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Un'etichetta per il benessere animale
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jgoracci
Iscritto il: 17/07/2009, 18:35 Messaggi: 1302 Località: Paganico GR
Formazione: Produttore animale
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Questa nuova etichetta pensate che aiuterà il consumatore nella scelta di una spesa equa e responsabile, oppure lo confonderà ulteriormente con un ulteriore logo??? Fateci sapere la vostra idea... Jacopo
Se ne è discusso all'ultima riunione del Consiglio dei ministri agricoli della Ue. Fra i temi affrontati anche quello della nuova Pac Angelo Gamberini Benessere animale, protezione degli animali utilizzati a fini scientifici e poi semplificazione della Pac e sviluppo rurale. Sono questi alcuni degli argomenti affrontati durante l'ultimo Consiglio dei ministri agricoli, il quarto che si è svolto durante i sei mesi, ora al termine, della presidenza svedese della Ue. A proposito di benessere animale, il Consiglio ha discusso le considerazioni giunte sul tavolo dei ministri agricoli da parte della Commissione. Punto centrale l'etichettatura dei prodotti di origine animale ottenuti in allevamenti che adottano misure atte a garantire le migliori condizioni per gli animali presenti. Un'etichetta, quella proposta per il benessere, che ricalca per alcuni aspetti quella già messa a punto a livello europeo per i prodotti biologici. Partendo dalla constatazione che i consumatori vorrebbero maggiori informazioni in merito al benessere degli animali rispetto ai prodotti acquistati, la discussione ora si sposta sullo studio di indicatori standardizzati del benessere animale che consentano una valutazione oggettiva, di facile e immediata comprensione da parte degli stessi consumatori. Si è anche parlato di protezione degli animali utilizzati negli esperimenti scientifici, argomento per il quale è in atto una procedura di co-decisione nei confronti della quale il Parlamento ha dato il suo parere favorevole già nello scorso mese di maggio.
Verso la nuova Pac Prendendo spunto dai documenti predisposti dalla Commissione, il Consiglio dei ministri agricoli ha poi spostato la sua attenzione sulle proposte in tema di semplificazione della politica agricola comunitaria (Pac). Sul tavolo ci sono ben 39 proposte, presentate da 16 Paesi. Segno di quanto il tema sia sentito in maniera trasversale, ma anche della difficoltà a trovare una soluzione in grado di accontentare tutti. Bisognerà dunque armarsi di pazienza per vedere una reale riduzione degli impegni burocratici che la Pac si trascina dietro. Nel frattempo è bene prestare attenzione a come evolverà nel prossimo futuro la Pac, altro argomento che è stato al centro delle discussioni del Consiglio.
Gli obiettivi e i pericoli Il Commissario uscente Mariann Fischer Boel, ha ribadito quali sono gli obiettivi ai quali la Pac deve dare risposta e che sono, fra gli altri, agricoltura sostenibile, tutela della natura e sostegno allo sviluppo rurale, riducendo però l'attuale struttura e indirizzando gli aiuti all'innovazione e al progresso tecnologico, purché nel rispetto delle risorse naturali. Anche su questi argomenti la posizione dei diversi Paesi non è univoca (alcuni puntano, ad esempio, sull'ambiente, altri sull'innovazione tecnologica) il che lascia intendere che il dibattito sulla riforma della Pac proseguirà nei prossimi mesi non senza difficoltà. E sarà bene prestare molta attenzione perché l'esito potrebbe essere quello proposto e sostenuto da alcuni Paesi del Nord Europa (come Gran Bretagna, Svezia, Danimarca) che vogliono chiudere i rubinetti per l'agricoltura. Altri Paesi, fra i quali l'Italia e la Francia, sostengono invece che senza sostegni l'agricoltura di qualità è destinata a soccombere sotto la spinta dei mercati mondiali, dove la competizione si fa solo sull'abbassamento dei prezzi (spesso a scapito della qualità) e sull'omologazione dei gusti.
