Il gruppo di lavoro “Fitofarmaci” delle Agenzie Ambientali dal 2005 sta portando avanti il progetto” Residui nel pranzo pronto”. E i risultati non sono tranquillizzanti.
Il progetto si prefigge di verificare e quantificare la presenza di fitofarmaci negli alimenti consumati durante un pranzo. Il Progetto Residui nel Pranzo Pronto permette di quantificare l’ingestione dei residui di fitofarmaci attraverso la dieta. Lo studio ha evidenziato che in un pranzo tipico italiano composto da primo piatto, contorno vegetale, frutta, pane e vino, in media sono presenti dai 2 ai 4 residui di fitofarmaci. La frutta rappresenta la portata che percentualmente determina il maggior apporto dei residui di fitofarmaci con la dieta (in seconda posizione il vino). Ciò evidenzia l’importanza di ridurre al minimo i trattamenti fitosanitari: non vanno però dimenticati gli aspetti positivi sulla salute dovuti alla presenza della frutta e degli ortaggi nella dieta. Le quantità di fitofarmaci ingerite, rapportate al valore dell’ADI (Acceptable daily intake), sono basse ed il valore medio non supera il 10%. Il Progetto Residui nel Pranzo Pronto continua anche nel 2009 con l’obiettivo di analizzare i pranzi preparati per i bambini delle scuole materne.
jgoracci ha scritto:[i]Le quantità di fitofarmaci ingerite, rapportate al valore dell’ADI (Acceptable daily intake), sono basse ed il valore medio non supera il 10%.
Formazione: Laurea in scienze e tecnologie agrarie
Re: Fitofarmaci nel pranzo
10/12/2009, 17:41
i fitofarmaci li troviamo sempre, io non sarei tranquillo neanche con l'agricoltura biologica, 2-4 principi attivi non sono neanche molti, l'importante però e che siano al di sotto dei limiti cosi li puoi commercializzare, pero non sò bene come stabiliscono i limiti e per cui non so se tali limiti sono sicuri per l'uomo.
Facciamo luce, i fitofarmaci sono presenti quasi sempre. I prodotti messi in commercio possono averli non devono superare i RMA di legge. Quindi i prodotti sono legali, e si possono consumare sempre rispettando dei parametri..
Però però, non è mai stato fatta una ricerca sull'insieme di più residui.
Devo però dare merito ad alcune GDO ITALIANE pioniere su queste che non accettano merce con più principi attivi, qui è complessa perché ogni GDO si diversifica per il proprio prodotto a marchio proprio in base alla presenza o assenza di principi attivi e anche nelle percentuali che sono sempre inferiori a quelle previste per legge. In sintesi è brutto dirlo ma i prodotti GDO sono più salubri...
ULTIMA COSA; i prodotti trattati con principi attivi non consentiti non possono essere messi in commercio ecc ecc....
Quindi facciamo attenzione all' USO leggerodi agrofarmaci seguite sempre l'etichetta.
Formazione: Laurea in scienze e tecnologie agrarie
Re: Fitofarmaci nel pranzo
10/12/2009, 17:57
io ho esperianza con la lidl e loro sono veramente sicuri da questo punto di vista, i RMA sono ridotti ad un terzo dei limiti previsti dalla legge. ma bisogna stare attenti perche se il prezzo tira e c'è molto guadagno si chiude un occhio (non parlo della Lidl ma in generale).
PLML ciao, LIDL non è un buon esempio per altri motivi e dobbiamo dirlo, vogliamo parlare dei circuiti QS che screditano le certificazioni italiane......... Prendiamo per buono casa nostra, alcune NS catene GDO hanno fatto scuola e fanno scuola alle GDO estere senza tirarsela ...
paolo ha scritto:LIDL non è un buon esempio per altri motivi e dobbiamo dirlo, vogliamo parlare dei circuiti QS che screditano le certificazioni italiane
Paolo, quando puoi, ti prego di spiegare meglio, da esperto quale sei, le tue affermazioni, in modo che tutti possano capire meglio quanto da te espresso. Per esempio, non tutti possono sapere cosa sono i circuiti QS. Ti ringrazio molto, Jacopo
Jacopo ciao, ok, però devo fare una grande premessa, io ho difeso il made in Italy in senso lato e sono stato accusato di essere integralista e ci sta, però chiedo questi signori si interfacciano con il mercato estero??? e sanno come vengono trattate realtà italiane fiore all'occhiello della produzione agroalimentare mondiale??' Invito questi signori a visitare il Biofach (Berlino e Norimberba)e rendersi conto della superiorità Italiana nel settore in senso lato (io sono andato e vado spesso per lavoro) Bene le aziende Italiane per commercializzare da loro devo entrare nel circuito Analitico Qs, che è una certificazione Tedesca che non accetta la validità analitica di molti laboratori italiani, perché a loro dire italiani appunto..... non spiego i passaggi perchè Jacopo chi vuole formarsi lo deve fare studiando e facendo esperienze dirette e non prendendo notizie da un forum (quindi rispondo in generale) Cosa non vera molti laboratori italiani hanno capacità analitiche elevate, anzi superiori ai loro standard per loro il ns ente di certificazione nazionale non è buono, il loro non nazionale si...... E di questo bisogna dare atto alle GDO italiane che hanno iniziato da molti anni a ricercare qualità nei prodotti, alcune richiedendo il codice sa8000 e di buona pratica agricola da oltre 15 anni e fanno verifiche in campo SERIE.... Mentre noi italiani per vendere una pedana di frutta a loro dobbiamo passare per cose pseudo mafiose, ma fatte da popoli civili quindi non si possono contraddire nella forma perché loro sono migliori.... di noi, e dicono o fai questo o non vendi a noi...
Quindi caro Jacopo io non difenderò più il made in italy in modo forte, solo quando i mercati europei saranno UGUALI con stesse regole e stesse leggi, quindi accetto di buon grado il mio essere integralista, ma non accetto chi può snobbarci nei meriti e non possiamo difenderci.
Loro sono sempre beccati da grenpeace fuori parametri e non sanno a che santo rivolgersi e quindi sfogano su terzi...
Questo mio scritto è frutto di conoscenza decennale del settore lavorando per le più grandi aziende agroalimentari nazionali, GDO incluse. Come consulente esterno e tecnico di campagna.