salve sono nuovo del forum mi chiamo danilo e scrivo dalla sardegna; da tempo pensavoalla coltivazione dei funghi prataioli in serra e m interessava sapere tutto quello che riguarda questo tipo di coltivazione; in particolare volevo sapere come potevo avere una produzione a ciclo chiuso e sopratutto come si produce esattamente il substrato; vi ringrazio in anticipo
Ti consiglio di cercare "prataioli" in questa sezione: ci sono diverse discussioni sull'argomento e lì potrai intervenire con domande più specifiche. Ciao, Marco
farsi il substrato per coltivare i prataioli è più elaborato rispetto alla produzione di altri substrati sottoposti anch'essi, dopo la loro messa a punto, ad un processo di pastorizzazione. Tutti i processi di pastorizzazione per i funghi, devono eliminare tutte le eventuali fonti di antagonismo e di danneggiamento nei confronti del micelio che sarà poi successivamente inoculato nel mezzo del substrato, ma non solo, in quanto, se possibile, devono creare una biomassa che aiuti il micelio ad invadere velocemente il substrato senza competizioni. Per fare il substrato del prataiolo ci vuole letame di cavallo se disponibile, paglia, pollina, gesso....queste in linea di massima sono le materie prime.........vanno mescolate in modo da portarle intorno ad 72/73% di umidità, un tenore di azoto sulla sostanza secca di circa 1,6/1,8% sino ad un possibile 2%, fatte fermentare all'esterno in stiva( come una volta ) oppure entrate subito in un tunnel di pastorizzazione per una prima fase di fermentazione. Segue lo spostamento del letame in un secondo tunnel oppure nello stesso dopo averlo svuotato. con questo secondo spostamento di dà inizio alla vera fase di pastorizzazione che da selettività al substrato e termina quanto è stata eliminata ogni traccia di ammoniaca libera........come si vede il procedimento di preparazione per i prataioli è più complesso rispetto a quelli relativi ad altri funghi. Non solo, ma le cose si complicano ancora di più dopo, quando parliamo delle strutture di cui c'è bisogno per eseguire la fase di incubazione, la copertura dei letti, la fase di coltivazione........i prataioli necessitano di parametri colturali diversi ma parametri che debbono essere rispettati in modo fiscale, cosa che può non essere necessaria per altri funghi, i quali ci consentono una maggiore flessibilità.Anche la tecnica è abbastanza impegnativa in quanto ci sono trattamenti preventivi, le bagnature ( qui non sono permessi errori) e così via..........come vedete è bello parlare dei prataioli ma esigono investimenti più importanti.......si può spendere meno optando per un ciclo chiuso di altri funghi, non solo ma ultimamente anche i prezzi non è che siano esaltanti.....però questi magari in alcune nicchie di mercato possono essere gratificanti........quanto precede è un umile punto di vista......non desidero smontare stimoli, perchè è bello che questi ci siano nei giovani......però mi sembra doveroso anche mettere in risalto le difficoltà da affrontare..........cordiali saluti da Raoul
Raul innanzi tutto la ringrazio per la sua risposta piu che esaudiente; ma ora vorrei porle un altra domanda: da esperto quale è, che tipo di fungo mi consiglierebbe di coltivare?
Mi sembra che la Sardegna disponga ancora di un mercato che è buono sia per il pleurotus e sia per il cardoncello. Però mentre si può pensare di farsi il pleurotus con una certa facilità....parlo di farsi le ballette........non altrettanto facile, per le strutture che possono servire all'uopo è nel caso del cardoncello......so infatti che molti produttori di funghi acquistano i pani del cardoncello in Puglia in linea di massima e quelli del pleurotus da platee sparse sul territorio nazionale.
Potendo fare un piccolo investimento io, opterei per un ciclo chiuso di pleurotus.........cordiali saluti da Raoul