Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68793 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Ho ricevuto questa e-mail che ritengo di grande interesse per il settore agricolo italiano Marco Salvaterra Responsabile di Agraria.org
Gentilissimo,
mi permetto di scriverLe, in qualità di Deputato al Parlamento europeo per informarLa in merito al dibattito che da tempo sta avendo luogo a livello comunitario circa il divieto di utilizzo di oli sfusi nei ristoranti, tematica che più in generale riporta alla lotta contro le frodi e le sofisticazioni alimentari nel comparto olivicolo, elemento fondamentale per garantire quella tutela dei consumatori che rappresenta uno dei principi fondanti del mercato comune e che é stata ulteriormente rafforzata di recente con il regolamento 1169/2011.
In effetti, come Lei sicuramente saprà, in Europa si é diffusa, nel corso degli anni la pratica, portata avanti da produttori o intermediari di commercio, di miscelare oli comunitari con oli extracomunitari e di vendere poi il prodotto finito con simboli tricolori e marchi italiani con un conseguente inganno del consumatore finale circa la provenienza, la qualità e le caratteristiche organolettiche del prodotto.
Tale problematica che penalizza fortemente il "made in Italy" é stata arginata in Italia attraverso la recente Legge Mongiello[1] che mediante un inasprimento delle regole di etichettatura mirava a limitare i casi di contraffazione nel settore.
La Commissione europea che su sollecitazione dei Paesi mediterranei aveva avviato un percorso normativo simile ha annunciato in questi giorni, attraverso il Commissario Ue all'Agricoltura Dacian Ciolos, il ritiro della proposta di legge sul divieto delle oliere nei ristoranti in tutti i Paesi Ue.
La bozza di provvedimento, lo scorso 14 maggio era stata sostenuta da ben quindici Paesi membri (inclusa lItalia) su ventisette e avrebbe permesso, se approvata, al consumatore di prendere conoscenza dellorigine (ad esempio se è un olio ottenuto nello stesso Stato Membro di raccolta delle olive o se è olio ottenuto in uno Stato Membro con olive provenienti da altri Stati Membri / Paesi terzi o ancora se si tratta di miscele di oli comunitari e/o non comunitari) e della denominazione del prodotto (olio extra vergine di oliva, olio di oliva vergine o ad esempio, olio di sansa di oliva).
L'improvviso dietrofront del Commissario Ciolos ha quindi permesso ai ristoratori dei Paesi Ue di continuare a servire ai tavoli olio sfuso, in bottiglie prive di etichetta e non sigillate che si prestano a frodi di ogni genere, ingannando il consumatore da un lato e inibendo la valorizzazione degli oli italiani e europei di qualità dall´altro.
Consapevole dell´importanza che il provvedimento avrebbe avuto laddove fosse stato adottato, sperando di farLe cosa gradita, ho ritenuto opportuno presentare un´interrogazione parlamentare alla Commissione europea che Le rimetto per conoscenza al fine di avere giustificazione in merito al blocco della misura e informazioni circa gli step futuri che il Commissario stesso intenderà intraprendere a tutela del settore.
Auspico che attraverso questa interrogazione e mediante la pressione del Parlamento si possa spingere il Commissario Ciolos ad elaborare una nuova proposta di regolamento a tutela della qualità, delle trasparenza e della sicurezza alimentare rafforzando ulteriormente un settore che con i suoi 450 milioni di valore annui costituisce uno dei fiori all´occhiello del comparto agricolo del nostro Paese.
Rimango quindi a Sua completa disposizione laddove vi siano elementi di interesse sui quali necessitasse informazioni supplementari o per ogni ulteriore iniziativa che possa essere avviata nelle sedi istituzionali di mia competenza, salutandoLa cordialmente.
On. Aldo PATRICIELLO
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