In attesa di interventi più pertinenti dico la mia ...

Sono contenta per i prodotti italiani, però penso che chi ci guadagni sia soprattutto la McDonald's che si lustra della nostra qualità.
Penso anche che i nostri prodotti in questo modo si "abbassino" verso il fast food e non viceversa.
In ogni caso al Mcdonald's non ci vado lo stesso.
Però è anche vero che non devo mangiare sempre fuori casa cercando di spendere poco, per cui lancio la palla ad altri...
A proposito, ma questi prodotti made in Italy, costerebbero come gli altri panini o comunque ci sarebbe qualche differenza?Quanto costa un "pasto" con queste materie prime al McD? Conviene davvero?
( non chiedetemi di andare a verificare)

se proprio devo scegliere, preferirei tanti di questi Slow Fast Food :
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/ ... stp/73541/"

anche se a dire il vero avrei preferito un ambiente rilassante, più umano e meno patatine....

A tutti noi succede di dover "mangiare velocemente", ma personalmente NON mangio in fast food.
Preferisco un panino con il prosciutto ad un bar...
...anche se la coscia è danese con nitrati, ahimè...
Jacopo

La questione è di grande interesse.
Sicuramente McDonalds trae vantaggio d'immagine dall'accordo, così come i produttori di parmigiano, ecc. riescono a vendere grandi quantità, in particolare in questo momento di crisi.
I fast-food sono ormai una realtà e non bisogna necessariamente demonizzarli. Forse migliorare la qualità degli alimenti somministrati potrebbe essere una possibile strada... Boh.
Mi chiedo: le materie prime impiegate per preparare le merendine e i panini nei chioschi e bar delle scuole sono forse migliori?
Marco

Caro Marco,
dici cose vere, ma, almeno per me, unicità e tradizione mal si sposano con grosse catene di fast food che hanno creato il sistema di carni grassissime e fritte a bassissimo costo, in barba alla qualità, perchè iper-glutammate!
Qualità vuol dire distinguersi per sopravvivere nel lungo periodo: certo, si può allontanare l'ombra della crisi per un numero X di anni se si fanno nuovi accordi commerciali, ma appiattire le produzioni e mettere marchi di qualità al servizio di chi da sempre non ha fatto della qualità la proipria bandiera (sfruttamento del lavoro a parte...) vuol dire solo posticipare un enorme crack dal quale non sarà possibile più rialzarsi.
Jacopo

Mah... secondo me è un passo indietro per le nostre aziende che tanto vogliono sbandierare la loro italianeità nel mondo.
Dov'è finito il genio culinario italiano? La dieta mediterranea?

Non vedo certo di buon occhio questa iniziativa che rischia di associare la cucina italiana con uno stile di vita e una filosofia non sue.

Ma Zaia non era quello della filiera corta e del slow food?

La gente è vero che va al Fast-Food, ma va anche al ristorante cinese e allora che si fa fi fa un accordo con la cina per fare gli involtini primavera by ITALY?

L'Italia dell'alimentare non ha bisogno dei MC-Donalds per pubblicizzarsi, deve saperlo fare con le ricchissime risorse di cui dispone che sono già sufficienti per dare ai clienti nazionali e esteri ciò che cercano.

Quoto a pieno!
Jacopo

A conti fatti, “Altroconsumo” smentisce l’operazione culturale e salutare di Zaia semplicemente sbugiardando il paradosso: lo storico “Big Mac” è meno dannoso del “Mc Italy” e il confronto tra i valori nutrizionali tra i due prodotti da perdente quello tricolore. 495 calorie a 715. 2,3 grammi di sale a 3,3.

È spontaneo il rifiuto all’idea che il rinomato cibo all’italiana possa essere accostato all’icona del cibo spazzatura. Persino Metthew Fort, critico gastronomico d’oltremanica del Guardian, amante dei sapori italiani, ha criticato apertamente Zaia definendo il suo panino “un miscuglio”, “un atto mostruoso e un tradimento nazionale”,