Certo Milli, la mia riflessione era da una parte su che senso abbia un disciplinare cosi' ampio (come a questo punto confermato da Mauro), dall'altra su che effetto possa avere un dover mettere la certificazione a tutto..

cioè quando tutto sara' DOP, non c'è il rischio che se ne annulli l'effetto? e che sul prodotto alla fine ci sia solo un sovracosto di certificazione?

secondo me , in genere, il piccolo tende di suo a puntare all'eccellenza, indipendente dal nome.
tornando all'esempio che ho fatto io, se un piccolo casaro che serve una sua clientela regionale dall'altro capo del continente e che tra parentesi, tiene in piedi un suo mini indotto di allevatori, chiama la sua produzione mozzarella, poiche' di fatto mozzarella è, non vedo che danno possano averne in italia. Guarderei ai colossi che muovono autotreni di latte e vagoni di cagliate e poi le propinano in Italia.


E qui ci si ricollega all'etichettatura da una parte e al consumo consapevole dall'altra, piu' che al vietato tutto, tanto piu' che il prodotto italiano è improntato all'eccellenza, e pertanto rivolto a una fascia di mercato in cui chi compra sa quel che vuole (da cui il discorso su quanto sia normale trattare per regionale un prodotto fatto su scala industriale)..
Cioè e' giusto che ci sia la dop del Parma che lo fai solo a Parma, non in mezza Italia o peggio ancora ovunque, basta che lo fai secondo il disciplinare.

@ Maurob: sbaglio o si parlava di consentire il commercio di carni ormonate di provenienza transatlantica?

http://www.agraria.org/prodottitipici/mozzarella.htm

Appunto proprio quello che volevo dire qualche post addietro. se si legge quanto scritto al link sopra citato, ci si rende conto andando in un supermercato (ma anche caseifici industriali) che quello che mangiamo, è totalmente opposto a quello che ci è scritto qua.

"Si dice non sono ammessi additivi".....

Bene provate a leggere sulle confezioni delle mozzarelle che comprate, vedete se trovate la dicitura "correttore di acidità" acido citrico E330 ecc.

Questo è Purtoppo il sistema di fare le mozzarelle, con acido citrico, una mozzarella praticamente asciutta, compatta ed anonima.

Infatti non vi sembra strano che una mozzarella da 125 grammi costi 80 centesimi??? Vuol dire che 1Kg costa 6.40 euro .

Il discorso cambia quando si va nei Caseifici seri, piccoli, artigianali dove un chilo di mozzarella arriva a costare anche 15 euro e basta addentarla per capire il perchè.

Un saluto.

Parlando di TTIP in questo momento si può dire tutto e il contrario di tutto, perché purtroppo le figure coinvolte da una parte e dall'altra, non spiegano bene cosa ci sia dietro, si dice genericamente libertà di commercio...
Dato che però fra USA e UE ci sono dei distinguo netti a livello legislativo, es. la carne agli ormoni, il timore è che aprendo alla sola possibilità di commercializzare è che vengano meno anche i vincoli attualmente vigenti in UE.
Gli aspetti più gravi sono due: da una parte l'etichetta (in USA non si mette praticamente nessuna informazione se non quelle commerciali), dall'altra ancora più grave che le autorità dei singoli Stati, non avranno più cin potere, quindi in caso di problemi o cause, vi sarà un ente terzo non meglio definito ma privato, che dirimerà eventuali controversie.
In pratica si consegna tutto a organi sovranazionali che risponderanno solo a logiche di mercato
Ne hanno parlato anche a Report recentemente: http://www.report.rai.it/dl/Report/punt ... 695bc.html

sono interessi che passano sopra le nostre teste dettati da gruppi di potere che fan cadere i governi, purtroppo...

L'unica arma resta il non acquistare, senza sembrare troppo pessimista..

Dopo i polli con gli antibiotici l’adesione dell’Europa al Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP) proposto dagli Stati Uniti aprirà le porte alle bistecche di manzo ottenute da animali imbottiti di ormoni, anabolizzanti, beta agonisti…
http://www.ilfattoalimentare.it/carne-a ... -ttip.html

Ma negli Usa sono permesse ancora queste sostanze?? Siete davvero sicuri? Nel senso che non vorrei leggere il solito luogo comune.
Se arrivano da noi non credo che le troveremo nel banco del macellaio, piuttosto mescolati in qualche percentuale nei cibi preconfezionati-precotti-prefritti, quelle robe lì.

Il problema del TTIP è proprio quanto già dicevo, al momento nessuno sa i contenuti, perché chi è deputato a farlo mantiene un alone di mistero…
La realtà è che nel caso in cui questo passasse, la carne agli ormoni la potresti trovare tranquillamente dal macellaio, anche perché a quel punto le regole attualmente presenti in UE, verrebbero superate… Quindi il consumatore non lo saprebbe….
Inoltre la giurisprudenza nazionale ed europea in materia, non sarebbe più valida, in quanto il parternariato, prevede che vi sia un organo terzo privato (???) che gestisca le controversie….

A leggere queste cose mi viene uno scoppio di bile, se penso ai rigidi controlli che dobbiamo superare noi italiani...

La domanda è piuttosto un'altra: temendo un'invasione di ''porcheria'', gli operatori gdo come la stanno accogliendo? i trasformatori?

Qualcuno si ricorda come un operatore gigantesco delle carni bovine ha superato la crisi BSE?

Inoltre presumo che questi composti abbiano comunque dei valori limite da non poter superare: qualcuno si preoccupa di come valutarli?

In questo momento la GDO nicchia, anche perché in assenza di regole ancora definite non può fare altro. I trasformatori e i produttori (le associzioni degli allevatori) sono ovviamente molto preoccupate.

Sicuramente avranno dei valori limite, bisogna però capire quali? E soprattutto capire come le autorità potranno intervenire visto che si parla di un ente terzo per dirimire le problematiche... Oggi è il singolo stato con la sua giurisprudenza che interviene, domani????
Personalmente spero proprio che la trattativa naufraghi
Buon week end