Purtroppo le mie esperienze nel settore non sono positive, in altre parole è un rischio grosso vendere sistematicamente anche piccole confetture e simili senza una "regolarizzazione", personalmente ho il rigetto per la burocrazia e le cartacce ma devo dire di stare attenti perché possono verificarsi fatti spiacevoli, sono a conoscenza di piccoli episodi, addirittura per 4 uova o sughi in quantità irrisorie che hanno creato qualche problema al produttore. Sono le estremizzazioni delle cose che rovinano tutto, si passa dal nero al bianco così, poi con un po' di buon senso si può fare di tutto, ciao, saluti Mario
Ps ricordo che sempre più spesso vengono concessi permessi per piccoli laboratori multifunzionali, che ci mettono al sicuro da tutto e sinceramente sono anche comodi e veramente rispondenti alle esigenze di molti.
beato a Te che vivi lontano da Napoli, xkè sapresti che qui si paga tt( x avere quello che si ha diritto) , democrazia e onestà nn fanno capolinea in questa città, come Tu potrai vedere dalla bella cronaca, ultimo il comune che doveva essere il 1° ad essere guardato
Formazione: Per. Agrario e Dott. in Scienze e Tecn. Agrarie
Re: Posso vendere le mie produzioni?
05/01/2009, 16:13
Ciao betaeta, dispiace sentire certi discorsi, ma purtroppo penso che Napoli non sia l'unica realtà in queste condizioni, purtroppo in Italia ci facciamo del male dal soli, avremmo grandissime potenzialità ma non riusciamo a tirarle fuori. Saluti Francesco
Credo che questa discussione sarebbe stata meglio collocata nella sezione aspetti legali.Comunque voglio dire a Betaeta che non solo da noi democrazia e onestà sono un optional solo che dalle ns parti problemi atavici cui la classe politica connivente con i disonesti non ha saputo risolvere (anzi come si dice dalle ns parti hanno azzuppato) rendono più evidenti e marcate le disfunzioni.Non bisogna demordere e ricordarsene in occasioni elettorali nel senso che per me non bisognerebbe votare per mandare tutta la classe politica locale a casa.Questo è il mio pensiero ciao
giuste le Vs. osservazioni. Eugenio io mi ricordo sempre quando vado a votare, ma sono gli altri "CHE NON SI RICORDANO" , xkè a Napoli ci sguazzano nel "MI MANDA PICONE"
giuste le Vs. osservazioni. Eugenio io mi ricordo sempre quando vado a votare, ma sono gli altri "CHE NON SI RICORDANO" , xkè a Napoli ci sguazzano nel "MI MANDA PICONE"
Ciao betaeta, ho letto la tua risposta viaggiando sul forum e sono completamente d'accordo con te. Anche io ho la mia produzione da vendere e anche io devo sottostare al "pizzo" statale se voglio realizzare qualche cosa. E ti assicuro che non è solo questione di Asl che controlla la sanità del prodotto. La questione è che a Napoli come a Roma o Viterbo o Torino se tu vuoi guadagnare devi prima pagare. Il pizzo appunto. Non le tasse attenzione: il pizzo. Ti saluto e in bocca al lupo. Ciuco.
che io sappia non è possibile vendere prodotti trasformati senza avere un laboratorio a norma e personale che abbia l'attestato per la manipolazione degli alimenti.
condivido con Animaterrae, ma sull'attestato che deve avere il personale, non è proprio cosi, l'attestato lo deve avere il titolare, e lui ha la responsabilità che i suoi dipendenti rispettino le norme HCCP....poi se i dipendenti vogliono farsi un corso tanto di guadagnato, ma non è obbligatorio che tutti siano in possesso dell'attestato. Ho lavorato in pasticceria, e l'attestato l'aiuto pasticcere non l'aveva mica.
Aggiungo....i miei genitori avevano un negozio di generi alimentari per più di 20 anni.....l'attestato per la manipolazione degli alimenti, l'aveva solo mia mamma, mio padre no....ed era in regola, idem per i bar, quindi basta un responsabile, che poi senza quell'attestato non ti rilasciano la licenza per l' attività.
i corsi sostitutivi del libretto sanitario sono obbligatori per tutti in passato c'erano cmq i libretti sanitari (appunto) e dovevano averli tutti coloro che manipolavano gli alimenti.