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Alcune riflessioni sulla produzione dei pani di Cardoncello.
Autore |
Messaggio |
Raoul
Sez. Funghi
Iscritto il: 23/08/2010, 16:29 Messaggi: 824 Località: Conegliano
Formazione: Enologo
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Non so quanti di Voi si producano i pani di cardoncello, quelli da circa 3,5 o 4 kilogrammi di peso ciascuno. Desideravo chiedere a costoro con quale tasso di umidità del substrato lavorino. Ovvero a tutti coloro che preparano i panetti, pongo una domanda molto semplice: " qual'è il tasso di umidità al quale avete portato il vostro substrato al momento dell'insaccamento dei pani, prima del trattamento termico di sterilizzazione o di semisterilizzazione?" . Quale calcolo eseguite per arrivare a quel determinato tasso di umidità nel substrato? Quali sono i problemi che avete incontrato con i diversi tassi di umidità del substrato pur utilizzando la stessa formulazione e lo stesso grado di trattamento termico? Quali sono i tassi di umidità che ritenete "quelli ottimali", pur modificando le formulazioni e magari anche il procedimento termico?
Vi chiederete per quale motivo Raoul ponga queste domande e Vi rispondo subito: perchè elaborando i panetti ci siamo resi conto che il tasso di umidità a cui portare il substrato prima del trattamento termico, è una degli aspetti più importanti da tenere in considerazione. Sbagliare questo fattore significa avere i pani che delle volte non riescono a " chiudere ", avere dei pani che al fondo diventano acidi, anaerobici,dove il micelio non entra e non entrerà più, significa avere dei pani chiazzati che non si possono vendere a chi fa la coltivazione del cardoncello.
Ritengo naturalmente, che ogni produttore di panetti, abbia ottimizzato le proprie formulazioni, il proprio procedimento termico, i propri tassi di umidità e le temperature d'incubazione del substrato. Mi sono reso conto in questi ultimi anni comunque, quanto sia importante non sbagliare il tasso d'umidità del substrato: mi sono reso conto che variando le formulazioni può variare il tasso ottimale di umidità( anche il modo ed i tempi con cui si trinciano e miscelano le materie prime sono della massima importanza e possono riflettersi sulla uniformità non solo del substrato ma anche del tasso di umidità) e chiaramente anche in funzione del tipo di trattamento termico a cui si sottopongono i panetti e parlo, sia in termini di durata che di punta termica. Vedete quanto c'è da imparare......
Comunque quello che dispiace maggiormente è che, a proposito di questi aspetti della preparazione del substrato per il cardoncello, non c'è modo di confrontarsi ...............cordialmente Raoul.
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11/11/2016, 19:58 |
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Andrea80
Iscritto il: 29/12/2010, 13:00 Messaggi: 496
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Ciao Raul come stai.?. Perché secondo te non si riesce a confrontarsi?. Io il pallino fisso di auto produrmi il composto è lavorare a ciclo chiuso ce lo sempre.. Diventa complicato quando si cerca di capire come..quando si chiedono i costi per la realizzazione di questo progetto.. Io sono sempre a disposizione.. Dopo anni di coltivazione acquistare le ballette ora più che mai è sempre più difficile. Se vuoi contattarmi io sarò ben lieto di capire e ascoltare.. Grazie Andrea
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29/11/2016, 14:04 |
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Alverman23
Iscritto il: 18/12/2010, 14:12 Messaggi: 1759 Località: Alta Valle del Tevere
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Lavoro encomiabile quello di Raoul, pone sempre quesiti interessanti, che, con una maggior partecipazione e confronto tornerebbero utili a tutti. Come dice spesso: "c'è sempre da imparare..." Purtroppo -data la mia poca esperienza- non posso dare il mio contributo, ma leggendovi mi sento in dovere di ringraziarvi tutti! Saluti Giovanni
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29/11/2016, 17:07 |
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