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Piramide alimentare 
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si si un litro...ehm un po' troppo :mrgreen:

l'ho inserita solo per far vedere un po' la differente disposizione di alcuni alimenti, come la carne, anche se di fondo è molto simile


19/02/2009, 18:27
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La raccomandazione è di usare olio extravergine di oliva sia per condire che per cucinare. Naturalmente con moderazione, anche per l’alto contenuto in calorie tipico degli oli e dei grassi.

Le due piramidi sono in accordo anche per quanto riguarda l'olio di oliva; questo è quello che c'è scritto nel sito della Reg. Toscana postato da Riccardo ;)
Ciao!

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Saluti,
Flavio.


20/02/2009, 2:16
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Inran, la nuova piramide alimentare della Dieta mediterranea moderna

Presentata a conclusione della III Conferenza internazionale Ciiscam, il 3 novembre. E' rivolta a tutti gli individui di età compresa tra i 18 e i 65 anni, tiene conto dell'evoluzione dei tempi e della società, evidenziando l'importanza basilare dell'attività fisica, della convivialità a tavola e dell'abitudine di bere acqua e suggerendo di privilegiare il consumo di prodotti locali su base stagionale.

Scienziati del Mediterraneo ed esponenti di istituzioni internazionali presenti alla III Conferenza internazionale del Ciiscam, tenutasi a Parma il 3 novembre, si sono confrontati sull'evoluzione della dieta mediterranea e hanno elaborato la nuova piramide alimentare per la dieta mediterranea moderna.
"E' la prima volta che, alla base di una piramide, vi sono cereali, verdura e frutta, cioè alimenti di origine vegetale, afferma soddisfatto il prof. Carlo Cannella, presidente dell'Inran (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione). Ed è la prima volta che la piramide Md viene strutturata con gli alimenti che compongono un pasto principale alla base e, via via a salire, gli altri alimenti necessari a completare il pasto, distribuiti, a seconda che la frequenza di consumo consigliata sia giornaliera o settimanale".
La nuova piramide della Dieta mediterranea moderna, rivolta a tutti gli individui di età compresa tra i 18 e i 65 anni, tiene conto dell'evoluzione dei tempi e della società, evidenziando l'importanza basilare dell'attività fisica, della convivialità a tavola e dell'abitudine di bere acqua e suggerendo di privilegiare il consumo di prodotti locali su base stagionale.
"E' una dieta mediterranea rivisitata all'insegna della modernità e del benessere, senza trascurare però le diverse tradizioni culturali e religiose e le differenti identità nazionali. La nuova piramide, conclude il prof. Cannella, può davvero rappresentare una macro-struttura in grado di adattarsi alle esigenze attuali delle popolazioni mediterranee, nel rispetto di tutte le varianti locali della Dieta mediterranea".
Viene così sottolineato il valore strategico della candidatura della dieta Mediterranea come Patrimonio culturale immateriale dell'umanità dell'Unesco.


Allegati:
Piramide dieta mediterranea moderna[1].pdf [55.21 KiB]
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04/11/2009, 21:11
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In alcuni siti la piramide alimantare viene vista anche da un punto di vista economico:

La piramide alimentare è uno schema elaborato dai nutrizionisti che riassume quello che serve per una alimentazione equilibrata. Per nutrirsi bene la propria dieta giornaliera dovrebbe comprendere tutti gli alimenti compresi in essa; adottare un regime alimentare basato sulla piramide alimentare può far risparmiare in media 10 euro a settimana sul conto del supermercato. Inoltre è possibile, per ogni casella che compone la piramide, individuare diverse alternative che hanno costi diversi; ecco alcuni esempi:

Grassi

Alimenti costosi: Burro, olio di oliva
Alternative economiche: utilizzare un solo tipo di grasso (acquistato in confezione risparmio) e utilizzarlo per condire tutto

Proteine

Alimenti costosi:carne, pesce, formaggi
Alternative economiche: legumi, pesce azzurro, soia, tofu (formaggio di soia)

Vitamine

Alimenti costosi:frutta e verdura
Alternative economiche: frutta e verdura di stagione, evitare prodotti surgelati e pre-tagliati

Carboidrati

Alimenti costosi:biscotti, grissini, crackers
Alternative economiche: pane, riso, pasta, polenta, patate

Una volta con le idee chiare sul proprio fabbisogno di generi alimentari si potranno poi acquistare le provviste dei prodotti più utilizzati in “confezione famiglia” che sono più convenienti.

