Venne l'autunno, iniziai i primi timidi approcci con quella che successivamente sarà la mia filosofia attuale, e l'orto andò a riposo. Lessi con avidità di nuove tecniche culturali, feci mia l'ideologia descritta nel libro "orto e giardino biologico" di
Marie-Luise Kreuter, la quale insegnava la sottile arte del compostaggio, della sinergia che si instaura fra i vari elementi della terra. Iniziai così ad avvicinarmi al concetto dell'orto-giardino che non viola la terra, non la vanga e non altera i suoi strati.
Ho sperimentato varie pratiche in maniera dilettantesca e incerta, senza sapere realmente quello che facevo. Applicavo concetti giusti in momenti sbagliati, traendone insoddisfazioni. Vangavo troppo presto o quando non si doveva, piantavo troppo presto o troppo tardi. La terra mi era ostile, la compostiera non carburava, nel periodo di agosto le piante agonizzavano, non riuscendo l'acqua a penetrare nella crosta argillosa superficiale. Le zanzare la facevano da padrone.
Un anno lasciai persino perdere. La terra, magari, si lasciava lavorare in certi periodi, era anche friabile e riuscivo a creare dossi gradevoli alla vista. Ma si rivelavano lastroni di argilla, e d'estate erano impenetrabili alle radici.
Poi la passione risbocciò, facendomi mettere doppiamente d'impegno. Eliminai la siepe, e creai ancora più spazio.
L'anno scorso è stato uno dei migliori, anche se lontano da quello che mi aspettavo.
Quest'anno sono partito in quarta, ma di idee. Ho fatto un melting-pot di esperienze. Ho imparato che se prima ero paziente, non lo ero abbastanza. Serve ancora più pazienza. Appena il tempo me lo ha permesso, ho iniziato a fare pulizia nell'orto. Fortunatamente le infestanti sono un lontano ricordo, sopravvivono soltanto nei confini, nei cespugli di piante, e qualcuna nelle colle, ma sono facilmente eliminabili. Ho piantato una porzione a ortica, in modo da poterla mangiare e poter fare il macerato. Timidamente sta attecchendo la Consolida, ne ho piantati nuovi semi indoor.
Ho iniziato i lavori del 2013 scoprendo che la compostiera era piena di scuro, soffice e profumato compost. L'ho smontata, ho setacciato la terra con un setaccio fai-da-te, e ne ho ricavato circa 100 litri di compost! Ero al settimo cielo.
Ho delimitato le colle con delle assi di legno. Non sono proprio una cima con i lavori manuali, alcune sono uscite un po' storte e non combaciano bene, ma sembrano tenere. Ho costruito due impalcature di legno, sopra le quali farò arrampicare i fagioli comprati dall'America. Ho raccolto sacchi e sacchi di foglie, e ho proceduto nel seguente modo: in queste belle giornate di sole, ho arieggiato la terra con la forca a 4 denti, e ci ho messo su manciate di sabbia, compost, compost industriale gentilmente regalatomi, poi ho coperto con le foglie mezze decomposte di caco raccolte nel giardino confinante, nere e piene di lombrichi
Poi ho coperto con uno strato spesso di buona terra acquistata, ed infine ho messo uno strato di foglie secche, per riparare il nuovo suolo. In tal modo le foglie si decomporranno e saranno cibo per lombrichi, numerosissimi nel mio orto (quando muovevo la terra sbucavano fuori dappertutto, disturbati) e spero di ricreare una sottile copertura che permarrà nel tempo.
Ora sono alla ricerca di paglia: quando sarà il momento, pacciamerò tutto con questo materiale, in modo che la terra rimanga coperta e meno esposta al sole cocente e trattenga meglio l'acqua, nonchè permetta l'insediamento di batteri e microsganismi utili. Voglio proprio vedere come procede!
Ecco quindi spiegato, per tornare al principio, il nome del mio pezzo di terra: Il giardino dei dubbi.
Scusate per la lunghezza del mio topic, ho anche fatto dei tagli eh!