualche imperfezione nei grappoli , alcuni acini rovinati dagli uccelli e dalle vespe (ma non marciumi), quella acquistata, quella era esteticamente perfetta, una meraviglia. Facemmo la pigiatura, separatamente: prima la nostra e poi l'altra e, naturalmente, la mettemmo a macerare in tini diversi e poi il mosto-vino in botti diverse. all'epoca del travaso, travasammo prima il nostro vino: ottimo odore, sapore, colore, limpidezza. Poi l'altro ... un fetore incredibile (e già l'odore non mi convinceva durante i controlli prima del travaso), un saporaccio disgustoso. Mi ricordo le parole esatte di mio fratello: " che tanfo!" insomma, quel vino finì dritto dritto nelle fogne della cantina. Come mai? ce lo chiediamo ancora. Io una spiegazione l'ho trovata, ma solo un' ipotesi: quell'uva acquistata era bella e sana perché trattata con prodotti "non biologici" fino a poco tempo prima della vendemmia, prodotti chimici che avevano ostacolato la normale fermentazione del mosto Ciao Pedru
_________________ Su ki iskhit su foghile ki no l'lskhet su Jannile
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11/02/2012, 22:38 |
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Pedru
Sez. Cani
Iscritto il: 02/12/2010, 23:57 Messaggi: 4660 Località: Sassari
Formazione: Universitaria
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baroreddu ha scritto: salve a tutti,anche io sono del nord sardegna,e produco vino da generazioni .............. saludos a tottu. Ben'ennidu, Baroreddu, de inue ses? scusate traduco: benvenuto, di dove sei, di quale zona del Nord Sardegna? Saludos a tie Pedru
_________________ Su ki iskhit su foghile ki no l'lskhet su Jannile
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11/02/2012, 22:42 |
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marco77
Iscritto il: 08/12/2009, 13:37 Messaggi: 3588 Località: Catania
Formazione: Laurea in Scienze e tecnologie agrarie
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tutto è possibile ma c'è da dire tutto quello che è autorizzato viene anche testato se ha effetti sulla vinificazione. poi io farei una considerazione, ma avevano le stesse caratteristiche?grado zuccherino e altro?basta anche solo questo a far cambiare il destino del futuro vino poi io farei una considerazione sullo zolfo e il rame, è vero che sono autorizzati in bilogico ma se non usati correttamente non sono da meno di altri prodotti, e poi devono essere usati in quantità maggiori rispetto a prodotti con caratteristiche diverse
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11/02/2012, 22:46 |
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Pedru
Sez. Cani
Iscritto il: 02/12/2010, 23:57 Messaggi: 4660 Località: Sassari
Formazione: Universitaria
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Concordo: tutto quello che è autorizzato viene anche testato se ha effetti sulla vinificazione. Quanto dici è razionalmente ineccepibile. "una considerazione sullo zolfo e il rame, è vero che sono autorizzati in biologico, ma se non usati correttamente non sono da meno di altri prodotti, e poi devono essere usati in quantità maggiori rispetto a prodotti con caratteristiche diverse" anche questo non fa una piega: conosco la problematica. Anzi, per quanto riguarda il rame c'è anche il problema maggiore: l'accumulo nel terreno. Tutto va fatto con "grano salis", insomma, è questione di misura e di tempi. Tutto si gioca su queste due variabili. Come estrema ratio ci sono i prodotti di sintesi, sistemici, traslaminari ecc. Per quanto riguarda il "vino" (?) prodotto dall'uva comprata a cui si accennava: 1 - nessuna analisi di laboratorio effettuata, né per la nostra, né per quell'altra, e neanche col mostimetro di Babo, soltanto quella del nostro gusto: non mi ricordo ci fosse diferenza. Del resto Sorso e Sennori sono a pochi km di distanza dalla mia zona, e stiamo parlando della stessa fascia costiera a vocazione viticola. 2 - è vero che basta poco, pochissimo per fare la differenza tra un vino e l'altro, però nel caso citato, si tratta da una parte di un vino perfetto (duraturo e senza difetti) e un'altro totalmente imbevibile, insanabile. Non si è trattato di una semplice differenza di qualità organolettica, sapori e profumi. L'unica spiegazione (che ho trovato) è quell'uva fosse trattata con qualche sostanza antifungina di sintesi, magari sistemica (l'uva non presentava traccia di rame o altro), senza rispettare l'intervallo di sicurezza e che quindi, questa sostanza abbia impedito od ostacolato l'azione dei lieviti 3 - proprio perché l'uva venne trattata alla stessa maniera, con gli stessi strumenti, dalle stesse persone nello stesso giorno; lasciata fermentare in tini simili per lo stesso tempo, conservata in botti uguali e nella stessa stanza nella stessa cantina, entrambi i mosti senza il minimo trattamento con sostanze estranee, che cosa altro si potrebbe ragionevolmente ipotizzare? ciao Pedru
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12/02/2012, 0:56 |
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siff
Iscritto il: 28/08/2011, 12:27 Messaggi: 2620 Località: potenza
Formazione: tecnico sistemi energetici
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ciao pedru,quest anno mio nonno se comprato dell uva di montepulciano tramite un fruttivendolo che viene da canosa di puglia,io pensando a quella zona mi aspettavo un uva molto zuccherina ma ho misurato con il rifrattometro ed era 17,5babo!l uva dall aspetto era buona assaggiando un chicco d uva era dolce solo che con il rifrattometro dava il valore basso....comunque alla svinatura il vino è uscito molto scuro dolce e con una puzza di idrogeno solforato!ora riposa nelle damigiane però con un basso grado zuccherino è uscito un vino troppo colorato...muà troppo strano...
