Per me c'è spazio per tutti, ma ragionando solo in piccolo l'agricoltura diventa un hobby amatoriale. Il Made in Italy non è fatto solo dalle produzioni di nicchia, deve essere di eccellenza anche per le aziende medie e grandi, ma queste non devono soccombere alla concorrenza indiscriminata. Questo è ciò che spererei io.
Non sempre piccolo è bello. Nella mia esperienza come moderatore ho potuto accertarmi che il piccolo allevamento amatoriale non è sempre il massimo, sia per gli animali sia per la sicurezza sanitaria. Con i dovuti distinguo.

si , certo, il tuo ragionamento e' ampiamente condivisibile. io volevo intendere un'altro aspetto, e cioe' che per come siamo messi oggi un piccolo e' piu' elastico nel reagire al mercato o a assorbire un colpo, mentre un grosso, gia' solo per la marea di costi fissi che ha, e' piu' vulnerabile alle speculazioni, indipendentemente dal livello qualitativo della produzione del singolo.

Non è proprio così. Il piccolo ha meno costi fissi ma meno respiro finanziario, essendo i margini scarsi per tutti dopo tanto lavoro rimane veramente poco, non può competere con aziende più strutturate. È un discorso complesso che non sono in grado di spiegare, inoltre dipende dal settore.

si scusa, intendo il piccolo che si fa il suo giro di prodotti lavorati, cioe' nel mio piccolo se fossi rimasto in Italia con 50 vacche e i canali di vendita canonici, compreso ciclo chiuso di ingrasso, sarei annegato in un bicchier d'acqua appena acceso il mutuo per farmi la casa e iniziare la famiglia..

sono d'accordo che non sia facile metterlo in 2 righe, pero' vedo che i miei ex amici et colleghi con un 50 vacche e lo spaccio carne o formaggi nonostante tutto si portano avanti, mentre giusto ieri un ristallatore storico mi ha fatto una telefonata che mi ha lasciato di stucco da quanto il morale era basso perche' gli manca proprio il respiro finanziario che dovrebbero avere i grossi...

ieri sera mi e' capitato di sentire la puntata di ottoemezzo con ospiti Illy e Bassetti, condividete la loro posizione sull'italian sounding come piattaforma di lancio per il vero made in Italy?

http://www.la7.it/otto-e-mezzo/rivedila7/italia-senza-italiani-06-06-2015-156679

Cioe' che l'italian sounding a basso prezzo serva a incuriosire (oltre che a essere diretto a chi non ha la capacita' di spesa per il vero made in Italy) per poi attirare il consumatore che puo' verso l'originale?

Allora...
.... c'è un po' di confusione.
io mi fido più del negozio o del supermercato che delle aziende agricole in generale: i negozi, anche quelli piccoli, praticamente non hanno escamotage per cambiare la provvenienza della merce mentre aziende agricole che vendono i prodotti diretamente dal campo riescono a comprare la merce da altre parti d'italia e semplicemete cambiando cassetta la spacciano per loro (provato). Dunque preferisco in questo caso premiare l'onestà e comprare broccoli pugliesi o arance argentine.
Biologico non vuol dire naturale o privi di trattamenti: nel biologico è ammesso anche l'uso dei pesticidi più forti se il raccolto è fortemente minnacciato. Dunque io preferisco mangiare ciò che produco, prodotti di stagione, biologico si ma non per tutto e se non costa troppo , recuperare il più possibile da conoscenti o in zone abbandonate anche se ciò comporta sacrificare molto tempo libero, prendere prodotti di stagione e senza illudermi troppo, preferire la merce imperfettà da quella perfetta...

Poi improvviso... invece di comprare troppa verdura quando l'orto è sprovvisto uso le mie riserve in congelatore o via alla ricerca di erbe spontanee...

Il tuo discorso è a doppia lama, anche io posso venderti arancie nella cassetta della sicilia che vengono dalla spagna,
anzi, le frodi in campo alimentare le fanno di più i supermercati che gli altri.... vedi i prosciutti di parma che vengono dall'est europa,
quelli te li vendono direttamente al super...