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Info etichettatura prodotti alimentari estero.
Autore |
Messaggio |
Dorez
Iscritto il: 25/07/2009, 14:18 Messaggi: 60 Località: Ittiri
Formazione: Diploma Perito Industriale
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Salve a tutti, posto qui questo argomento in quanto mi sembra il più vicino alla materia, se dovessi sbagliare sezione, vi prego di potermi indirizzare nella sezione esatta. Ho intenzione di commercializzare assieme al mio olio extravergine, altri prodotti della mia regione (Sardegna) quali salumi, vini, bottarga, pasta fresca, dolci e sottoli da esportare in Inghilterra, insomma vorrei commercializzare forniture per ristoranti esclusivi e gastronomie in Inghilterra. A questo proposito la mia domanda è: devo necessariamente apporre a tutti gli alimenti da esportare l'etichetta con dicitura in Inglese?
Grazie a chi saprà darmi risposte esaurienti.
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04/10/2009, 18:10 |
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Flavio
Sez. Tartufi
Iscritto il: 16/01/2008, 1:19 Messaggi: 6071 Località: Sesto F.no (FI)
Formazione: Perito agrario e Dott. in Tut. e Gest. delle Ris. Faunistiche
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In U.K. ho visto ai supermercati molti prodotti italiani; mi sembra però che praticamente tutti avessero del testo scritto in lingua. Sinceramente non so dirti se questo è un obbligo oppure no... sicuramente posso dirti che la maggior parte del testo era in italiano; molte volte anche i prodotti non italiani avevano nomi che assomigliavano ai nostri Vediamo se c'è qualcuno esperto della materia che possa darti indicazioni più precise in merito. Ciao
_________________ Saluti, Flavio.
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13/10/2009, 11:05 |
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alfclerici
Iscritto il: 19/07/2010, 14:41 Messaggi: 22
Formazione: laurea scienze delle preparazioni alimentari
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Segnalo quanto stabilito dalla direttiva 2000/13/CE del 20 marzo 2000 relativa al ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri concernenti l'etichettatura e la presentazione dei prodotti alimentari, nonché la relativa pubblicità:
Articolo 16 1. Gli Stati membri vietano nel proprio territorio il commercio dei prodotti alimentari per i quali le indicazioni previste dall’articolo 3 e dall’articolo 4, paragrafo 2, non figurano in una lingua facilmente compresa dal consumatore, a meno che l’informazione di quest’ultimo sia effettivamente assicurata da altre misure stabilite per una o più indicazioni dell’etichettatura. ... 2. Lo Stato membro in cui il prodotto è commercializzato può, nel rispetto delle regole del trattato, imporre nel proprio territorio che tali indicazioni dell'etichettatura siano scritte almeno in una o più lingue da esso stabilite tra le lingue ufficiali della Comunità. 3. I paragrafi 1 e 2 non impediscono che le indicazioni dell'etichettatura siano fornite in più lingue.
L'uso della lingua inglese in Gran Bretagna è, quindi, indispensabile.
Saluti. A. Clerici
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20/07/2010, 11:51 |
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tsunaseth
Sez. Industria Lattiero-Casearia
Iscritto il: 30/12/2009, 22:14 Messaggi: 7664 Località: Auckland NZ
Formazione: Tecnico Caseario
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Dove lavoro facciamo spedizioni di formaggi in tutto il mondo e vedo che per ogni nazione c'è sempre la doppia etichetta, inglese e lingua locale (di destinazione)
_________________ Il rugby è stato inventato dai gentlemen per reagire alla moda fin troppo plebea e stradaiola della pedata: però per non restare troppo delusi, converrebbe meglio nascere in Nuova Zelanda. (Gianni Brera)
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26/07/2010, 19:38 |
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Dorez
Iscritto il: 25/07/2009, 14:18 Messaggi: 60 Località: Ittiri
Formazione: Diploma Perito Industriale
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Grazie a tutti per le informazioni.
Provvederò a breve a far tradurre testi ed etichette.
Buona serata, Antonio.
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20/12/2010, 20:39 |
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SimoneSampaolesi
Iscritto il: 28/02/2011, 20:35 Messaggi: 19
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Salve.
Vorrei capire bene.
Se esporto prodotti alimentari all'estero, devo apporre sempre una etichetta scritta nella lingua del Paese in cui esporto?
O vi sono altre correnti interpretative?
E, nel caso, devo comunque lasciare anche la descrizione in italiano del prodotto, oppure no?
E se il mio prodotto è rivolto soltanto a ristoratori italiani all'estero o a semplici privati di origini italiane? le regole rimangono le medesime?
