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il ministro Zaia commenta la bistecca in provetta
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lamborghini550dt
Iscritto il: 10/08/2009, 20:11 Messaggi: 1312 Località: Romagna
Formazione: Perito Agrario
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3.12.09
Non abbiamo nulla contro la scienza a servizio dell’uomo e dell’agricoltura, ma hanno ragione gli agricoltori a esprimere la loro indignazione per questi esperimenti di cui non si vede l’utilità, né per il settore zootecnico né tantomeno per i consumatori, è stato il commento del Ministro riguardo alla notizia della creazione di una ‘novissima’ bistecca da parte di alcuni ricercatori olandesi, che sarebbe stata fatta crescere in vitro da un tessuto, un muscolo di suino, immerso in una specie di brodo derivato dal sangue di feti animali.
“Mi piacerebbe sapere come si possa semplicemente pensare di dar da mangiare alla gente un mostro alimentare creato in provetta. Eppure ci sono alcuni scienziati che si sono dati la pena di dedicare i loro studi e la loro intelligenza per creare la cosiddetta bistecca hi-tech, un miscuglio aberrante che nulla ha a che vedere con il naturale ciclo produttivo del bestiame”.
Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha commentato la notizia della creazione di una ‘novissima’ bistecca da parte di alcuni ricercatori olandesi, che sarebbe stata fatta crescere in vitro da un tessuto, un muscolo di suino, immerso in una specie di brodo derivato dal sangue di feti animali. La commestibilità di questa bistecca non sarebbe ancora stata testata.
“Noi non abbiamo nulla contro la scienza a servizio dell’uomo e dell’agricoltura, ma hanno ragione gli agricoltori e la Coldiretti a esprimere la loro indignazione per questi esperimenti di cui non si vede l’utilità, né per il settore zootecnico né tantomeno per i consumatori”.
“Ci vorrebbero far credere, ha detto il Ministro, che i consumatori saranno disposti a mangiare la bistecca hi-tech se avrà l’aspetto e il gusto della carne. Contro questo ci ribelliamo, e difendiamo il diritto dei cittadini di nutrirsi con i prodotti buoni dell’agricoltura vera e dei veri agricoltori. Tirare in ballo la difesa dell’ambiente, poi, per giustificare questi obbrobri della scienza è un’assurdità. È l’agricoltura vera, radicata nel territorio, di cui si fa garante, che sola può tutelare il rapporto dell’uomo con la natura.”
_________________ Mai discutere con un idiota. Ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza. ( Oscar Wilde )
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05/12/2009, 19:26 |
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LaCavagnola
Iscritto il: 09/11/2009, 19:56 Messaggi: 102 Località: Val Bormida
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...ci mancava solo questa...
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05/12/2009, 20:53 |
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jgoracci
Iscritto il: 17/07/2009, 18:35 Messaggi: 1302 Località: Paganico GR
Formazione: Produttore animale
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Buona domenica, chiaramente concordo con Zaia & Co. E ritengo che i pochi soldi della ricerca potrebbero essere meglio spesi, però gradirei stimolare un po’ alcune riflessioni sul consumo di carne perché – e questo è CERTO – così non possiamo andare avanti.
In particolare: 1. la FAO ha stimato che un “occidentale” medio consumi circa 43 kg di carne all’anno e che il consumo cresca del 2% ogni anno. Produrre la carne in provetta potrebbe, effettivamente, sostituire molti allevamenti in batteria, specie quando gli animali finiscono per diventare crocchette, panatine, wurstel o altre combinazioni finemente tritate di carne e “aromi”; 2. il mondo è affamato e le fonti alimentari scarseggiano. Secondo l’ultimo rapporto della Fao, più di un miliardo di persone soffre i morsi della mancanza di cibo. L’appetito del mondo aumenta, la popolazione cresce e le dispense alimentari non reggono il passo, con i pesci del mare in estinzione e i nuovi terreni da coltivare che scarseggiano; 3. il consumo di carne sta lievitando, specialmente nei paesi emergenti, come Cina e India, dove maiale, manzo e pollo sono sempre più richiesti. L’Onu stima che entro il 2050, il fabbisogno mondiale raddoppierà, rispetto ai 280 milioni di tonnellate circa attuali; 4. la Terra paga un conto ambientale salatissimo per la produzione di carne. Gli animali da allevamento emettono miliardi di tonnellate di gas nocivi e si calcola che ogni chilo di manzo inquini come un’automobile che viaggia per tre ore; 5. la carne artificiale, che non richiede impiego di animali, non sostituirà la produzione tradizionale ma potrebbe apportare un contributo proteico a emissioni zero e rispondere in parte a questi quesiti aperti; 6. e infine: siamo proprio sicuri che la qualità della carne in vitro sia, o meglio sarà, meno salutare di quella proveniente dagli allevamenti intensivi, dove le bestie sono ingozzate di ormoni, mangimi scadenti e antibiotici?
Buona riflessione a tutti! Jacopo
_________________ Conservare la biodiversità è impossibile, finché essa non sia assunta come la logica stessa della produzione. Non è infatti inevitabile che la produzione si contrapponga alla diversità. Vandana Shiva
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06/12/2009, 11:08 |
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eugenio
Sez. Orticoltura
Iscritto il: 09/08/2008, 9:24 Messaggi: 10192
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Jacopo se vuoi far incazzare gli allevatori posta queste tue riflessioni nella sezione bovini e apriti l'ombrello ti lancerebberro di tutto alcune tue riflessioni sono state trattate in quella sezione
_________________ I
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06/12/2009, 22:00 |
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poggioallorso
Iscritto il: 10/05/2009, 19:14 Messaggi: 1255 Località: Appennini Tosco-Emiliani
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jacopo scusa, ma il quarto punto me lo devi proprio spiegare..... bea
_________________ Bea
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06/12/2009, 22:04 |
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jgoracci
Iscritto il: 17/07/2009, 18:35 Messaggi: 1302 Località: Paganico GR
Formazione: Produttore animale
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Buongiorno a tutti, lo sapevo! Anch'io sono un produttore di carne e non condivido i toni di queste affermazioni (prese da www.ecoblog.it e http://oggiscienza.wordpress.com). Anch'io ho partecipato a discussioni del genere su questo Forum. Era solamente una provocazione per discutere su come inquinare meno allevando (perchè ciò avviene ed è innegabile!). Bea, la frase si riferisce al report appena uscito "Livestock and Climate Change: What if the key actors in climate change are…cows, pigs, and chickens?" a cura del famoso Worldwatch Institure, il quale tutti gli anni redige uno stimolante "riassunto della Terra" dal titolo "State of the world". Questa nuova ricerca si schiera nettamente contro quanto dettonel 2006 dalla FAO nel suo "Livestock's long shadow", imputando così all'allevamento animale mondiale più del 50% dell'emissione dei gas serra terrestri, contro l'11.8% precedentemente stimato. Aprendo l'ombrello, vi saluto, Jacopo
_________________ Conservare la biodiversità è impossibile, finché essa non sia assunta come la logica stessa della produzione. Non è infatti inevitabile che la produzione si contrapponga alla diversità. Vandana Shiva
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07/12/2009, 8:12 |
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