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Resistenza agli antibiotici: se non si interviene subito

27/06/2016, 22:58

I batteri stanno diventando sempre più resistenti agli antibiotici e nel 2050 dieci milioni di persone l’anno, circa una ogni tre secondi, potrebbero perdere la vita per la mancanza di farmaci in grado di curare alcune infezioni. È quanto emerge dallo studio Review on Antimicrobial Resistance, condotto su richiesta del Premier britannico, David Cameron, da un team di ricercatori britannici diretti dall’economista Jim O’Neill, secondo il quale “dobbiamo smettere di assumere gli antibiotici come se fossero caramelle.
Il rapporto dedica ampio spazio all’uso e all’abuso degli antibiotici in agricoltura e nella zootecnia, ricordando che negli Stati Uniti oltre il 70% di farmaci definiti importanti per l’uomo è venduto per l’utilizzo sugli animali, mentre altri Paesi non raccolgono neppure i dati o non li rendono pubblici. Vi è anche una crescente preoccupazione riguardo all’uso degli antimicrobici, in particolare gli antifungini, nelle coltivazioni agricole.
http://www.ilfattoalimentare.it/resiste ... otici.html

Re: Resistenza agli antibiotici: se non si interviene subito

27/06/2016, 23:51

Quello degli antibiotici è un problema serio, però si sta affrontando il problema rendendolo catastrofico e mettendo paura tra la gente
comune, è vero che hanno trovato batteri che sono resistenti alla colistina negli esseri umani, ma la colistina è un antibiotico usato in
zootecnia per curare le malattie da coli, i medici per umana manco la conoscono, come mai vogliono usare la colistina per curare malattie polmonari nell'uomo ? nell' articolo ci sono inesattezze Esempio :

( perché per le autorità regolatori è difficile sapere come viene usato un antibiotico: infatti, si può dichiarare di utilizzarlo a scopo profilattico ma basta poi aumentarne la dose per utilizzarlo come promotore della crescita, anche dove questo uso è vietato. È quindi necessario un rigoroso piano di riduzione del loro uso negli allevamenti.)
In Italia l'antibiotico viene usato sotto il controllo veterinario sia dell'Asl che del veterinario aziendale, inoltre ci sono organi di controllo come NOE , NAS, Guardia di Finanza che almeno 1 visita agli allevamenti la fanno, almeno nella mia zona, se si abbassano i dosaggi diventa un promotore di crescita, ma in Italia sono proibiti.
Inoltre dobbiamo ricordarci che sono molecole che hanno un costo alto non si usano come acqua fresca, è giusto contrastare le
multinazionali che sono alla ricerca di nuove molecole che fino ai prossimi anni non si conosceranno gli effetti collaterali.
Inoltre volevo ricordare che l' allevatore quando invia gli animali al macello dichiara sotto la sua responsabilità che non ha usato
questi prodotti o se li ha usati ha rispettato i tempi di carenza, pena il sequestro e distruzione degli animali inviati e multa salatissima; al macello viene prelevato il rene ed analizzato.
La ns legislazione sul farmaco è una delle migliori in europa, non parliamo di quella americana, sono sicuro che ci siano lacune
ma occorre combatterle con i controlli effettuate da personale che lavora con etica e severità.
Fare la giusta informazione non spaventare per vendere copie, o maggiori ascoltatori nei programmi.

Re: Resistenza agli antibiotici: se non si interviene subito

30/06/2016, 23:08

Federazione Veterinari Europei: relazione sul rapporto benessere animale ed uso degli antibiotici in zootecnia, vedi Documento Ufficiale...
17-Giu-2016 (13 giorni fa)
Giovedì 9 giugno 2016/ FVE/ Unione Europea.
http://www.fve.org" target="_blank" target="_blank


I veterinari europei, che hanno un ruolo chiave nella salute e benessere degli animali, la sicurezza alimentare, la tutela dell'ambiente e la cura degli animali sostenibile, si impegnano ad assumere la leadership nella lotta contro la resistenza antimicrobica.

