l'aspetto direi di penarius specie nella forma del gambo. la Russola direi olivacea, assaggia un piccolo frammento del bordo cappello se senti sapore dolce fruttato ciao.
Rubescens ha scritto:l'aspetto direi di penarius specie nella forma del gambo. la Russola direi olivacea, assaggia un piccolo frammento del bordo cappello se senti sapore dolce fruttato ciao.
Eravamo soli…. io e lei, era mattino e nel bosco si sentiva il leggero fruscio delle foglie. Gli accaniti bipedi amanti dei porcini tutti rassegnati si incamminavano solitari verso il parcheggio per tornare alle loro case. La strega parlava e sussurrava nascosta sotto le foglie. Ma c'era, c'era! Io lo sentita? Poi lo vista
La strega….. travestita da phalloide lo rivista anche oggi….ma l’ho ignorata, ormai è troppo evidente con i suoi colori verdolini, paglierini a volte crema altre volte giallina, ti conosco da troppo tempo e troppe ne siete ad abitare il bosco….. perchè i tuoi semi invadono e fruttificano sempre . Quelli dei porcini purtroppo di semi non c’e ne sono più……..
Occorrono anni e anni di pratica e soprattutto ascoltare quei micologi che sanno divulgare con passione ad altri nozioni di micologia. Nel 1991 frequentando con continuità corsi di micologia presso l 'Amer di Roma e ascoltando le opinioni di più esperti micologi in vari incontri la mente si apre per conoscere meglio questo affascinante mondo vegetale . Leggere più libri per conoscere meglio le caratteristiche di varie specie fungine è utile, meglio ancora è apprendere i concetti con espressioni e documentazioni di più autori. Quando si è raggiunta una conoscenza sicura e compreso bene ciò che si vuole raccogliere la certezza della commestibilità non deve essere mai dubitativa. Se ci sono dubbi sul riconoscimento di un fungo deve subentrare la saggezza e la disciplina. Anche i porcini possono essere nocivi a taluni soggetti. Io ritengo che sbandierare i porcini come unica prelibatezza in campo gustativo escludendo il resto sia cosa molto personale di coloro che hanno poche conoscenze. Ci sono moltissime specie che possono arricchire una mensa con una delicatezza e raffinatezza direi sorprendenti ma l'accanimento alla ricerca del porcino per scarsa cultura distoglie dallo studio delle specie più semplici che sono disponibili nel bosco. Tornare a casa dopo una escursione con un cesto sempre colmo di varie specie fungine certe e sicure di riconoscimento, rinforza la voglia di continuare ad esplorare il bosco per conoscere sempre di più questa affascinante natura.
Il mio avatar-nomignolo in questo forum l’ho dedicato a un genere di fungo che da anni mi affascina e che da enormi soddisfazioni in cucina e come tutti i funghi va cucinato sempre con le necessarie attenzioni . Tutti i funghi contengono minime parti di tossicità e vanno sempre consumati mangiati con moderazione. E’ provato infatti che diverse specie fungine consumate incautamente crude sono tossiche e danno luogo a sindromi di avvelenamento a volte anche serie, mentre cotte con attenzione non danno luogo a disturbi di alcun genere.
Vi parlerò oggi dell’ Amanita rubescens, fungo con caratteristiche molto particolari e di facile riconoscimento da altre Amanita pericolose, se si osserva guidati pian piano, per verificare quei particolari che tutti dovrebbero imparare ad osservare e non limitarsi solo a bastonarli o calpestarli a modo di vendetta come se avessero fatto del male a qualcuno. Questa mia divulgazione.... di questa specie di fungo la voglio proporre per sperare che voi che leggerete saprete rispettare meglio tutti i funghi e non distruggerli come quasi sempre accade nei confronti di funghi ritenuti per errore velenosi e non commestibili. LASCIATELI AL LORO POSTO, GUARDATELI E BASTA……..
Dal latino rubescens = che diventa rosso, per il viraggio della carne. Nomi volgari: tignosa vinata, Amanita vinata .Un fungo che predilige boschi luminosi di latifoglia-aghifoglia, lo ritrovo sempre numeroso sotto quercia, faggio, carpino, betulla.
Qundo è ancora un primordio, con carne compatta carnosa molto cosparso da verruche bianche farinose ma con un piede nettamente riconoscibile eliminando il terriccio in cui la volva è detta napiforme non bulbosa rivestita
Carne bianca soda, rosata sotto la cuticola e nel gambo da giovane che si tinge si conserva visibile nella parte passa del gambo. In alcuni casi piccole striature sulla parte margine più esterna del cappello quando il fungo è molto maturo
GAMBO Piuttosto regolarmente cilindrico pieno, massiccio di colore bianco ma che presto si colora di rosa e bruno-rosato.con un bordo spesso frangiato vicino al cappello.