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pioppino
Iscritto il: 16/09/2009, 15:25 Messaggi: 5161 Località: provincia bologna
Formazione: diploma in elettronica
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per paolo non penso che rimpiangere il passato e cercare di recuperarlo sia la soluzione.. io sono abbastanza anziano per ricordare da bimbo negli anni 50 vivevo in campagna e mi ricordo le fatiche, il duro lavoro dall'alba a notte fonda dei grandi.. tanto lavoro, molta miseria.. se si potesse chiedere agli uomini di allora di segliere quel mondo o in quello attuale...
Penso che il problema non sia tornare ai piccoli appezzamenti o piccoli produttori.. ma andare ad incidere sulla formazione dei prezzi senza scambiarsi accuse. E in qualche maniera valorizzare che veramente lavora e producono i beni solo così si possono mantenere anche piccole aziende. ciao Nino
_________________ Non importa quanto freddo sia l'inverno, dopo c'è sempre la primavera. E. VEDDER
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01/12/2009, 11:45 |
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jgoracci
Iscritto il: 17/07/2009, 18:35 Messaggi: 1302 Località: Paganico GR
Formazione: Produttore animale
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eugenio ha scritto: mi chiedo visto che sul documento pubblicato da jacopo c'è il logo della CIA questi signori che fanno per i propri associati? le manifestazioni a cosa e sopratutto a chi servono? xchè in tempi nn sospetti tutte le associazioni nn si organizzavano per le filiere di produzione e commercializzazione? Eugenio, premetto: sono completamente a-associazioni di categoria. Ho scansionato solamente degli schemi e ho voluto citarne la fonte. Per me erano chiari e ben schematizzavano il problema. Per me le manifestazioni servono, soprattutto in una società di immagine come la nostra. Se non passi dai TG non sei niente. E per far cultura bisogna far sapere. Jacopo
_________________ Conservare la biodiversità è impossibile, finché essa non sia assunta come la logica stessa della produzione. Non è infatti inevitabile che la produzione si contrapponga alla diversità. Vandana Shiva
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01/12/2009, 11:59 |
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jgoracci
Iscritto il: 17/07/2009, 18:35 Messaggi: 1302 Località: Paganico GR
Formazione: Produttore animale
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paolo ha scritto: Pioppino ciao, la vendita diretta non è una soluzione fattibile sempre, mi spiego, se in paese ci sono tre allevatori/produttori e tutti e 3 aprono un punto vendita si ha più offerta che domanda o al massimo si vive male in tre.
Non sono propriamente d'accordo. Se tutti e tre aprono, intanto non faranno tutti e tre prodotti UGUALI, quindi i consumatori, in base al prezzo ed al gusto personale, si divideranno tra i tre spacci. Inoltre difficilmente vediamo uno spaccio con un unico bene in vendita. Ciò non toglie che dai paesi vicini questo stimoli altri produttori ad aprire nuovi spacci dove si vendono beni differenti dai "confinanti", così da creare un supermercato-comprensorio di agricoltori-venditori. E così via. Jacopo
_________________ Conservare la biodiversità è impossibile, finché essa non sia assunta come la logica stessa della produzione. Non è infatti inevitabile che la produzione si contrapponga alla diversità. Vandana Shiva
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01/12/2009, 12:04 |
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paolo
Iscritto il: 13/10/2008, 20:03 Messaggi: 1016 Località: dove mi pare
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Pioppino, non guardo dietro e dico non ci sono più i tempi di una volta, ci mancherebbe. Il problema rimane fino a quando ci sono pochi grossi produttori e solo pochi distributori. I bayer sono altro che scemi, loro portano i produttori dove vogliono loro e li manipolano a dovere. Secondo te perché vogliono solo 10 varietà di mele e solo 3/4razze da carne??? (il consumatore adesso acquista un pacchetto, non vede più l'albero o l'animale, baggianate che i prodotti li sceglie il consumatore, sai quanti camion di insalate bellissime tornano dietro quando hanno loro dei problemi???? ) Semplice, perché cosi mettono i produttori in conflitto tra loro e li fanno uccidere da soli eliminandogli i sbocchi di mercato. Esempio: se io allevo Piemontese e un mio vicino Romagnole è difficile entrare in conflitto, ma se tutti alleviamo piemontesi perché solo quelli vuole il Bayer all' inizio acquista da tutti e 2, poi ci alterna e quando noi chiediamo motivi, risposta, il tuo vicino mi vende la stessa merce a prezzo più basso e cosi all'infinito.... Per rompere questo bisogna ridistribuire la produzione (pagandola bene) e vendere in modo diversificato, o conferire a centri di raccolta merce ben strutturati che prendono una piccola percentuale sulle vendite del prodotto e a loro volta veicolano le merci (esempio cooperative e simili BEN GESTITE E VI SONO) Poi io sono contro le massificazioni di ogni cosa, perché quando produci a livelli industriali per quanto bravo, qualcuno paga pegno, forse il prodotto, forse il prezzo o l'ambiente.