Grazie nel caso qualcuno mi possa chiarire le idee
Simone Sampaolesi
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28/02/2011, 22:25 |
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SimoneSampaolesi
Iscritto il: 28/02/2011, 20:35 Messaggi: 19
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alfclerici ha scritto: Segnalo quanto stabilito dalla direttiva 2000/13/CE del 20 marzo 2000 relativa al ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri concernenti l'etichettatura e la presentazione dei prodotti alimentari, nonché la relativa pubblicità:
Articolo 16 1. Gli Stati membri vietano nel proprio territorio il commercio dei prodotti alimentari per i quali le indicazioni previste dall’articolo 3 e dall’articolo 4, paragrafo 2, non figurano in una lingua facilmente compresa dal consumatore, a meno che l’informazione di quest’ultimo sia effettivamente assicurata da altre misure stabilite per una o più indicazioni dell’etichettatura. ... 2. Lo Stato membro in cui il prodotto è commercializzato può, nel rispetto delle regole del trattato, imporre nel proprio territorio che tali indicazioni dell'etichettatura siano scritte almeno in una o più lingue da esso stabilite tra le lingue ufficiali della Comunità. 3. I paragrafi 1 e 2 non impediscono che le indicazioni dell'etichettatura siano fornite in più lingue.
L'uso della lingua inglese in Gran Bretagna è, quindi, indispensabile.
Saluti. A. Clerici Quali sono i criteri per comprendere quale sia la lingua facilmente compresa dal consumatore di un determinato Paese? Semba ovvio, ma, ad esempio, la lingua inglese potrebbe avere questa caratteristica in senso assoluto, dato il suo diffuso recepimento. E ancora, il comma 2 spiega come lo Stato in cui si esporta possa imporre che il prodotto abbia un'etichetta in una o più lingue. Come faccio a saperlo nello specifico? C'è un documento che riporti questo genere di informazioni per ogni singolo Paese?
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01/03/2011, 10:10 |
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alfclerici
Iscritto il: 19/07/2010, 14:41 Messaggi: 22
Formazione: laurea scienze delle preparazioni alimentari
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Suggerisco di consultare: http://www.ice.gov.it/servizi/index.htm" target="_blank
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01/03/2011, 10:17 |
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SimoneSampaolesi
Iscritto il: 28/02/2011, 20:35 Messaggi: 19
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Ho tentato ma non riesco a recepire informazioni, perchè io sto facendo una semplice ricerca di mercato e non ho una Ditta (nona ancora, non ufficalmente) di cui apporre gli estremi. Così mi dicono che non possono rispondermi. Intanto ho notato che la direttiva CE è applicabile anche ai prodotti alimentari da esportare verso ristoranti all'estero, anche se non si comprende bene il dettame dell'art.16 comma 2: lo Stato membro PUO' imporre la lingua ufficiale nelle etichettature da apporre ai prodotti, ma quali sono gli Statiche lo impongono, e qual è la prassi consolidata nelle metodologie linguistiche dell'esportazione all'estero? Nel senso, se in questo spazio ci sono degli operatori, degli operatori che in particolare esportano prodotti alimentari all'estero, in che lingua scrivono le loro etichette? E' possibile utilizzare la lingua inglese per tutta Europa? E serve anche la lingua italiana? E per i Paesi dell'ex Unione Sovietica? Quale prassi? Scusate la frenesia espositiva, ma sono in cerca di informazioni utili e fruibili in fretta, e le fontia cui attingere per fare un po' di chiarezza sono davvero scarse. Grazie dell'attenzione Simone Sampaolesi
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01/03/2011, 11:56 |
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Maurob
Sez. Igiene e Qualità dei Prodotti Alimentari
Iscritto il: 16/05/2009, 10:38 Messaggi: 923 Località: Provincia di Milano
Formazione: Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie
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Ciao Simone, Oltre al regolamento comunitario che ti hanno correttamente indicato, ti posso dire lavorando per una multinazionale della GDO che la vendita di un prodotto proveniente dall'estero rispetto al paese nel quale viene commercializzato, deve sempre avere etichettatura in lingua della nazione che commercializza il prodotto. Si può avere poi una parte in lingua originale, però è obbligatorio avere la descrizione principale in lingua del paese che commercializza il prodotto. Per farti un esempio concreto l'azienda per cui lavoro, vende molti prodotti provenienti dall'estero a ristoratori stranieri, però anche se parte di questa merce arriva dal loro paese di origine (es.riso basmati dall'India, tonno pescato nell'Oceano Indiano carne proveniente dall'Irlanda, ecc..), l'etichetta principale che accompagna il prodotto poi consegnato sui punti vendita e quindi venduta, è e dev'essere in Italiano. Questa regola vale anche per merce che attraverso le piattaforme che utilizziamo, viene prodotta in Italia e commercializzata poi all'estero per ristoratori italiani, esempio prosciutto crudo, gnocchi di patate, pesto, ecc… Buona giornata
_________________ Ero intelligente e volevo cambiare il mondo. Ora sono saggio e sto cambiando me stesso. (Dalai Lama) http://maurobertuzzi.jimdo.com/
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01/03/2011, 15:56 |
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