_________________ DALLA VITA EREDITIAMO MOLTE ANSIE,DALLA VITE LA FORZA DI SUPERARLE
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12/02/2012, 2:04 |
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baroreddu
Iscritto il: 06/02/2012, 17:30 Messaggi: 772 Località: provincia di sassari
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buongiorno a tutti,salute pedru. abito in provincia di "Coros" anche a me è capitato di fare del cagnulari tutto da una stessa vigna,nello stesso tino,e messo in contenitori di acciaio(500lt) e in botte di castagno(300lt). quello in botte al primo travaso aveva la puzza dello zolfo(mercaptano). nei formaggi si dice"trenta di trenta formaggi"
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12/02/2012, 10:22 |
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marco77
Iscritto il: 08/12/2009, 13:37 Messaggi: 3588 Località: Catania
Formazione: Laurea in Scienze e tecnologie agrarie
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be baroreddu, nel tuo caso c'è una variante, la diversa tipologia di botte, che ti assicuro ha una influenza notevole sul processo, specie per le temperature di conservazione. nel caso di pedru l'unica cosa che era diversa era l'uva quindi deve aver influito qualche cosa nell'uva, e in questo caso può essere per esempio un antibotritico irrorato senza rispettare i tempi di carenza, oltre al diverso grado zuccherino(anche leggermente più basso)che sicuramente avrà influenzato il processo, il terreno anche in pochi metri cambia e influenza l'uva. comunque rimane un processo alle intenzioni.........ma ti è capitato di bere altre volte il vino di quella vigna?
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12/02/2012, 11:50 |
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Pedru
Sez. Cani
Iscritto il: 02/12/2010, 23:57 Messaggi: 4660 Località: Sassari
Formazione: Universitaria
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siff ha scritto: ciao pedru,quest anno mio nonno se comprato dell uva di montepulciano tramite un fruttivendolo che viene da canosa di puglia,io pensando a quella zona mi aspettavo un uva molto zuccherina ma ... Io non sono un enologo, perciò non posso dire più di tanto. Ho solo la mia esperienza, personale e delle discussioni che si fanno tra viticultori. Per quanto mi riguarda posso dire che, a gusto, riconosco un'uva dolcissima da una nettamente meno dolce, ci mancherebbe . Ma, per quanto mi riguarda, il punto è un altro e lo sottolineo: qui non si tratta di vini con qualche differenza, come potrebbe aversi da vini ottenuti da zone molto diverse (e, magari, con diversi tipi di uva), ma da una parte abbiamo ottenuto un vino ottimo sotto tutti gli aspetti, dall'altra un liquido che non si poteva in alcun modo definire vino. Quindi non una semplice differenza nel grado alcolico, sapore, odore ecc (che già sarebbero importanti), ma un liquido torbido, dall'odore nauseabondo (altro che puzza o sapore di zolfo o di uova marce!). In altre parole: i lieviti del mosto (presumibilmente) erano stati inibiti da qualcosa, e qualche specie batterica aveva consumato lo zucchero trasformandolo chissà in che cosa. Mio fratello ha sintetizzato il tutto in una parola: " che tanfo". E per questo che quel liquido è finito dritto nella fogna Pedru PS: il grado zuccherino non ha niente a che vedere con il colore
_________________ Su ki iskhit su foghile ki no l'lskhet su Jannile
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12/02/2012, 12:07 |
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