Oltre a sapere che tipo di coltura veniva coltivata, come ti ha chiesto Marco,sarebbe interessante sapere se in zona vi sono possibili contaminazioni extra-agricole che possono depositarsi sul terreno oppure che tipo di fitofarmaci o fertilizzanti venivano precedentemente utilizzati in quanto questi ultimi come i fanghi o concimi minerali o organominerali, posso provocare accumulo: http://www.agrifidire.it/media/document ... -21/13.pdf Vedi anche per l'agricoltura biologica: http://www.ilcrab.it/wp-content/uploads ... -vol-1.pdf Oppure questi studi dell'Università di Bologna su pero e vite: http://www.crpv.it/doc/5228/Toselli.pdf Buona serata
Il terreno si trova in un area vulcanica (castelli romani) e, anche se non ne sono completamente certo, il terreno aveva della vigna che poi è stata tolta e lasciato brullo per alcuni anni. Un sospetto per l’alto rame potrebbe essere l’uso di “verderame”?
Ciao non sono in esperto di biologia o geologia ma, ti posso dire che un paio di anni fa in Toscana ci fecero analizzare un terreno destinato a prato pubblico ed ad impuntarci aiuole e vari alberelli. Dalle analisi risultarono valori alti (un po' come i tuoi) per quanto riguarda rame, arsenico e piombo. L'arpat boccio categoricamente questa zona (anche vasta) per piantarci qualsiasi tipo di vegetazione. Alla fine si scopri che quei valori così alti, erano dovuti al fatto che su quei terreni 30/40 anni prima c'era un consorzio chimico/minerario.