11/01/2014, 17:54
23/01/2014, 16:08
23/01/2014, 16:31
antomoric ha scritto:Ciao a tutti.
Mi riallaccio a questo post dove avevo già scritto prima, per chiedere un consiglio e un parere.
circa 20 giorni fa ho fatto la mia prima caseificazione con latte di pecora e come scritto prima non è andato proprio tutto liscio. Al momento la caciotta sta stagionando in frigo spento in un locale fuori casa non riscaldato a una temperatura che va dai 6 agli 8 gradi con 80-85% di UR dopo 20 giorni sembra andare tutto bene, niente gonfiori niente spaccature, direi in effetti che mi sembra quasi strano che non sia nemmeno ingiallito in superficie, o per lo meno molto poco. è normale?
Teoricamente dovevo fare la seconda caseificazione pochi giorni dopo la prima e così mi ero fatto uno yogurt di pecora per aggiungerlo alla lavorazione. solo che tra un problema e l'altro non riuscendo a farla ho deciso di congelare lo yogurt (adesso arrivano fulmini e saette).
Cosa mi consigliate? di scongelarlo e usarlo la prossima volta e in che percentuale?! o mi conviene usare il normale yogurt fresco intero?
grazie per i consigli. un saluto. Anto
13/02/2014, 15:46
13/02/2014, 16:22
sorbada81 ha scritto:Ciao a tutti sono nuovo nel forum anche se vi leggo con interesse da un bel po',sono di Cagliari e mi sto in particolar modo appassionando alla lavorazione a uso familiare del latte ovino,grazie anche a voi che con passione e esperienza scrivete passo passo le vostre lavorazioni voglio farvi in particolar modo i complimenti per la struttura del forum e per i consigli che a tutti date...siete grandi se non vi annoio vorrei scrivervi la mia lavorazione in modo da essere corretto e magari da ricevere qualche consiglio
parto con 25 lt di latte di pecora appena munto (non pastorizzo con questa lavoarazione ottengo due forme da 2kg caduna), lo filtro e inserisco 10 ml di caglio liquido (acquistato in farmacia con titolo 1:10000) quando il latte ha raggiunto i 38° gradi, mescolo bene per qualche minuto e poi metto il coperchio e copro la pentola con una coperta, dopo 15 minuti controllo lo stato della cagliata (con un dito buco la stessa,se il dito viene fuori pulito per me e' pronta) taglio a croce e poi a quadri di 3 cm con un contello lungo,ricopro e aspetto 10 minuto prima di rompere la cagliata a mais con le mani,poi una volta che si deposita sul fondo aiuto l'amalgamento piano piano con le mani e metto un po' alla volta in fuscella distribuendola e pizziccandola (ma non troppo per evitare che si asciughi troppo) poi con varie pressature manuali effettuo o primi rivoltamenti ogni 10-15 minuti per 5-6 volte,tolta la ricotta porto il siero a una temperatura di 55°-60° e immergo le fuscelle per 5 minuti,poi altri rivoltamenti con pause piu' lunghe fino a far riposare il formaggio dentro la sua fuscella per 24 ore dalla sua lavorazione per poi passare alla sua salatura in salamoia al 20% (temperatura ambiente 15°) per 24 ore...ora dopo avervi fatto addormentare e annoiato con la mia lavorazione mi piacerebbe chiedervi se secondo voi ci sarebbe da fare qualche accorgimento o se ho sbagliato qualcosa per il momento ho fatto 5 di queste lavorazioni...ora vorrei domandare al grande tsuna o qualche altro casaro amatoriale se evitando di fare il taglio a croce e relativi tagli a quadri della cagliata con la sua relativa pausa per lo spurgamento del siero dovessi tagliare direttamente a mais cosa cambierebbe a livello di resa? avrei piu' formaggio o piu' ricotta?
in attesa di una risposta approffitto per salutare tutti i casari sardi siete forti
13/02/2014, 20:35
13/02/2014, 21:07
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