Ciao a tutti,
ho appena letto che, come riportato correttamente in etichetta, l'olio di semi dell'azienda barese Dentamaro Srl contiene semi ogm ed è venduto nei seguenti supermercati: A&O, Auchan, ConadLeclerc, Pam, Sigma e SuperMac.
Queto rappresenta un invito a tutti i consumatori a stare in guardia e leggere bene l'etichette!!!
Questo si somma al già presente olio di semi "Giusto", sempre di un'azienda di Bari, subito ritirato dal mercato.
Un saluto,
Jacopo

L'importante è che il consumatore sia informato in modo corretto.
Marco

ciao jacopo, sono felice che tu abbia postato l' articolo inerente all'olio di se,mi

ma come ho più volte detto (leggere i miei post) NON UTILIZZATE NEL MODO PIU' ASSOLUTO OLIO DI SEMI e non tanto per il fatto che possa contenere più o meno O G M che data la giovine scoperta non abbiamo ancora riscontri se siano dannosi o meno alla salute.

ma è una cosa certa che i solventi che vengono utilizzati per l' estrazione sono dannosi alla salute, e come più volte detto prendete un cucchiaio di olio di semi mettetelo in un piatto e lasciatelo all' aria per una settimana poi raschiate, si ho detto raschiate quello che rimane fatene una pallina e giocateci.

volete friggere in modo leggerissimo USATE LO STRUTTO che ha un punto di fumo a 290 gradi (e come dice il buon curcuma <<te capì come >>

ciao e a morte l'olio di semi in toto serve solo a riempire il portafogli dei ricchi

Io sto provando l'olio di semi di girasole e l'olio di semi di mais estratto solamente per pressione e da agricoltura biologica.
Lo commercializza una nota catena GDO del nord Italia, e lo uso appunto per friggere; il prezzo ovviamente è molto superiore.
ciao,
Luke

Caro Mantovano,
concordo con te!
Attento Luke, l'olio di girasole ha un punto di fumo molto basso, così come l'olio di mais. Il punto di fumo è la temperatura a cui un grasso alimentare riscaldato comincia a idrolizzarsi, alterando così la propria struttura molecolare e formando acroleina, una sostanza tossica e cancerogena!
Controlla nella tabella in basso!

Punto di fumo di alcuni oli e grassi (http://www.my-personaltrainer.it" target="_blank)
Olio di girasole meno di 130 °C
Olio di soia 130 °C
Olio di mais 160 °C
Olio di arachide 180 °C
Olio extravergine di oliva 210 °C
Olio di cocco 177 °C
Olio di palma raffinato 240 °C

Un saluto,
Jacopo

ciao jacopo, ma l' indirizzo del link che hai messo a cosa serve , sapevo che eri favorevole all'uso dello strutto in quanto avevamo già avuto modo di disquisire nel merito, purtroppo sono gli altri che non capiscono il vantaggio dello strutto e si continua a credere alle leggende metropolitane e alla pubblicità delle aziende con un grosso potere economico. meditate gente, meditate.

ciao

Grazie Jacopo della segnalazione; stasera a cena ne abbiamo parlato con mia mamma, alla quale piace molto fare i dolci, che, a causa della scelta di mio fratello di non mangiare il burro, ha optato per quel particolare olio di semi, che utilizza nell'impasto. Dice infatti che l'olio extra-vergine di oliva lascia degli aromi troppo forti, che forse non siamo abituati ad associare alle torte, in confronto al buon odore di burro che può sprigionare un dolce appena sfornato!
Appunto gli ho chiesto di utilizzare il burro per le prossime sfornate, o almeno di fare un po' a turno per rispettare le esigenze di tutti! E lo strutto non lo usa per lo stesso motivo, ma questo sarò io a provarlo perchè sono curioso!

Comunque c'è da dire che nei grassi animali aumentano di tanto il pericolo di presenza di diossine e la presenza di grassi saturi; ovviamente, e questo in generale, tutto dipende da quanto se ne consuma!

mantovano sto già meditando!

Ritornando al tema della discussione:
ma la commercializzazione di prodotti, quindi anche di oli, derivati da coltivazioni O.G.M. in Italia è vietata?o ci sono particolari normative e/o limiti prodotto per prodotto?

ciao,
Luke

Mantovano,
il link è solamente la fonte dalla quale ho preso i valori del punto di fumo!
In Italia è possibile commercializzate - ma non produrre - alimenti OGM, sia per alimentazione animale, che umana!
Jacopo

Luke, scusa, non ho risposto completamente alla tua domanda: il Reg. 1823/03 ha introdotto le “soglie di tolleranza” per gli Ogm (< 9 per mille), al di sotto delle quali non esiste l’obbligo di indicarne la loro presenza in etichetta: così qualunque persona può ingerirne fino a 9 grammi per chilogrammo di cibo consumato in maniera del tutto inconsapevole!
Nell'olio in questione, evidentemente, il contenuto OGM era al di sopra del 9 per mille...cioè il cento per cento!!!

Jacopo

Quindi l'olio in questione non è stato prodotto nel nostro Paese; è possibile che provenga da un altro paese comunitario?
Beh possiamo riconoscere però all'azienda che lo commercializza una discreta intraprendenza nel proporre un alimento totalmente proveniente da coltivazioni O.G.M.! sarebbe interessante conoscerne i dati di vendita di questo prodotto, oltre le possibili differenze qualitative con gli altri oli di semi.
ciao,
Luke