jgoracci
Iscritto il: 17/07/2009, 18:35 Messaggi: 1302 Località: Paganico GR
Formazione: Produttore animale
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Ciao a tutti, mi sembra un'ottima idea:
La nuova piramide alimentare calcola l’impatto ambientale
Il progetto che verrà presentato nei prossimi a Milano, aggiorna i criteri per una sana alimentazione, inserendo i fattori ambientali. Nel lontano 1992 il dipartimento per l'agricoltura Usa (Us Department of Agricolture) mise a punto un facile meccanismo per diffondere stile alimentari più equilibrati, uno sforzo per contrastare le abitudini sciagurate dei propri cittadini in fatto di cibo. Cibo iperproteico, molta carne e molti zuccheri. Il modello presentato dalla piramide è quindi diventata famosa e si è diffusa come standard alimentare. Oggi la consapevolezza, a partire dal cibo, non si limita più a renderci edotti dei rischi per la salute legati al tipo di cibo che mangiamo, ma anche del suo impatto ambientale. La nuova "piramide" supera il semplice concetto di salute e propone un profilo sostenibile, aiutando i consumatori a districarsi nelle proprie scelte La dieta mediterranea, ad esempio, caratterizzata prevalentemente da un consumo di carboidrati, frutta e verdura ha, ogni giorno, un'impronta ecologica di 12,3 m2 e immette nell'atmosfera circa 2,2 kg di CO2. Un individuo che si nutre seguendo la dieta nordamericana (consumo prevalente di carne e da un crescente consumo di dolci e alimenti contenenti alte concentrazioni di zuccheri e grassi) ha, invece, un'impronta ecologica quotidiana di 26,8 m2 e immette nell'atmosfera circa 5,4 kg di CO2; valori doppi dunque all'opzione alimentare mediterranea, ricca di ortofrutta fresca, pane e pasta.
Inoltre dalla nuova 'doppia piramide' si può osservare che gli alimenti per i quali è consigliato un consumo più frequente, come le verdure fresche in quanto locali, sono anche quelli che determinano gli impatti ambientali minori. Viceversa, gli alimenti di cui si raccomanda un consumo meno frequente sono anche quelli che hanno maggiore impatto sull'ambiente. In altre parole, da questa nuova elaborazione emerge la coincidenza, in un unico modello, di due obiettivi diversi ma altrettanto rilevanti: salute e tutela ambientale.
Il regime alimentare sembra poi influire anche sul risparmio idrico, come sottolinea l'analisi della fondazione di cui fanno parte Barbara Buchner, ricercatrice presso l'International Energy Agency di Parigi (Iea), Jean-Paul Fitoussi, e Mario Monti, economisti, Gabriele Riccardi, endocrinologo, Camillo Ricordi, chirurgo e scienziato, Joseph Sassoon, sociologo, Umberto Veronesi, oncologo. La discriminante, secondo lo studio, è il livello di consumo di alimenti a maggiore o minore contenuto di 'acqua virtuale', l'acqua cioé necessaria per la produzione di un bene. Infatti, un individuo utilizza in media dai 2 ai 5 litri d'acqua al giorno per bere, mentre il consumo d'acqua virtuale giornaliero per alimentarsi varia da circa 1.500-2.600 litri nel caso di una dieta vegetariana a circa 4.000-5.400 litri in caso di una dieta ricca di carne.
Fonte: Greenplanet
Jacopo
_________________ Conservare la biodiversità è impossibile, finché essa non sia assunta come la logica stessa della produzione. Non è infatti inevitabile che la produzione si contrapponga alla diversità. Vandana Shiva
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