25/10/2020, 22:18
Commestibilità........
Non sarebbe più utile conoscere quei funghi che chiedere la commestibilità.
Cosa te ne fai della commestibilità se non li conosci.........
Pretendi che qualcuno ti dica la commestibilità, da funghi esposti così in modo superficiale e mal fotografati.
1 e 1 apparentemente sembrano ma solo apparentemente appartenere a Inocybe e Hebeloma
2 Xerocomus
3 Russula da definire con sporata e visione dal vivo
4 5 presunta Vaginaria???? manca particolare del piede gambo
6 Coprinus comatus in fase di marciume, il liquido nero è la putrefazione delle lamelle bianche poi rosate ed infine nerastre per maturazione delle spore.
Commestibilità non è possibile fare dichiarazioni da foto in assenza di particolari che un esperto va a visionare secondo esperienze e conoscenze, mi spiace.
26/10/2020, 9:08
Entrando nei dettagli, se sei interessato ai funghi, anche ai fini del consumo alimentare, ti conviene formarti una base teorica, per distinguere i caratteri che identificano le varie specie, ci sono bellissimi manuali, anche illustrati, che spiegano cosa guardare, inoltre sarebbe il caso cominciare con pochi, una volta raggiunto un certo grado di sicurezza allargare l'ambito delle proprie competenze ad altri.
All'inizio, in caso di dubbi (e se vuoi consumarli è meglio che i dubbi te li faccia venire), vanno portati a un centro micologico: non devono essere vecchi, devono essere ben conservati e interi (anche il piede può servire all'identificazione), un solo esemplare, o al massimo due (forma giovanile e adulta), i funghi, utilizzabili in cucina o no, hanno una loro funzione nel bosco e, anche se non sarà il tuo caso, giova ricordare che non vanno saccheggiati indiscriminatamente, per identificare un solo fungo non si riempie un cesto che poi va buttato via.
La raccolta dei funghi, inoltre, è regolamentata, meglio informarsi delle norme locali per evitare brutte sorprese.
Aneddoto: ricordo, una volta, di aver incontrato nel bosco una persona, che non aveva l'aria dello sprovveduto, che aveva raccolto un cesto di esemplari tutti diversi ma complessivamente sufficienti a mandare al creatore una famiglia molto numerosa, ho esitato un po', essendo persona riservata, ma alla fine mi sono risolto a chiedergli, scusandomi per l'indiscrezione, se intendesse usarli in cucina o fossero destinati ad altro, questi, un po' imbarazzato, mi rispose che stava allestendo una mostra micologica,e che doveva occuparsi, in particolar modo, delle specie tossiche, mi sono scusato di nuovo e ho salutato, ma, in questi casi, è meglio scusarsi prima che rammaricarsi dopo.
Un po' di sana strizza, poi, non guasta mai (e questo è solo uno dei possibili avvelenamenti da funghi):
Sindrome falloidea:
Presenta 4 fasi principali:
fase di latenza: è il periodo di incubazione della tossina all'interno dell'organismo. La lunga latenza è spiegata dal fatto che le amatossine non hanno azione diretta contro le cellule enteriche del lato del lume intestinale, ma solamente dal loro lato vascolare dove giungono, solo in un secondo momento, per via ematica.
fase gastrointestinale: si presenta con vomito incoercibile, diarrea profusa, sudorazione elevata e dolori addominali che possono perdurare anche per diverse ore. I sintomi possono causare complicanze secondarie come disidratazione con ipovolemia che, se non contenuta prontamente, può portare a gravi problemi a carico dei reni che possono sfociare in una insufficienza renale acuta e nei casi più gravi anche alla morte.
fase epatica: si manifesta dopo circa 24-48 ore dall'ingestione ed è caratterizzata da un aumento vertiginoso delle transaminasi fino a valori di oltre 10.000 UI/l e della bilirubina. Successivamente, fin dalla 48ª ora, si manifesta una riduzione della glicemia e dell'attività protrombinica. Nei casi di intossicazione più gravi si può assistere anche a un aumento delle alaninoaminotransferasi (ALAT), che possono superare i valori di 1.000 UI/l; nei casi meno gravi si può verificare un lento riassorbimento dell'intossicazione, con conseguente miglioramento dei sintomi, aumento dell'attività protrombinica e diminuzione dei valori della transaminasi.
insufficienza epatica grave: si manifesta generalmente dopo 4-5 giorni dall'ingestione ed è caratterizzata da valori molto bassi di attività protrombinica e del fattore V di coagulazione. Le transaminasi in questa fase possono anche subire un calo, non per un miglioramento, ma come sintomo di una necrosi epatica massiva in corso, la cui prognosi è generalmente infausta.
L'esito mortale avviene generalmente per coma epatico accompagnato da insufficienza respiratoria, convulsioni e spesso ipoglicemia, insufficienza renale acuta, emorragie interne (soprattutto al tratto intestinale) e coagulopatia.
Insomma, te ne vai perfettamente cosciente tra enormi sofferenze.
26/10/2020, 9:16
Vi ringrazio, li porto subito a un centro micologico qui in zona. Apprezzo molto il tempo che mi avete dedicato e ne farò tesoro.