Oggi a 21 giorni di stagionatura, ho aperto/tagliato questo meraviglioso e buono formaggietto dalla forma strana.........

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Ha assunto con il passare dei giorni un calore che va dal nero della cenere (negli spigoli) al grigio chiaro al bianco del candidum che ha preso il sopravvento. La cenere, gli ha fatto da tappo, da isolante, infatti all'olfatto si sente poco e niente prima del taglio.
Dopo il taglio invece, si è sprigionato un odore fantastico, molto forte e persistente. Al taglio la consistenza è a metà fra un morbido ed un semi-gessato, nel senso che sotto crosta è molto morbido a tratti cremoso (merito del candidum e dell'umidità trattenuta dalla forma grazie alla cenere), verso il centro la consistenza è più sostenuta, quasi gessata, quasi a scaglia. Al palato invece (mangiato con la crosta), si avverte un sapore ircino abbastanza forte ma nello stesso delicato, solito sentore di burro ma, meno pronunciato rispetto ad esempio alla robiola o al tomino da piastra; si avverte anche quel sapore di secchezza e acidulo della cenere e della lattica in generale.
Annusando il sotto crosta invece, sembra di annusare il caprisi.
Che dire sapore molto presente e molto importante, sicuramente da rifare prossimamente.
Se proprio volessi trovare un nei, direi che se non l'avessi lasciato per una settimana in balia del frigo (perchè in ferie), magari sarebbe stato più cremoso.........ma ve molto bene così.
Vi posto le foto........
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