Iniziamo con pulire grossolanamente l’abomaso, e salvare quante più pietre ci sono al suo interno.
Dentro l’abomaso oltre queste pietre si trova di tutto, palle di peluria della stessa bestia, pochissima quantità di erba ormai quasi allo stato liquido, pietroline e altre impurità del tutto naturali, dovute al pascolo.
Dopo aver recuperato le varie pietre di latte coagulato, si pulisce con acqua corrente l’abomaso, che sarà la nostra cantina di stagionatura.
Dopo aver pulito l’abomaso, lo stesso viene messo da parte, se non si ha la possibilità di seguire la lavorazione, si può conservare sotto sale in cella, come una qualsiasi budella.
E al momento opportuno, sciacquarlo con acqua corrente e proseguire con la lavorazione.
Recuperare le pietre e iniziare a ripulirle con un cola pasta e acqua corrente, conservando le pietre più grosse, quasi come la ricerca dell’oro nei torrenti.
Le pietre hanno delle impurità, come già detto, erba, peli e pietroline, quindi bisogna pulirle accuratamente e prestare molta pazienza, perché più pulite si hanno le pietre più igienico uscirà il formaggio.
Si da una prima passata col cola pasta, sotto l’acqua corrente, e pian piano vedrete le pietre sbucare sempre più bianche, continuare a passarle sotto l’acqua sino a trovarle belle bianche.
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