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Mercurio nel tonno: meglio non superare le due scatolette...

08/06/2014, 20:29

Un recente documento dell’Efsa indica che il pesce, in particolare i predatori di grossa taglia come tonno, pesce spada e merluzzo, sono una delle principali fonti di mercurio nell’alimentazione. C’è quindi la possibilità per i forti consumatori di superare le dosi settimanali tollerabili (4 microgrammi per chilo di peso corporeo per il mercurio e 1,3 microgrammi per il metilmercurio, una forma organica considerata particolarmente tossica).

Mentre negli USA l’EPA (Environmental Protection Agency) invita i consumatori a variare il consumo di pesce, proprio per limitare l’apporto di mercurio: molte linee guida consigliano alle donne che attraversano la gravidanza o hanno intenzione di avere un bambino di limitare il consumo di tonno (non superare i 170 grammi alla settimana, secondo l’FDA), e lo stesso consiglio, con dosi ridotte, vale anche per i bambini. Ci sono ampi margini di sicurezza, ma mi chiedo se non sia opportuno evitare di promuovere indiscriminatamente il consumo di tonno in scatola, mettendo l’accento sulle indubbie caratteristiche positive del prodotto – facile da servire, ricco di proteine utili, di grassi omega 3 etc. Forse sarebbe necessario fare un esplicito riferimento ai limiti, segnalando ad alcuni consumatori l’opportunità di scegliere il salmone o le sardine in scatola.
Fonte: http://www.ilfattoalimentare.it/tonno-b ... a-fda.html

Re: Mercurio nel tonno: meglio non superare le due scatolette...

08/06/2014, 20:30

Molti di noi mangiano una scatoletta di tonno per un pasto veloce, un’insalata o un sandwich.

Ogni casa europea ha nella sua dispensa almeno una confezione di tonno, il cui consumo aumenta di mese in mese. In Europa sono i gamberi si attestano al di sopra del tonno per i consumi procapite.

Ma questo cibo molto amato potrebbe essere un veicolo di sostanze tossiche, in particolare del mercurio.

I genitori in particolare dovrebbero monitorare con attenzione il consumo di tonno dei loro figli, poichè i bimbi e in particolare i neonati e maggiormente i feti, sono molto vulnerabili ai danni provocati dal mercurio, dal momento che il loro cervello e il sistema nervoso si trova ancora in fase di sviluppo.

Possono quindi soffrire di disabilità dell’apprendimento e dello sviluppo a causa di prolungata e ripetuta esposizione a anche piccole quantità di mercurio.

I neonati che hanno assunto mercurio prima della nascita possono andare incontro a problemi della coordinazione e dello sviluppo celebrale.

I genitori possono comunque continuare a dare il tonno ai loro figli ma facendo attenzione alla frequenza e alla tipologia di tonno.
Fonte: http://www.unblogindue.it/?p=3363
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