29/10/2012, 20:01
30/10/2012, 14:28
30/10/2012, 21:03
23/04/2014, 11:06
25/04/2014, 9:52
28/04/2014, 22:44
29/04/2014, 21:22
03/05/2014, 23:03
04/05/2014, 11:48
silvya ha scritto:No in realta lo avevano appoggiato sulla carta unta della porchettaa......
20/09/2014, 19:37
La lavorazione del cacioricotta combina i
procedimenti utilizzati per la produzione
del formaggio e della ricotta. Il latte appena
munto, viene riscaldato a 85 – 90°C, e
lasciato raffreddare per circa 10-12 ore,
durante le quali si arricchisce della micro-
flora lattica. Alla temperatura di 36° C si
aggiunge il caglio e si ha la coagulazione in
20 minuti. Si effettua la rottura della caglia-
ta con un bastone di legno, il “ruotolo”, in
modo da ridurla in granuli delle dimensioni
di chicchi di riso. Dopo 10 - 15 minuti,
tempo che la cagliata precipiti e si depositi
sul fondo del recipiente, il casaro la raccoglie com-
pattandola nelle fuscelle. Quando le forme si sono
raffreddate si effettua la salatura a secco. Il caciori-
cotta è stagionato in ambienti freschi e ventilati:
dopo qualche giorno si ottiene un prodotto da tavo-
la; quando la stagionatura è prolungata il cacioricot-
ta assume consistenza dura, ha una crosta di colore
bianco, la pasta è compatta ed omogenea, l’odore è
erbaceo, al palato è, solitamente, poco piccante. Il
cacioricotta stagionato è ottimo, grattugiato, per
condire la pasta al sugo.
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