Un saluto a tutti , come da titolo volevo delle informazioni sull'acido tartarico, quando e come usarlo. Chiedo a voi perchè ho un po di dubbi su quanto mi è stato detto dal proprietario di un negozio di prodotti per enologia: l'anno scorso per la mia prima vendemmia questo signore mi diede un foglio, una sorta di piccolissimo vademecum sulla produzione del vino e nella "sezione" trattamento del mosto dice "aggiungere 50/100 g/hl di acido tartarico (dà pastosità,brillantezza ed acidità fissa al vino)"; è corretto aggiungerlo a prescindere dalle caratteristiche del mosto/vino? Un campanello d'allarme è suonato quando ho letto anche "aggiungere 20 g/hl di metabisolfito di potassio", una dose eccessiva se non si hanno uve veramente poco sane (correggetemi se sbaglio)! Come capire (escludendo le analisi ovviamente) in quali casi è corretto usarlo ed in quali dosi? Può essere sufficiente un assaggio del vino? Qualsiasi informazione sulla funzione e l'uso dell'a. tartarico è ben accetta ! Grazie in anticipo
secondo me se un mosto non ne ha bisogno,meglio non aggiungerne!!!non è detto che per fare il vino devi aggiungere per forza determinati prodotti...il metabisolfito è indispensabile ma sempre meglio non eccedere...poi sono pareri personali...sul tartarico non ti so dire perchè non ne ho mai usato e credo che non lo userò mai per me il metabisolfito basta e avanza
Il tartarico come altri prodotti senza analisi si va al buio, chiaramente per l'uso che se ne fa, aumento dell'acidità, di solito viene usato in dosi come da te descritto sul vino bianco. Per le analisi che ho fatto negli ultimi anni, mi veniva consiglaito di aggiungerlo sul rosso a dose di 50 grammi HL...
MarcoI ha scritto:Quindi non c'è una caratteristica,un odore o un sapore evidente che mi permetta di dire che è necessario usarlo?
Attendi il parere dell'enologo, probabilmente alla degustazione si potrebbe capire, ma come fai a quantificare la dose? se sbagli in eccesso rovini tutto il vino, per questo meglio fare le analisi.
Quando il vino é pronta da bere assaggiandolo potresti notare un appiattimento del gusto, come se il vino mancasse di brio e di freschezza. Potresti provare con pochi litri e comunque é sempre meglio un analisi e sentire il parere dell' enologo, intervenire dopo significa sempre rattoppare.
L'acido tartarico è un prodotto che va aggiunto con analisi alla mano, eventualmente quantificare un'acidificazione può essere vantaggioso per abbassare il pH e per rendere il prodotto più longevo. Tuttavia quest'anno le acidità totali sono molto alte perciò in molti casi non è necessario acidificare. Effettivamente come ti è stato detto puoi capire dalle degustazione il livello di freschezza e di sapidità del vino, ma le analisi ci offrono la possibilità di quantificare numericamente cosa abbiamo e come intervenire.