Brasit
Iscritto il: 27/04/2011, 20:59 Messaggi: 973 Località: Follina- Tv
Formazione: università lettere (incompleta)
|
x Miriap. Questo è l'inizio del mio libretto su i nostri gatti. è la prima volta che provo scrivere qualcosa percui, scusate l'infantilità del mio racconto e la quantità di errori comessi.
I “RAGAZZI” DELLA VIA BRUMAL
Dai che ce l'ha fai, dai che ce l'ha fai...Ooooops! Oooh,Finalmente! Dopo otto giorni di sforzo sopranaturale, sono riuscito aprire gli occhi. Ma vi sembra una roba normale questa che succede ad ogni gatto, pena venuto al mondo? Un lavoraccio da non credere, e perché? Solo per potere “darsi” al mondo cioè, potere vedere cosa c'è, aldilà della pancia dalla mamma. Sono sfinito. E gli altri, dove saranno e, quanti saranno? Mi ricordo, al meno, altre due per che, ogni volta che cercavo una teta, qualcuno mi spingeva da un'altra parte. Per fortuna che la mamma ne ha parecchie così, ho sempre potuto mangiare anche se, non vedevo. Ah! come sto meglio adesso; è tutto un'altra vitta quando uno riesce a vedere. Opss! Sento dei rumori. Qualcuno si avvicina. <<Ciao piccolo, che beeello che sei! Hai già aperto gli occhi?>> Come “hai già aperto gli occhi”? Ci ho messi otto giorni, ci sembrano pochi? Non mi capisci, meno male. Segno di che non parla la mia lingua. Io invece, la capisco benissimo. << Vieni su, vieni vedere che belli! Dobbiamo trovare un nome anche per questo. >> <<Cosa dice se, li metto il nome di Panegassa?>> <Ma dai! È un gatto non un uccellino.> << Non fa niente. A me piace il suono della parola, pa-ne-gas-sa.>> <<E dopo, cosa centra se non è un uccellino anche gli altri, hanno nome diversi.>> < Va beh! Fai come ti pare. Adesso però, ho da fare, scendiamo!>
E d'ora in poi sono diventato “panegassa”, il gatto con nome di uccello. E, tutto ciò, per che la padrona è straniera e nel suo paese, le cose hanno nome diversi. Per lei, basta che abbia un suono bello ed è fatto. Comunque va bene, non cambia niente, sarò sempre un gatto. Ehi! Ma eravate lì? Ecco perché non sono riuscito a vedervi. Chi ha fatto questa cuccetta, la mamma e adesso dov'è lei? Avete già un nome?... Niente. Non mi rispondono. Io sì, mi chiamo Panegassa! Penso fra me e me. No voglio sdraiarmi accanto a loro che dormono, voglio stare sveglio. Ho pena aperto gli occhi e non mi va di chiudere un'altra volta. Mi sembra che c'è tanto da scoprire in questo fienile. Ho visto che siamo in tre fratelli:Io, un altro maschietto e una femminuccia. Ma, e la mamma dove sarà? Sento fame e un po di freddo. Sai cosa faccio, mi metto insieme a loro finché, arriva la mamma. Zzzzz... Non so per quanti giorni ho dormito dopo che sono andato ad accucciarmi, insieme ai miei fratelli. So soltanto che quando mi sono risvegliato ero già molto cresciuto e riuscivo a muovermi da solo senza più tremare le gambe. Tutti e tre, correvamo avanti in dietro su quei colli, nel fienile a giocare per tutta la giornata. Mio fratelo si chiama Gimmi e mia sorella Rufu. La mamma invece, si chiama Suzi ed è il capo di tutta la famiglia cioè, di tutti quanti. Ho conosciuto piano piano, gli altri membri della famiglia; e che famiglia! Ho scoperto in questi giorni, che tutti quanti, gli altri gatti, ci hanno messo più o meno gli stessi giorni che ho messo io, per potere aprire gli occhi e, che anche i loro nome, sono stranissimi; a volte centra col colore della pelliccia e a volte no. Ad esempio: Rossella, Fume, Panacotta, Tigre, Nerone, Avana, Zabaione (Zaba) centra il colore della pelliccia. Mentre: Leo, Panegassa, Ciucio, Suzi, Luna, Nocciola, Gimmi, Rufu, No. Ho scoperto, tra l'altro, che abbiamo una nemica terribile di nome Lila e che i nostri vicini canini, sono mooolto rompiscatole. Ho perfino imparato che i gatti non dormono, come dicono, tutta la giornata; ma che fanno: me-di-ta-zio-ne!
_________________ “La parte più intima di una donna non l’avrai mai mentre la spogli, l’avrai mentre l’ascolti. ” (Massimo Bisotti)
|