Intorno alla fine di Febbraio inizio la preparazione delle prode.
Dallo scorso anno ho introdotto la novità dei teli in polipropilene, non sempre graditi per via della presenza di plastica, ma che personalmente ho trovato molto pratici e resistenti, tra l'altro se si passa una fiamma sui bordi derivanti dai "tagli" gli sfilacciamenti sono davvero molto contenuti se non assenti. Vista la selva di pali tenuti insieme da un intricatissimo dedalo di fil di ferro che non avevo voglia di districare, ho deciso di preparare le prode senza rimuoverli, sollevando semplicemente i teloni e lavorando sulla linea fra i pali.
Sollevato il primo telone mi sono reso conto che il terreno rimasto coperto aveva mantenuto la sua morbidezza come quasi appena zappato, uno spettacolo per i miei occhi e per le mie mani che affondavano quasi incredule per 20 cm almeno
Ho quindi proceduto con semplice vangatura profonda allo scopo di "smuovere" qualche zolla lievemente rassodata e poi con una zappatina davvero leggera, cercando di non stravolgere la stratificazione del terreno e l'equilibrio che si era creato, anche perché i fedeli alleati del sottosuolo lo richiedevano
E così, linea dopo linea l'orto ha ricominciato a prendere forma anche se devo ammettere che già dopo la diserbata, la sola presenza dei teli mi ha fatto riprendere tutti i riferimenti precisamente come li avevo disposti l'anno scorso, e questo per me è stato un vantaggio, non ho dovuto "riplasmare" come facevo solitamente gli scorsi anni, ma semplicemente riproporre