PREMESSA:
Questa NON è una mia lavorazione, o meglio è il modo in cui il mio amico Antonio di Quirra fa il suo pecorino sardo seguendo la sua ricetta tradizionale alla quale io ho partecipato ed interagito.
Non ha usato nessuna strumentazione, termometri, bilance, siringhe o quant'altro. Solo quello che si vede in foto.
Abbiamo iniziato alle 8:00 di mattina mungendo se sue pecore (una quarantina) secondo il suo metodo:
Finita la mungitura, filtra il latte (+ o - una quindicina di litri) e aggiunge circa 10 lt di latte del giorno prima.
Accende il fornello e controlla la temperatura usando il dito. Mentre riscalda mi spiega che la temperatura ottimale è quando immergendoci il dito 'non senti differenza col tuo corpo'. Girando continuamente innesta, sempre durante il riscaldamento, un cucchiaio da minestra non colmo di caglio liquido di vitello.
Alla temperatura giusta spegne il fornello e mette una coperta.
La sosta si è protratta per circa 40 minuti.
La cagliata viene rotta direttamente col suo bastone, senza tagli, o spino.
Inizia lentamente e man mano che si frantuma, aumenta la vigoria. Nel frattempo riaccende il fornello e scalda fino (presumo...) ad una temperatura intorno ai 40 °C. Spenge il fornello e smette di girare.
Inizia a compattare la cagliata sul fondo della pentola usando le due braccia, con movimenti lenti. Questa operazione gli ha richiesto più o meno 5 minuti.
...continua...