Vorrei sapere se esiste qualche pubblicazione che riporti, per i principali generi e specie di funghi, il rapporto carbonio/azoto del loro micelio. ll motivo di questa domanda è abbastanza semplice: per far sviluppare e fruttificare al meglio un micelio dobbiamo ( letteralmente ) 'comporre' un substrato nutritivo che ne rispecchi al meglio le esigenze ecologiche.
Da pubblicazioni ottime, come ad esempio quella del Florenzano, si ricava che, semplicemente aggiungedo urea alla paglia ( caratterizzata da un elevato rapporto carbonio/azoto), se ne velocizza - e parecchio - la velocità di decomposizione.
Per Simoncini.....è vero che ogni fungo ha un suo ottimo di rapporto Carbonio/Azoto, ma non è sufficiente avere un rapporto carbonio/Azoto ottimale.....se poi, ottenuto in un certo modo, può dar luogo ad inquinamenti od a surriscaldamenti del substrato dopo inoculazione.......certo che più ci si avvicina a quel rapporto ottimale, meglio è, ma va raggiunto in modo appriopriato altrimenti non serve a niente.......importante è avere un rapporto Carbonio/Azoto ottimale ma unitamente ad un substrato dotato di specificità ed ancora di più "selettività".........cordiali saluti da Raoul.......l'urea è utilizzata, in modo intelligente, per alcuni substrati per funghi.....ma bisogna saperla dosare altrimenti può dar luogo a diversi problemi.....
Per inciso, ho trovato la risposta che cercavo proprio sul Florenzano: il rapporto C/N dei funghi ( superiori ) varia normalmente fra 8,5 e 12,5. Ovviamente non è l'unico parametro su cui agire, però si deve tener conto che la scarsità di azoto a disposizione può diventare il 'collo di bottiglia' del sistema. Solo per fare un esempio, secondo Florenzano il rapporto C/N della paglia può arrivare a 160, quindi oltre 10 volte tanto quello dei funghi che a volte ci vogliamo far crescere su...
Diciamo che il rapporto C/N, assieme ad altri fattori come PH, aerobicità, umidità, temperatura, ... concorre a caratterizzare un substrato di crescita. E diciamo che non esiste una semplice formula magica ma una strategia di gestione il più possibile rispondente alle esigenze ecologiche di un fungo.
Grazie mille per la risposta ed un saluto da terra toscana.