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01/12/2009, 12:23 |
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mantovano46
Iscritto il: 14/06/2009, 10:45 Messaggi: 4968 Località: colline lago maggiore (novara)
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carissimo paolo, io non conosco la tua condizione familiare, ma ti espongo la mia, in primis (per età) io 63 anni pensionato, mia moglie 57 anni, casalinga dal 31 07 1990, prima era segretaria di direzione e parla 3 lingue, mia figlia 28 anni ragioniere, mio figlio 26 anni dottore in lingue antiche, abitavamo in provincia di milano, nel 1990 ci trasferiamo in provincia di novara sulle colline del lago maggiore, e mia moglie lascia il lavoro mentre io faccio il pendolare giornaliero (135km giornalieri) per recarmi al lavoro, buono stipendio + incentivi che mi permettono di mantenenere la mia famiglia decentemente ( in 19 anni una sola volta in ferie al mare per 4 giorni) abbiamo allevato i ns. figli facendogli capire che quando indossi un giubbotto non è importante la griffe ma bensì il materiale con cui è fatto e come è fatto..........ecc.ecc. credi che tutto qiuesto sia stato facile noooooo ci vogliono 2 @##€#@€ grossi come noci di cocco per non indietreggiare e tornare ad essere un granello di polvere nella montagna di sabbia generale, poi ti accorgi che con il passare degli anni la figlia...................il figlio............. e rimani come un PIRLA con la consorte a dire <<ma ne valeva veramente la pena >> perchè vedi paolo l'uomo propone e dio dispone....... ciao
_________________ LA DONNA MAGRA PIACE ALL' UOMO SENZA .....DENTI!!!
LA TEORIA NON HA MAI PRODOTTO NULLA, LA PRATICA TUTTO (ivano il mantovano)
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01/12/2009, 15:11 |
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paolo
Iscritto il: 13/10/2008, 20:03 Messaggi: 1016 Località: dove mi pare
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Mi spieghi cosa c'entra con il mio scritto????
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01/12/2009, 15:32 |
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jgoracci
Iscritto il: 17/07/2009, 18:35 Messaggi: 1302 Località: Paganico GR
Formazione: Produttore animale
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paolo ha scritto: I bayer sono altro che scemi, loro portano i produttori dove vogliono loro e li manipolano a dovere. ... ma se tutti alleviamo piemontesi perché solo quelli vuole il Bayer all' inizio acquista da tutti e 2, poi ci alterna e quando noi chiediamo motivi, risposta, il tuo vicino mi vende la stessa merce a prezzo più basso e cosi all'infinito.... Per rompere questo bisogna ridistribuire la produzione (pagandola bene) e vendere in modo diversificato, o conferire a centri di raccolta merce ben strutturati che prendono una piccola percentuale sulle vendite del prodotto e a loro volta veicolano le merci (esempio cooperative e simili BEN GESTITE E VI SONO) Giustissimo Paolo! Concordo pienamente. Per cambiare bisogna allontanare i vecchi schemi e con loro i vecchi canali di vendita ai quali ci eravamo per così dire abituati, per "reinventarsi" NOI STESSI buyer dei nostri prodotti. Jacopo
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01/12/2009, 15:38 |
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mantovano46
Iscritto il: 14/06/2009, 10:45 Messaggi: 4968 Località: colline lago maggiore (novara)
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paolo ha scritto: Mi spieghi cosa c'entra con il mio scritto???? si vorrebbe allacciare al tuopost delle 10,11 ciao
