hhmmmm che profuminooooo
Auguri di buona Pasqua anche a te!
Qui dopo tanta siccità ha piovuto parecchio e ha trascinato parecchia terra
compresa quella de mio orto ... speriamo che non mi sparisca l'orto!

ma che meraviglia , il forno a legna , la vicina, e tutte queste torte !!!
parlaci di queste torte...cosa sono le pasimate ?
anche camillo ...
e anche le galline più sexi d'Italia, io me le ricordo bene, sai?
auguri a te, Trescogli, e alla tua famiglia
matilde

Ricambio gli auguri
Qui piove da un paio di giorni e ha iniziato piano piano quindi dando modo alla terra di consolidarsi... oggi ha piovuto un pò più forte ma niente trascinamenti.
Il tuo orto non sparirà e quest'acqua ci voleva...

Ciao Matilde ricambio gli auguri e le galline ti salutano e Camillo scodinzola..

Le pasimate sono un dolce tipico della lucchesia e garfagnana e anche del camaiorese.

Ve la scrivo qui...

PASIMATA DELLA FIDALMA

Primo giorno
Iniziare la sera rinfrescando il lievito madre, fino a ottenerne circa 180 g. da usare nell’impasto successivo

Secondo giorno

Al mattino aggiungere al lievito :
1 uovo
1 cucchiaio d’olio d’oliva extravergine non troppo robusto
1 cucchiaio di zucchero
farina 00 quanto basta per fare un impasto di media consistenza
a fine primo impasto, il peso si aggirerà intorno ai 350 g.

La sera dello stesso giorno mettere nell’impasto
2 uova
2 cucchiai d’olio d’oliva
2 cucchiai di zucchero
farina 00 per rendere l’impasto di media consistenza

Terzo giorno

la sera del terzo giorno mettere nell’impasto:
3 uova
3 cucchiai d’olio
3 cucchiai di zucchero
farina come al solito
infine, aggiungere un po’ di uvetta messa a rinvenire in acqua tiepida e poi asciugata
dopo questa fase l’impasto peserà all’incirca 1250 g.

Quarto giorno

Il mattino, a seconda del proprio gusto, mettere una buona quantità di uvetta (circa 200 g.) fatta rinvenire e poi asciutta come detto
pinoli (80 g.)
alcune semi d’anice (circa 10 g.)
un pizzico di sale

Suddividere l’impasto in pezzature da 750-1000 g. a seconda della grandezza delle teglie, imburrare le teglie, e mettere a lievitare al caldo (in alternativa alle teglie si possono usare i pirottini di carta).

Alla sera, scaldare il forno a 180°, infornare e far cuocere per 45-60 minuti.

bellissimo lìorto i dolci il forno.....
la ricetta mi sembra un po lunghettina.. ma se il risultato..
da noi se ne fa una simile ma si usa il lievito di birra e si fa lievitare una solo notte,,
cioa
auguri di buon pasqua
Nino

complimenti per tutto

Ciao Nino, grazie degli auguri che ricambio.

Forse la spiegazione della lunghezza può essere riassunta così come questa premessa che ho trovato in rete

"E fu sera e fu mattina… Parlare della Pasimata fa venire a mente certi brani della Bibbia, in cui il tempo sembra scorrere con una lentezza impressionante. Come la Genesi: “E fu sera e fu mattina… primo giorno… e fu sera e fu mattina… secondo giorno…” Oggi il tempo è qualcosa che sfugge di mano. Anche nel cucinare si cerca di fare di tutto per ridurre il tempo, per manipolarlo, restringerlo al minimo indispensabile. Eppure è un elemento fondamentale. Certe ricette sono una vera e propria sfida al nostro “tempo di corsa”: hanno bisogno di tempi lunghissimi, e non hanno nessuna fretta di esser fatte. Sembrano quasi una terapia per recuperare il senso del tempo. Chi preparava la Pasimata, negli anni in cui era l’unico dolce per Pasqua, calcolava il tempo per iniziare l’impasto nel momento giusto per arrivare a sfornare al Sabato Santo."

Il tempo... le stagioni...il ritmo della Terra... e non della "società"

Che bel posto complimenti , dai una grattatina dietro lae orecchie a camillo

Ciao TreScogli, seguo in silenzio il tuo orto perchè mi piace molto l'atmosfera e questa sensazione è confermata dalle ultime tue parole.
Proprio qualche giorno fa pensavo a come sarebbe bello poter vivere senza tutti i condizionamenti che il sistema ci impone. RIflessioni sollecitate da tanti accadimenti, non solo di respiro nazionale ma anche che quotidianamente mi riguardano, che alimentano quella voglia di rottura con le imposizioni, con le ipocrisie, con il dover convivere con un sistema che non si è scelto. Ma come si fa?
Riflessioni a parte, belli i tuoi luoghi, auguri.

Anna

Camillo ringrazia e ricambia con una scodinzolata