Buongiorno e ben ritrovati.
Dopo un periodo lungo dovuto alla delusione dell'ultimo gorgonzola, mi sono rimesso all'opera e ho realizzato il pecorino pseudo romano con una ricetta un po' adattata ai miei bisogni e disponibilità.
Innanzitutto ho realizzato due piccoli lavori di falegnameria, cioè una cassa calda e una pressa.
Per evitare soprattutto il sapore amaro del formaggio serve eliminare il siero residuo dalla cagliata, la pressa serve a questo e vi assicuro che mai idea si sia rivelata azzeccata.
Le forme diventano durissime quasi subito, in tre giorni sono pronte.
La procedura adottata è la stessa trovata su questo forum con qualche variante per adattarsi alle mie disponibilità:
Lavorazione del 20-11-2017
1) 14 Lt di latte ovino, il latte è sterilizzato, pecora di razza sconosciuta.
2) Non effettuo la pastorizzazione.
3) Aggiungo 4 vasetti di yogurt naturale di latte di pecora diluiti in precedenza perché troppo compatti.
4) Porto il latte a 40°
5) Non ho inoculato fermenti perché semplicemente non li avevo.
6) n/a
7) Controllo temperatura prima dell’aggiunta del caglio.
8) Aggiunta del caglio 5 cc a 37,2°
9) Tempo di coagulo 10 minuti, tempo di rassodamento 20 minuti.
10) Taglio della cagliata con frusta, in modo delicato per evitare perdita di grassi, della dimensione tra mais e chicco di riso.
11) Effettuo separatamente alla rottura della cagliata e la semicottura a 41° agitando in modo che non si formino grumi e la semicottura sia graduale per tutta la cagliata.
12) Sosta 10 minuti.
13) Metto in stampo, pressando prima delicatamente dentro la pentola col siero ancora caldo, ruotando la forma diverse volte prima di avere una forma liscia e compatta e poi in fascella sotto la pressa.
14) Trasferimento in cassone di stufatura, a 30° circa per 3 ore, ruotando ogni 30 minuti.
15) Dopo la stufatura, lascio la forma in cantina a temperatura ambiente (12° circa).
16) 7 ore dopo la stufatura metto in salamoia, 12 ore per ogni kg.
17) Salamoia con 240 grammi di sale per 3 litri di acqua (non ho il densimetro), temperatura cantina 12° 70% umidità.
18) Peso forma 2,4kg
Per ora procede tutto bene, la forma è rimasta compatta e già presenta qualche indurimento generale a circa 8 giorni dalla lavorazione.
La pressa, di cui vedete una fotografia, è stata realizzata interamente con pezzi di recupero che avevo in officina fai da te.
Il piano è una tavola in legno di pino, ho utilizzato parte di una barra filettata diametro 10 mm.
La tavoletta superiore è ricavata da una tavola per parquet in pyinkado detto anche ironwood, praticamente come l'acciaio, ha una densità altissima. Il resto lo vedete sulla foto. Alle spalle della pressa il cassone di stufatura, anch'esso in legno di pino, all'interno un geniale sistema per tenere in caldo il formaggio senza usare il cavo riscaldante, per produrre umidità ho utilizzato una forma per torta rettangolare che mia moglie non usa più e come vasca di raccolta siero, un piano forno anche questo inutilizzato.