Nella prevenzione delle carie dentarie potrebbe essere utile bere un bicchiere di vino rosso al giorno e non è l’alcol a impedire la corrosione da parte dei batteri di Ernesto Vania
Un gruppo di ricercatori dell'Università di Pavia ha scoperto che nel vino rosso sono presenti delle sostanze in grado di neutralizzate l'attacco, da parte di particolari batteri (Streptococcus mutans), allo smalto dei denti. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Food Chemistry di dicembre.
Lo Streptococcus mutans è forse il batterio più pericoloso per i nostri denti, nutrendosi degli zuccheri presenti nella placca batterica (una sostanza giallastra che si deposita sulla superficie dei denti quando l'igiene orale è scarsa) produce delle scorie acide capaci di intaccare la durissima superficie dello smalto dentario. Secondo gli esperti, le sostanze contenute nel vino rosso sarebbero in grado di creare una sorta di "barriera" che protegge i denti dall'attacco dei batteri.
Gabriella Gazzani, uno dei ricercatori che ha preso parte allo studio, spiega che già in altri casi si sono esaminati gli effetti del vino sui denti. Alcune conclusioni sono state positive come per esempio la ricerca che ha scoperto che semi e bucce dei grappoli d'uva possono bloccare l'attività corrosiva dei batteri mentre altre, invece, hanno evidenziato degli aspetti negativi come ad esempio nel caso del vino bianco che, a causa del suo maggiore contenuto in acido, potrebbe danneggiare i denti.
Nello studio condotto dai ricercatori di Pavia si è immerso lo Streptococcus mutans in del vino rosso privato della componente alcolica per escludere una possibile azione di quest'ultima sui batteri. Questo ha permesso di scoprire che non è l'alcol a impedire la corrosione da parte dei batteri ma, molto probabilmente, si tratta di un gruppo di composti conosciuti come proantocianidine, delle sostanze ricche di antiossidanti che si trovano prevalentemente nella buccia dei grappoli.
Il prossimo passo dei ricercatori sarà quello di verificare se l'elemento protettivo può essere estratto dal vino in modo da poterlo utilizzare singolarmente in nuove terapie utili per prevenire le carie dentarie.
di Ernesto Vania 05 Dicembre 2009 Teatro Naturale n. 43 Anno 7
"... il consumo limitato di vino (due bicchieri al giorno), sembra avere effetti positivi sulla salute: riduce il colesterolo LDL e aumenta l'HDL (quello "buono") ed inibisce l'aggregazione piastrinica (effetti attribuiti all'alcol); inoltre è una fonte di polifenoli, in particolare il resveratrolo. Inoltre apporta sostanze anticancerogene e aiuta a mantenere libere le arterie."
caro jacopo, come suol dirsi ambasciator non porta pena, ma per quanto riguarda le esperienze personali posso dirti che è una gran bufala, e non solo per quanto riguarda la mia prsona, ma ho fatto un giro panoramico tra amici e parenti, tutti quelli che portano le protesi dentali sono dei bevitori di rosso non indifferenti (io ne bevo circa mezzo litro al pasto) se poi c'è la compagnia giusta......... apriti botte.
Ciao, "ambasciator non porta pena" anch'io! Forse nell'articolo ci si riferisce solamente al fenomeno "carie"... Ai posteri l'ardua sentenza! Facci sapere Jacopo