Ieri sera dopo sessanta giorni di stagionatura, ho aperto la seconda forma della torta del casar; il peso è esattamente 800 gr, che sommati ai 510 gr della prima forma, mi hanno permesso di ottenere da 6.7 litri di latte di pecora il 19.50% di resa
Non male penso, sfatando anche un pò il mito della scarsa resa che si dovrebbe avere utilizzando caglio vegetale di cardo
. Assolutamente no, non ho riscontrato questo tipo di evenienza.
Il sapore, rispetto alla prima forma, è molto più persistente e forte, (le due settimane in più di stagionatura si avvertono). Al palato la pasta risulta essere sempre molto untosa ed il sapore è veramente coinvolgente. Sapore più tondo e definito rispetto alla prima forma. Anche in questo caso come nella prima forma, l'amarognolo conferito dal caglio è appena percettibile, in una scala che va da 0 a 10 di percezione di amaro, la torta del casar direi che è a 4.
Che dire più, stupendo formaggio, buonissimo e sono rimasto molto affascinato sia dal processo produttivo e di stagionatura, nonche dell' eccellente risultato visivo ed organolettico ottenuto e a cui personalmente ambivo.
Sicuramente da rifare per mille motivi.
Un saluto a tutti.
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