BluSnake ha scritto:In che stato si trova la botte? C'è del prodotto o c'è stato? Eventualmente per quanto tempo è stata senza prodotto all'interno?
Se provi ad annusare dentro la botte, senti dei difetti olfattivi? Se sì, quali?
Quanti anni ha la botte di legno?
Ciao Marco
Ciao Marco, la botte è nuova di zecca, mai visto vino. si tratta di un caratello da 100litri rovere allier stagionato 24 mesi. ho letto qua e là che bisogna riempirla per vari giorni (10-15 giorni) con acqua salata tra il 3 e il 5%. poi risciacquata fino alla limpidezza, fatta scolare e riempita di vino. non voglio solfitarla subito per non pregiudicare la malolattica. può essere un problema secondo te? tu cosa mi consigli? grazie Gianni
cosmy ha scritto:io invece ho ritrovato un caratello da vin santo del mio bisnonno. Come faccio a "riattivarlo"?
Ci sono dei prodotti appositi per lavarla bene a fondo, dopo di chè il solito zolfo da bruciare dentro. Certo che se è stata usata molte volte tenderà ad essere più un contenitore, nel senso che rilascerà pochi "aromi" tipici del legno..
Eh si, essendo un vino passito, con alta concentrazione di zuccheri, si faceva fatica a far iniziare la fermentazione e quindi quando partiva si preferiva mantenere la feccia (la "madre" del vinsato) convinti che fosse lei a far partire la fermentazione. Ovviamente si trattava di lieviti autoctoni resistenti alle alte gradazioni che si conservavano naturalmente nel tino e non lavando il caratello (o lavandolo sbrigativamente) si avevano più probabilità che questi lieviti sopravvivessero per l'anno successivo. Al giorno d'oggi esistono lieviti che lavorano ad alta gradazione quindi il problema non si pone, alcuni però lo fanno ancora così, in questi casi non è il legno a rilasciare qualcosa ma la feccia della lavorazione dell'anno precedente