Nessun alimento è da demonizzare: hanno tutti un loro sostanziale valore nutritivo, sta a noi evitare che danneggino la nostra salute. Bisogno nutrirsi per quanto si consuma: l'eccesso ci rende obesi, favorisce l'insorgere delle malattie cardiocircolatorie, riduce la nostra speranza di vita. Fondamentale, per stare in salute, l'attività fisica.
E' il senso dell'intervento del prof. Eugenio del Toma, presidente dell'Associazione italiana di Dietologia e Nutrizione clinica, oggi al Palazzo dell'Agricoltura, al convegno sulla nuova Piramide Alimentare organizzato dalla Provincia in collaborazione con Europass di Parma (istituto creato dalla Regione per tutelare la sicurezza e la qualità dei cibi e al quale fanno riferimento tutte le Province emiliane). Il prof. Del Toma ha sfatato molti luoghi comuni: per esempio, la criminalizzazione della tecnologia nell'alimentazione, tecnologia che può servire, ha detto, per migliorare la qualità dei nostri cibi (ma bisogna andarci piano, ha precisato, con i prodotti OGM, che vanno studiati a fondo prima di consentirne l'uso). Dal relatore, anche un invito ad evitare il rischio di una “Macdonaldizzazione” del nostro Paese. L'incontro, moderato da Antonio Ubaldi, di Europass, è stato aperto dall'assessore provinciale all'Agricoltura Mario Spezia, che ha soprattutto ricordato come l'appuntamento (tappa piacentina di una serie di consultazioni che ogni anno si tengono, a rotazione, in tutte le province emiliano romagnole) si collochi tra le iniziative che l'Amministrazione provinciale sta organizzando per tutelare la sicurezza e la qualità dei nostri cibi e voglia proporre Piacenza come porta verso la Lombardia e Milano anche nella prospettiva del grande appuntamento di Expo 2015, che sarà dedicato, appunto, al problema dell'alimentazione. Dopo Spezia, Amos Casti, del Dipartimento di Medicina sperimentale dell'Università di Parma, e Alessandro Pinto, dell'INRAN, sono scesi nel dettaglio della nuova piramide alimentare, figura geometrica che rappresenta i principi basilari della dietetica moderna in forma, appunto, di piramide, e si basa, fondamentalmente, sulla dieta mediterranea. La posizione sulla piramide indica la frequenza con cui gli alimenti devono entrare nella nostra dieta. Osservando la figura, il consumatore può rapidamente capire e decidere quale sia la dieta più indicata alla sua persona. La piramide pone, alla base, gli alimenti di cui è consentito il più largo consumo, frutta e verdura. Seguono, andando verso il vertice, carboidrati, proteine e grassi. Più un alimento si avvicina al vertice, più il suo consumo deve essere ridotto, Rispetto alla vecchia piramide, la nuova ha due elementi: il ruolo fondamentale attribuito al movimento e lo spazio riservato all'acqua (se ne consiglia un consumo di due litri al giorno). Dopo il prof. Del Toma, Miriam Bisagni, di Federconsumatori, ha illustrato un progetto della sua associazione per garantire la sicurezza alimentare. Il progetto viene attuato, in via sperimentale, proprio sul territorio piacentino e dà al al consumatore la possibilità di conoscere quali sono gli alimenti più sicuri in vendita da noi. Ha chiuso gli interventi il Preside della facoltà di agraria dell'Università cattolica Gianfranco Piva. Affollatissima la sala Bertonazzi del palazzo dell'Agricoltura (molta gente in piedi), a testimonianz adi quanto sia sentito e attuale il problema affrontato.
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