francamente non ho capito cosa ha voluto intendere la giornalista per quanto concerne l'allevamento italiano.
Cita:
Secondo gli esperti l’utilizzo di antibiotici in medicina veterinaria non per curare malattie ma per accelerare la crescita ( pratica vietata in Europa) favorisce l’ insorgere della resistenza.
Ma se scrive che in Europa è vietato....
Cita:
Se i medici, i pazienti e gli allevatori non capiranno l’importanza di un cambiamento radicale di atteggiamento, presto la situazione potrebbe diventare molto complicata in diversi paesi, guidati dall’Italia. Il paradosso è che da noi gli antibiotici negli allevamenti si usano solo per cure indispensabili agli animali malati ma poi, per per un destino avverso, abbiamo il più alto consumo di antibiotici e i più gravi problemi di resistenza.
Appunto, gli antibiotici si usano solo per cure necessarie e ogni animale prima di arrivare al macello deve dichiarare i trattamenti eseguiti e i tempi di carenza del medicinale . Al macello poi avvengono dei controlli e se ti beccano non in regola fioccano multe salatissime. Inoltre allevare a suon di antibiotici è antieconomico, dirò di più : è da tempo che si cercano alternative ad antibiotici e all'uso dello zinco.
Non dico che non sia un problema , ma la carne di un animale curato diciamo sei mesi prima con amoxicillina, può essere davvero un problema? Come?