Personalmente non approvo, nè ritengo giusti alcuni inserimenti di tale articolo (il tofu non è certo economico, le "grandi scorte" proposte sanno molto di prodotti di bassa qualità tesi solamente ad "accaparrare" grassi...), però volevo sollevare anche questo aspetto.
Ciao,
Jacopo

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Conservare la biodiversità è impossibile, finché essa non sia assunta come la logica stessa della produzione. Non è infatti inevitabile che la produzione si contrapponga alla diversità.
Vandana Shiva


05/11/2009, 18:58
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pensavo fossero tue considerazioni e nn un articolo.
cmq visto che sei l'esperto ti chiedo allora le verdure di IV gamma che sono pretagliate perdono vitamine?

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05/11/2009, 23:11
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No, Eugenio, non sono mie considerazioni, ma un articoletto preso dal sito www.braccino-corto.it, un simpatico sito con molti consigli sul risparmio in genere.
Poi, anche se non mi ritengo un esperto in carote ( ;) ), in genere i prodotti di IV gamma devono avere un'eccellente qualità organolettica e "fenotipica" iniziale, in modo tale che rimangano ancora molto appetibili, visto anche il costo che spuntano, al termine dei vari trattamenti ai quali vengono sottoposti e della prevista durata commerciale, in genere comunque breve.
Vero è anche che il taglio dei vegetali determina un necessario aumento dell’attività respiratoria, della produzione di etilene e della perdita d’acqua; il packaging utilizzato è di altissima qualità e una buona catena del freddo dovrebbe fare il resto, evitando la fermentazione e l'imbrunimento degli alimenti.
Da un punto di vista qualitativo, i nutrizionisti generalmente non li vedono di buon occhio ritenendoli penalizzanti per qualità e sapore rispetto a quelli freschi. Inoltre, sembra anche che consumarli regolarmente potrebbe portare addirittura ad ingrassare, proprio a causa di una loro maggiore insipidità, che indurrebbe a mangiarne di più (come sembra accadere anche per i prodotti light!). La critica ai prodotti di IV gamma viene ulteriormente accentuata da uno studio condotto dall'INRAN, nel quale si sottolinea come il lavaggio in acqua clorurata e la miscela di gas usati per creare l'atmosfera protettiva provochino la distruzione di gran parte degli antiossidanti presenti nel prodotto fresco, come da te giustamente suggerito nella domanda.
Ciao e buona notte,
Jacopo.

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06/11/2009, 0:29
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8 milioni di italiani dichiarano di aver ridotto i consumi di vino, ma il 76% non ha diminuito la qualità di ciò che acquista

Gli italiani bevono meno vino, ma non hanno smesso di bere bene. E' quanto è emerso da una ricerca Astra presentata nel corso dell'Assemblea del settore vitivinicolo di Fedagri-Confcooperative svoltasi oggi a Trento.
Negli ultimi due anni il 77% dei consumatori italiani (con un campione rappresentativo di italiani con età superiore ai 15 anni) ha dichiarato di aver ridotto i propri consumi: tra i prodotti alimentari, c’è stato un tracollo generalizzato.
Il vino non ha fatto eccezione, con un saldo negativo del 15% tra coloro che hanno dichiarato di aver aumentato il consumo di vino e quanti invece lo hanno ridotto. I dati sono stati resi noti dal sociologo Enrico Finzi, presidente di Astra Ricerche, che ha evidenziato come 'se è vero che 8 milioni di consumatori dicono di aver diminuito il consumo di vino, altro elemento estremamente significativo è che il 76% degli italiani ha dichiarato di non aver diminuito la qualità del cibo che acquista. Tendenza che vale anche e in particolar modo per il vino: chi consuma vino lo fa per una genuina passione e quindi lo sceglie in maniera meno abitudinaria, ma perché ha cultura del buon vino'.
'Non bisogna quindi fare l’errore', ha dichiarato Finzi, 'di pensare che visto che le cose vanno male, allora si possa cedere sulla qualità. Gli italiani bevono meno quindi ma vogliono bere bene. Una aspettativa che le cantine vitivinicole di Fedagri non intendono certo lasciare disattesa'.
'La cooperazione vitivinicola', ha dichiarato il presidente del settore vitivinicolo di Fedagri-Confcooperative Adriano Orsi, 'non ha mai abbassato i livelli di qualità delle proprie produzioni, nonostante la situazione di crisi e la riduzione dei prezzi delle uve. Una qualità che è stata riconosciuta anche dall’intervento di Tiziana Sarnari dell’Ismea, che ha evidenziato come la maggiore qualità del vino italiano sia stata sostenuta da una progressiva riduzione della quantità del vino prodotto che negli ultimi cinque anni si è ridotta del 13% passando da 53 milioni di ettolitri ai 46 del 2009'.

