Valido il discorso di Giovanni...ma se si è già arrivati ad un punto critico di consanguineità, no poichè prima o poi si presenteranno in risposta all' elevato tasso di consanguineità delle mutazioni...queste mutazioni sono una risposta del " sistema" all' elevato tasso di omozigosi. La mutazione dovrebbe quindi garantire un minimo livello di eterosi....ma chi ce lo dice che tale mutazione è buona o cattiva?? Se si manifesterà geneticamente, potrebbe essere una tara?? Oppure, se fosse una mutazione fenotipica, darebbe origine a soggetti ancora in standard?? Potrebbe comportare degli handicap?? Potrebbe essere correlata a disfunzioni ormonali, problemi neurologici quali ad esempio tic?? Potrebbe influire altresì sulla longevità o sulla produzione?? (quest' ultima è più legata a duna degenerazione da consanguineità). I modelli dgli animali da laboratorio (topi, ratti, cavie, furetti, maiali ecc) sono stati selezionati tramite consanguineità (e qui ascoltate bene) affinchè si presentassero mutazioni e tare da poter isolare e perpetuare per la sperimentazione.....si sono create linee che contraessero il cancro, linee propense all' obesità altre propense alla cecità altre alla sordità e così via....Il selezionare una razza significa mantenrla vitale mantenendo ai minimi termini, per quanto lo possa concedere una razza pura, la consanguineità....procedere in inbreeding può solo essere deleterio nei confronti dello sscopo che ci si prefigge e cioè mantenere in salute ed altamente produttiva una razza. C'è chi promuove la selezione in consanguineità per ridurre le tare genetiche.....ma ciò non è altro che un controsenso perchè, alla fine, siamo noi che le creiamo (inducendo mutazioni) altrimenti non esisterebbero affatto....poi tramite le leggi mendeliane cerchiamo di eliminarle (eliminare ciò per cui ci siamo "impegnati"....creare malattie
se non le creo non ho il motivo di eliminarle dato che non esistono). La consanguineità può portare inoltre ad un processo di involuzione della razza, sia per i motivi sopra elencati sia per riduzione di taglia, deformazioni delle piume ecc...alcuni cani di mute di segugi allevati in consanguineità (parlo di più razze) hanno cominciato a presentare lo sperone negli arti posteriori.....caratteristica che non è presente in nessun canide selvatico se non nei loro antenati. Sì, è vero che lo sperone in alcune razze di cani è presente (e a volte anche doppio)......ma perchè si è selezionato in quella direzione e non si può dire se sia riuscito fuori dal nulla oppure alcuni ceppi lo hanno conservato sia nel genotipo che nel fenotipo.....sta di fatto che nei segugi manca come in tutti gli altri. Aggiungo che in consanguineità, i soggetti che riponderanno alla vigoria saranno con certezza quais matematica di taglia via via sempre più piccola.