Prendete tutte le più importanti guide del vino italiano, sommate insieme tutti i giudizi, e otterrete la classifica dei nettari più votati del Belpaese. Lo ha fatto il giornalista Cesare Pillon per il settimanale “Milano Finanza”, che ha trasformato i Bicchieri del Gambero Rosso, i Grappoli di Ais-Bibenda e i voti in ventesimi dell’Espresso, in votazioni in centesimi, per poterli sommare ai punteggi delle guide Veronelli e Maroni. Il risultato? Eccolo, in ordine: Kurni 2007, Solaia 2006, Montevetrano 2007, Gewürztraminer Terminum 2007, Sorì Tildin 2006, Bolgheri Sassicaia 2006, Sorì San Lorenzo 2006, Torgiano Vigna Monticchio Riserva 2007, Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2000, Montiano 2007, Gewürztraminer Nussbaumer 20008, Franciacorta Brut Annamaria Clementi 2002, Franciacorta Extra Brut Vittorio Moretti 2002, Moscadello di Montalcino La Poderina 2007, Barolo Cannubi Boschis Sandrone 2005, Montepulciano d’Abruzzo San Calisto 2006 di Valle Reale, Passito di Pantelleria Ben Ryè 2008.
Ho fatto un rapido giro in rete ed ho trovato che: Kurni 2007 sui 50 euro Solaia 2006 da 130 a 150 euro Montevetrano sui 50 euro
Io non credo a queste classifiche, come non mi fido delle guide nella scelta del ristorante (se vuoi esserci devi pagare). Vi racconto un gioco che abbiamo fatto una sera a cena da una collega (c'era anche Mario). Eravamo una decina di invitati e ciascuno aveva portato una bottiglia di vino. Uno degli invitati, il più esperto, ha nascosto le etichette con della carta stagnola e messo in ordine le bottiglie per la cena. Erano tutti rossi di corpo. 2 Brunello di Montalcino, 1 Nero d'Avola, 2 Chianti classico, 1 Carmignano, 1 di un commensale (zona Bolgheri), 1 Carmignano, 2 Barolo (gran parte dei vini molto costosi)
Si mangiava, si bevena, si commentava il vino e si davano i voti senza conoscere il tipo di vino. Al termine la classifica: chi ha vinto? Quello del commensale e al secondo posto quello portato da me, un Carmignano acquistato di fretta al supermercato e pagato meno di 10 euro. Ciao, Marco
Fortunatamente oggi possiamo bere molto bene anche se conosciamo un produttore vicino a noi di cui ci fidiamo! Chiaramente spendendo molto, ma molto meno di 50 Euro/bottiglia. Devo dire che alcune guide NON fanno pagare l'inserzione, anzi, non ti comunicano neppure che vi sei inserito! Sta a te, dopo aver inviato il campione, andare in libreria e consultare la guida per scoprire o meno la tua presenza. E parlo di vino, olio, ma anche ristorazione. Jacopo
ok neanche io ci credo e preferisco il vino tipo quello del commensale della cena.Però con i prezzi che hanno pagato l'uva (anche quella di pregio) potrebbero anche diminuire di qlc euro il prezzo delle bottiglie. Personalmente dell'ottimo aglianico(2008) IGT (che venduto come uva nn avrebbe fruttato più di 25 cent/kg) lo trovo ad 1,50 euro/lt e fatto assaggiare a sommelier ne hanno apprezzato le notevoli doti e qlc difetto che sono sempre presenti in un prodotto naturale
Secondo me, oltre certi prezzi, non c'è qualità che conti. E' solo questione di immagine e marketing. Del resto, certi cru francesi raggiungono delle quotazioni decisamente più elevate. E' un po' come gli abiti firmati da certi stilisti. Marco
si potrebbe però tentare di stabilire dei prezzi di riferimento.conoscendo il prezzo pagato per l'uva ed il tipo di vinificazione ed eventuale invecchiamento nn si dovrebbe arrivare a cifre folli per del buon vino.
ma se la materia prima nn è eccellente si possono fare le eccellenze? per quello che vedo in campagna l'uva migliore la cercano tutti anche se poi vogliono pagarla sempre poco
La realtà che conosco io non è di produttori di vino di fascia alta che acquistano uva. Forse questa pratica è diffusa in alcune zone d'Italia (Sicilia?). Marco