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Bse, un decesso a Livorno: non è allarme! 
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Proprio nella "mia" città è deceduta la paziente cui lo scorso luglio fu confermata la diagnosi di Creutzfeldt-Jakob.

La Asl 6 di Livorno ha ribadito in una nota che "la malattia può avere un lungo periodo d'incubazione (anche 10 anni) e che i casi di malattia non sono contagiosi".

"Il decesso della donna malata di Bse avvenuto a Livorno è una eredità del lontano passato facilmente prevedibile, per i lunghi tempi di incubazione della malattia, che non ha nulla a che fare con il consumo della carne italiana che è del tutto sicuro grazie ad un rigido sistema di controlli introdotto con successo nel 2001 per far fronte all'emergenza Bse".

La Coldiretti spiegando che la Bse è praticamente scomparsa da anni dagli allevamenti italiani per l'efficacia delle misure adottate per far fronte all'emergenza come il monitoraggio di tutti gli animali macellati sopra i 30 mesi, il divieto dell'uso delle farine animali nell'alimentazione del bestiame e l'eliminazione degli organi a rischio Bse dalla catena alimentare.

Ma anche e soprattutto l'introduzione a partire dal 1° gennaio 2002 di un sistema obbligatorio di etichettatura che consente di conoscere l'origine della carne acquistata con riferimento agli stati di nascita, di ingrasso, di macellazione e di sezionamento, nonché un codice di identificazione che rappresenta una vera e propria carta d'identità del bestiame e consente di fare acquisti Made in Italy. "A dimostrare che nei bovini la malattia della mucca pazza è ormai quasi completamente debellata sono - continua la Coldiretti - i numeri forniti dalla Commissione Ue: nell'Unione europea dai 37mila animali ammalati del 1992 si è passati, nel 2009 a soli 67, dei quali appena due casi in Italia su oltre 450mila test effettuati".

"Occorre evitare che inutili allarmismi si riflettano sulle vendite di carne bovina i cui consumi familiari che sono di circa 23 chili per famiglia acquirente. In Italia sono presenti circa 100mila allevamenti di bovini da carne con 6,3 milioni di animali che collocano il nostro Paese al quarto posto a livello comunitario con decine di migliaia di occupati", sottolinea la Coldiretti.

Fonte: Coldiretti

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12/01/2011, 9:35
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Mi pare che la notizia risalga a qualche settimana fa.
Per fortuna, ora per la carne bovina esiste la tracciabilità, anche in seguito al disastro della "mucca pazza2. Se ci fosse anche per le altre carni...
Ciao,
Marco

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12/01/2011, 13:52
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No Marco, la donna è deceduta il 7 gennaio, purtroppo.
Era solo per non allarmare, dato che in questi giorni imperversa la notizia sui TG, terrorizzando ingiustificatamente il consumatore di carne.
Pensate che il morbo della mucca pazza, nella sua variante umana della malattia di Cruetzfeldt-Jakob, ha causato la morte di 207 persone in Europa negli ultimi 25 anni, con il numero più elevato di vittime nel Regno Unito con 166 decessi (3 per trasfusione) e 4 casi sospetti.
Numeri irrisori considerando il clamore mosso dai massmedia, no?!?
Jacopo

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12/01/2011, 16:25
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Vero, alcune settimane fa al TGR della Toscana perlarono delle sue gravi condizioni.
Grazie,
Marco

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12/01/2011, 17:24
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