Fonte: Fedagri-Confcooperative

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06/11/2009, 8:18
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questo discorso nn mi piace xchè nn reputo giusto che partendo dalle quotazioni dell'uva(misere quest'anno) il vino debba poi costare tanto.Personalmente mi rivolgo ad un artigiano del vino che ha la cantina con cere botti,pigiatrici, si vedono le damigiane e si sente anche l'odore della feccia.Nelle cantine moderne a detta di tanti uniche che possono fare il vino buono vedi acciaio e nn senti odori.
cmq il prezzo dei vini per mio conto è esagerato

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06/11/2009, 8:42
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Attenzione a non confondere qualità con prezzo.
Nell'articolo si dice che gli Italiani (sembra...) abbiano non rinunciato alla qualità del vino bevuto, anche se, in linea con tutti i consumi agroalimantari, ne consumano una minor quantità.
A mio avviso, un bravo artigiano può fare un vino buonissimo, come anche un'azienda più "strutturata": esperienza e tecnica possono coesistere. E forse questa è la vera forza che sta dietro ad un buon prodotto.
Ciao,
Jacopo

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06/11/2009, 9:55
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Cambiando alcune regole alimentari, muta anche la classica "piramide alimentare". E' quanto riferito dalla nutrizionista Carla Favaro dell’Università di Milano Bicocca durante un’intervista rilasciata a VideoScienza.

Secondo Carla Favaro, alla base della nuova piramide alimentare c’è sempre la frutta, la verdura e l’acqua, seguita dai cereali - rigorosamente integrali - e poi ecco le prime new entry: frutta secca e in guscio, olive e spezie.

Queste ultime sono spesso sottovalutate e poco utilizzate, mentre sono proprio le spezie che conferiscono sapore all’alimento evitando (o riducendo) di conseguenza l’utilizzo di dadi vegetali o di sale.

A completamento della piramide – ossia, al vertice - ci sono gli alimenti di origine animale che, anche se sono considerati complementi essenziali della dieta, devono essere consumati con parsimonia.

La differenza sostanziale rispetto alle altre piramidi alimentari, sostiene Favaro, "è la netta prevalenza di alimenti di origine vegetale". Questo accorgimento, secondo le più moderne ricerche scientifiche, è alla base della prevenzione di malattie anche molto serie come i tumori.

Per questo nuovo stile di alimentazione, ma anche di vita se vogliamo, viene rivolta una grande attenzione anche alla stagionalità, alla convivialità e all’attività fisica.
Carla Favaro insiste, infine, su tre regole fondamentali alla base di una buona alimentazione:

1) La dieta deve essere molto varia. Questo significa aumentare la probabilità di introdurre tutte le sostanze essenziali al nostro benessere.

2) Equilibrio nella scelta: in alcuni casi bisogna fare delle scelte oculate. Per esempio, è preferibile utilizzare l’olio extravergine di oliva ad altri oli più raffinati; oppure nell’ambito lattiero-caseario la scelta deve preferire prodotti a basso contenuto di grassi. La stessa cosa vale per le carni: meglio ridurre il consumo di quelle rosse e grasse.

3) Moderazione: non esagerare con le porzioni. Non solo, ogni persona è diversa quindi è importante anche conoscersi e saper comprendere qual è la quantità adatta a noi, al nostro stile di vita e al nostro metabolismo.

Fonte: www3.lastampa.it


Allegati:
piramide_new.jpg
piramide_new.jpg [ 35.21 KiB | Osservato 1313 volte ]

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15/06/2010, 21:55
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