La resistenza agli antibiotici è una seria minaccia per la salute umana e animale e può essere affrontata solo attraverso il coordinamento internazionale di tutti gli sforzi sotto il concetto di "One Health". Promuovere l'uso responsabile e riducendo la quantità di antibiotici utilizzati nell'uomo e negli animali in tutto il mondo è di vitale importanza per mantenere l'efficacia degli antibiotici, per combattere le malattie batteriche negli animali e nell'uomo. Gli animali ben curati e cresciuti in adeguati attrezzature per il maggiore benessere, saranno meno inclini alle infezioni e quindi avranno bisogno di meno antibiotici.

Re: Resistenza agli antibiotici: se non si interviene subito

02/07/2016, 1:02

In Italia ci sono dei progetti in corso per ottenere il suino "antibiotic free" , in sostanza il disciplinare vuole ottenere un suino allevato in condizioni ottimali e attraverso una serie di vaccinazioni preventive e un mangime non medicato ma ricco di probiotici, dovrà essere allevato senza uso di antibiotici dai 25 kg ma forse anche da prima.
Poi toccherà al consumatore premiare un simile sforzo, non indifferente in quanto a ricerca sul mangime e sul management.

Re: Resistenza agli antibiotici: se non si interviene subito

06/07/2016, 20:33

Articolo di oggi- diffuso in Olanda.


PAESI BASSI - Il primo caso di resistenza colistina trasferibili (MCR-1) nei batteri provenienti da animali e gli esseri umani è stato segnalato in Cina verso la fine dello scorso anno.

La Colistina è un antibiotico usato come ultima risorsa per i pazienti ricoverati in ospedale con infezioni causate da carbapenemasi produttrici di Klebsiella, che si verifica raramente nei Paesi Bassi multi-resistenti. L'esistenza di una riserva su larga scala di batteri con geni colistina-resistente trasferibili costituisce un rischio potenziale per la salute pubblica ed è quindi auspicabile.
Questo tipo di resistenza colistina è in corso segnalato in tutto il mondo, e si verifica nei Paesi Bassi nei batteri trovati nelle viscere di galline, tacchini e vitelli, e su vari tipi di carne (soprattutto pollo e tacchino).
Durante la ricerca congiunta condotta sulle collezioni ceppo di Central Veterinary Institute (CVI), Paesi Bassi alimentazione e l'Autorità Consumer Product Safety (Nvwa) e l'Istituto Nazionale per la salute pubblica e l'ambiente (RIVM), questo tratto genetico è stato rilevato in meno di 1 per cento dei Escherichia coli batteri dalle viscere di bestiame, e il 2 per cento della E. coli da prodotti a base di carne, in esame.
Questo tipo di resistenza è stato rilevato in 1 per cento dei Salmonella batteri nel pollame esaminati.
Per ottenere una migliore comprensione del modo in cui questo nuovo tipo di resistenza colistina diffonde, i batteri sono stati esaminati a livello molecolare. Due tipi di segmenti di DNA trasferibili si trovano in batteri (noto come plasmidi) si è rivelato a giocare un ruolo nella diffusione tra batteri. Inoltre, la ricerca ha rivelato che questo tratto di un batterio può traslocare da un plasmide al cromosoma.
Un tratto può traslocare solo alle cellule figlie attraverso la divisione cellulare in questi batteri. Al fine di monitorare la presenza e la diffusione di questo tipo di resistenza colistina, lo screening di campioni fecali di bestiame è stato avviato nel 2016. Questo fa parte del programma di monitoraggio continuo per la resistenza agli antibiotici negli animali.

ThePigSite News Desk

Re: Resistenza agli antibiotici: se non si interviene subito

09/02/2017, 22:45

L’antibiotico resistenza è un problema sempre più evidente, sia per gli esseri umani sia per animali. Si tratta della capacità dei microrganismi di resistere ai trattamenti farmacologici, rendendo inefficaci le terapie. Per questo motivo anche l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha ribadito la necessità di ridurre l’uso, e soprattutto l’abuso, degli antibiotici negli animali da reddito per preservare la salute pubblica.
http://www.ilfattoalimentare.it/antibio ... -efsa.html
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