Fonte: Agronotizie
_________________ Conservare la biodiversità è impossibile, finché essa non sia assunta come la logica stessa della produzione. Non è infatti inevitabile che la produzione si contrapponga alla diversità. Vandana Shiva
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23/12/2009, 9:29 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68677 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Sinceramente mi sembra una complicazione in più. Forse potrebbe essere utile solo per quei consumatori particolarmente attenti e sensibili... Marco
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23/12/2009, 19:39 |
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Mario
Iscritto il: 03/05/2008, 19:41 Messaggi: 5680 Località: Firenze
Formazione: Perito Agrario - Dottore in Agraria
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Proprio per questo è importante,rispettare la sensibilità di quelli che hanno questa fortuna; le uova con l'indicazione galline allevate a terra, all'aperto o bio, continuano ad interessare sempre più consumatori, con l'alzarsi del livello culturale si capiscono più cose, si acquistano nuove sensibilità, oggi a tutti sembra normale che una donna possa votare, è stata una lunga e faticosa battaglia di chi avendo un senso della giustizia più sviluppato non ha esitato ad affrontare un mondo ostile, arretrato ed egoista come quello esistente al tempo della grande battaglia per il voto alle donne, bisogna poi vedere come saranno rispettate le regole, saluti, Mario
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24/12/2009, 3:30 |
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jgoracci
Iscritto il: 17/07/2009, 18:35 Messaggi: 1302 Località: Paganico GR
Formazione: Produttore animale
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Anche per me potrebbe essere un'arma in più per far fronte a nuove esigenze. Ma queste esigenze ci sono davvero? O sono solamente frutto di ricerche - fatte anche su larga scala - ma che non corrispondono proprio alla realtà dei fatti? Mi chiedo questo perchè andando a fare la spesa in questi giorni vedo molte mamme che comprano patè di prosciutto cotto, maiale a 2 Euro/kg, cosce di pollo, ... Comunque ribadisco che se fosse gestita correttamente un'etichettatura come l'americana "Animal Friendly" sarebbe per me una bella cosa. Jacopo
_________________ Conservare la biodiversità è impossibile, finché essa non sia assunta come la logica stessa della produzione. Non è infatti inevitabile che la produzione si contrapponga alla diversità. Vandana Shiva
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24/12/2009, 8:24 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68677 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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A volte le etichette possono ingannare il consumatore non molto informato: molti miei amici pensano che le uova di galline allevate a terra siano quelle dei piccoli allevamenti all'aperto. Marco
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24/12/2009, 10:18 |
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Mario
Iscritto il: 03/05/2008, 19:41 Messaggi: 5680 Località: Firenze
Formazione: Perito Agrario - Dottore in Agraria
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Come consumatore sento la necessità di sapere come sono stati allevati, trasportati e macellati gli animali dei quali faccio uso, volendo continuare ad usare prodotti di derivazione animale, pretendo di sapere queste cose e che siano certificate, altrimenti sarò costretto mio malgrado a rinunciare; la stessa cosa faccio in altri settori, se dovessi comprare un paio di scarpe belle e che costano poco, dove c'è il dubbio che sia stata usata forza lavoro infantile rinuncio e così se per comprare quel mobile di uno specifico legno sono state distrutte foreste naturali, rinuncio, è un piccolo sforzo che sento di dover fare, saluti, Mario
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24/12/2009, 12:48 |
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jgoracci
Iscritto il: 17/07/2009, 18:35 Messaggi: 1302 Località: Paganico GR
Formazione: Produttore animale
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Mario ha scritto: Come consumatore sento la necessità di sapere come ... pretendo di sapere queste cose e che siano certificate, altrimenti sarò costretto mio malgrado a rinunciare Caro Mario, ma te sei un consumatore nettamente fuori scala! Un tecnico esperto con una sensibilità come la tua non è certo il prototipo sul quale si basano le strategie di marketing dell'agroalimentare! ...e tutti gli altri??? Jacopo
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24/12/2009, 13:12 |
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Mario
Iscritto il: 03/05/2008, 19:41 Messaggi: 5680 Località: Firenze
Formazione: Perito Agrario - Dottore in Agraria
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Caro Jacopo ti posso assicurare che al supermercato dove vado, veramente grande, mi dice il direttore che è un mio ex studente che le uova di galline allevate fuori dalle gabbie continuano a crescere nelle vendite nonostante il prezzo più alto e non perché sono più buone, ma perché lentamente si forma una sensibilità collettiva anche per queste cose. Il latte bovino bio va messo ad orario perché finisce subito. Mio fratello, altra formazione e amicizie delle mie, sul discorso del lavoro minorile e devastazioni ambientali, mi tiene aggiornatissimo e mi dice che sempre di più in molti stanno attenti a cosa comprano sotto questi punti di vista. Io faccio quello che posso, per gli altri se possibile tento la strada della sensibilizzazione, saluti, Mario
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24/12/2009, 19:17 |
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jgoracci
Iscritto il: 17/07/2009, 18:35 Messaggi: 1302 Località: Paganico GR
Formazione: Produttore animale
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Mario ha scritto: per gli altri se possibile tento la strada della sensibilizzazione Anche per me è l'unica via costruttiva da percorrere. E mi fa molto piacere sentire che questa sensibilizzazione è reale: ho 32 anni e pensare - anche se per poco - ad un mondo migliore mi rincuora... Jacopo
_________________ Conservare la biodiversità è impossibile, finché essa non sia assunta come la logica stessa della produzione. Non è infatti inevitabile che la produzione si contrapponga alla diversità. Vandana Shiva
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25/12/2009, 13:07 |
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