passiflora ha scritto:Re: hortus
ciao rizoma,
ho visto le nuove immagini che hai inserito e sono sempre più incantata del tuo modo di 'coltivare' e di mescolare ortaggi e fiori e mi piace anche molto il tuo modo di costruire casse e muretti. Volevo chiederti quali sono i principi che adotti. Segui i criteri che si usano nei monasteri? Segui i manuali di coltivazione biologica o i 'dettami' di Fukuoka?
Penso che sia molto interessante l'idea di Fukuoka per cui lo scopo vero dell'agricoltura non è far crescere i raccolti, ma la coltivazione e il perfezionamento degli esseri umani.
Ho letto di recente anche il Manifesto del Terzo paesaggio di Gilles Clément in cui vengono analizzati tutti i “luoghi abbandonati dall’uomo”, come aree industriali dismesse ma anche di centri ad alta densità urbana dove crescono rovi e sterpaglie; (ad esempio anche le erbacce al centro di un’aiuola spartitraffico) che presi nel loro insieme sono fondamentali per la conservazione della diversità biologica.
Sono curiosa di sapere cosa pensi di queste teorie e di questi metodi.
Intanto grazie. Ripeto, troppo buona! ma davvero. Non mi ero reso conto di smuovere tali questioni.
Le questioni che poni non sono da niente, meglio così.
Per quanto riguarda Fukuoka credo che quello che scrivi vada collocato nel contesto più ampio delle sue trattazioni. Così estrapolato sembrerebbe che a lui non interessa far 'crescere i raccolti' e questo non è vero, anzi. Lui dimostra come il suo metodo da raccolti abbondanti e sani. Ma, sappiamo che lui è personaggio poliedrico. Dal complesso del suo pensiero possiamo, si, dire che 'la coltivazione e il perfezionamento degli esseri umani' se non il fine ultimo è un atteggiamento da perseguire. Così mi è sembrato di capire.
Comunque su questo forum, non ti è certamente sfuggito, c'è un topic dove il metodo Fukuoka è da tanto tempo trattato da persone veramente competenti che, praticano, loro si, quel tipo di agricoltura.
Poi, Clèment. I “luoghi abbandonati dall’uomo", ti confesso, sono il mio ideale di giardino. Lui parla di luoghi abbandonati e di piante nomadi, e di tanto altro, i suoi esperimenti sulle chiome degli alberi mi hanno affascinato.
Tutto questo per dire, si legge, si guarda, qualcosa rimane ma, non saprei applicare pienamente nessun metodo se non il mio istinto. Cerco di non essere troppo invasivo, non detesto le 'erbacce', le ortiche i rovi cerco di tenerli lì, magari contenerli. Alcuni miei fagiolini non hanno goduto della vicinanza dei papaveri spontanei e deperivano, ho estirpato qualche papavero li ho allontanati con una stecca dai fagiolini ma, me ne guardo bene dall'eliminare completamente questi meravigliosi fiori. Così faccio.
Ho risposto?
Un saluto a te e a tutti