_________________ LA DONNA MAGRA PIACE ALL' UOMO SENZA .....DENTI!!!
LA TEORIA NON HA MAI PRODOTTO NULLA, LA PRATICA TUTTO (ivano il mantovano)
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01/12/2009, 15:40 |
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jgoracci
Iscritto il: 17/07/2009, 18:35 Messaggi: 1302 Località: Paganico GR
Formazione: Produttore animale
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Francia. Un'indagine mette in luce le differenze di prezzo tra produzione e consumo
L’associazione dei consumatori UFC-Que choisir ha rilevato, tra il 26 settembre e il 10 ottobre, i prezzi in etichetta di 147 articoli di 14 grandi supermercati della Haute-Loire. Da questa indagine è emerso che il prezzo puo' variare anche del 30% da un'insegna all'altra e ha messo alla luce una evoluzione dei prezzi sugli scaffali e una progressione dei prezzi agricoli. A testimonianza di ciò fà notare che tra il settembre 2007 e il settembre 2009, il prezzo del latte, pagato all'allevatore, e' sceso del 7% mentre il prezzo del latte parzialmente scremato ha registrato un aumento del 11% sui marchi della distribuzione e del 5% sui prodotti di marca con una media del +9% secondo dati dell'INSEE. La UFC-Que Choisir propone di istituire il sistema del coefficiente moltiplicatore, gia' utilizzato dal 2005 per i prezzi sulla frutta e verdura. "E' compatibile con il diritto europeo", sottolinea Robert Bouchit, presidente onorario "Consiste nel far scattare un allarme appena i prezzi agricoli sono inferiori del 10 - 25%, secondo i prodotti, rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Questo coefficiente moltiplicatore sarebbe il risultato di una concertazione tra i settori agricoli e la distribuzione e permetterebbe di fissare un prezzo massimo del prodotto". (agra press)
Fonte: Bioagricoltura Notizie
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04/12/2009, 10:32 |
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jgoracci
Iscritto il: 17/07/2009, 18:35 Messaggi: 1302 Località: Paganico GR
Formazione: Produttore animale
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Panettone, occhio al prezzo
'Il prezzo del grano è dimezzato, non sono giustificati aumenti per pandori e panettoni', lo dice Coldiretti
Con i prezzi del grano che sono quasi dimezzati rispetto allo scorso anno non sono giustificati dall’andamento della materia prima gli eventuali aumenti nei prezzi di pandori e panettoni. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati diffusi dall’Adoc che prevede aumento del 5,4% e del 4,3% per pandori e panettoni di marca che raggiungono un costo medio, rispettivamente di 7,7 e di 7,2 euro.
Secondo una analisi della Coldiretti il prezzo del grano riconosciuto agli agricoltori è oggi molto più basso di quello di 25 anni fa con le quotazioni che sono quest'anno al di sotto dei costi di produzione su un valore di poco superiore ai 14 centesimi al chilo, il 42% in meno rispetto allo scorso anno e il 39% in meno rispetto al 1985. Gli agricoltori italiani in queste condizioni economiche sono costretti a ridurre le semine del grano con il rischio - conclude la Coldiretti - della scomparsa della produzione made in Italy senza la quale non sarà più possibile produrre pane, pasta, pandori e panettoni veramente 'doc'.
Fonte: Coldiretti
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04/12/2009, 10:45 |
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