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Val di Chiana, gravi danni dai cinghiali
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68793 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Secondo gli agricoltori della Val di Chiana la situazione è ormai fuori controllo. Ho visto proprio ora un servizio su RaiTre. da "La Nazione" di Arezzo Arezzo, 13 novembre 2013 - Demi Bonini si guarda intorno con disperazione. Ormai è quasi abituato purtroppo, ma stavolta il danno è tanto grave da portarlo all’esasperazione: il 70 per cento del suo raccolto di mais è andato perso, mangiato o distrutto da veri e proprio branchi di cinghiali, torme di 40 o 50 animali che fanno manbassa di cereali sui suoi campi, quelli della sua azienda “Il Castellare”, alle pendici di Monte San Savino, nell’aretino. “Produco, o meglio, vorrei produrre, uva, olio, cereali, nei miei circa 30 ettari di terra. Ma non so se avrò ancora la forza di andare avanti in queste condizioni, provo a resistere ma i miei vicini stanno abbandonando l’agricoltura, stanno mollando per i troppi danni e l’assenza di risposte operative dalla politica”. Per salvare almeno in parte l’uva, che raccoglie e conferisce alla cantina sociale, Demi ha dovuto mettere in campo una costosissima recinzione elettrosaldata che ha posto anche sul lato verso il bosco di altri campi, ma i cinghiali riescono spesso a passare, per cui il danno è solo limitato. “Non mi interessa aver i rimborsi per i danni – spiega l’agricoltore davvero provato – visto che poi sono anche sempre in ritardo e non certo adeguati. Vorrei essere messo nella condizioni di coltivare in pace, come accadeva fino qualche anno fa, quando la densità degli animali selvatici era ancora ragionevole e sapevo di perdere un 4 o 5 per cento del raccolto ma così non si va avanti, occorre assolutamente liberare le nostre campagne da un numero esorbitante di animali”. E’ una battaglia questa, spiega a sua volta il direttore di Coldiretti Arezzo, Giampiero Marotta, che “Coldiretti ha fatto senz’altro propria, con uno stato di mobilitazione generale sull’argomento che porterà ad un continuo e sempre più massiccio pressing sulle autorità per far sì che eventi tipo quello che ha colpito l’azienda di Bonini non succedano più” http://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/ ... tata.shtml
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20/11/2013, 8:54 |
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Bepi
Iscritto il: 12/02/2013, 19:05 Messaggi: 6178 Località: Friuli V.G.
Formazione: Diploma tecnico
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Servirebbe una bella "causa" intentata, meglio se collettivamente dai coltivatori della zona, verso gli enti proprietari dei cinghiali e cioè la Provincia e la Regione. Io mirerei ad ottenere il risarcimento del costo sostenuto per la recinzione. Vedrete, quando si otterrà una sentenza che poi farà testo anche nel resto della Nazione,come saranno solleciti i provvedimenti degli altri proprietari!!!
_________________ Ben oltre le idee di giusto e di sbagliato c'é un campo. Ti aspetterò laggiù. (Jalaluddin Rumi XIII s.)
Cosa importa se g'ò le scarpe rote - mi te vardo e me sento il cor contento. (La Ceseta de Transaqua)
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20/11/2013, 9:46 |
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aeandro
Sez. Fauna Selvatica
Iscritto il: 17/02/2012, 18:10 Messaggi: 124
Formazione: Perito agrario, laurea in scienze e gestione delle risorse faunistico ambientali
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comprendo bene lo scoramento dell'agricoltore, ma io credo che ancora i sistemi di protezione come le recinzioni elettrificate siano ai più sconosciute oppure non sanno quali vantaggi possono ricavarne. Le recinzioni elettrosaldate sono costosissime oltre che non molto funzionali, occorre che il mondo scientifico che stà lavorando con ottimi risultati sulle recinzioni elettrificate collabori maggiormente con quello agricolo.
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20/11/2013, 11:01 |
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contadinotoscano
Iscritto il: 18/11/2012, 20:59 Messaggi: 1138 Località: Valdarno Superiore
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a mali estremi estremi rimedi "fucile e piombo sempre e comunque" tempo un paio di anni problema risolto e freeser pieni.
_________________ ma che film la vita grazie augusto grazie nomadi
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20/11/2013, 17:39 |
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aeandro
Sez. Fauna Selvatica
Iscritto il: 17/02/2012, 18:10 Messaggi: 124
Formazione: Perito agrario, laurea in scienze e gestione delle risorse faunistico ambientali
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fucile e piombo da soli servono a ben poco, e i risultati sono sptto gli occhi di tutti. Occorrerebbe cacciare il cinghiale in selezione per limitare la loro espansione ma la cultura, specialmente quella toscana, non appoggia questa soluzione ma mira sempre ad aumentare il numero dei selvatici.
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20/11/2013, 18:10 |
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pupazzone
Iscritto il: 12/06/2012, 9:31 Messaggi: 430 Località: Capolona (AR)
Formazione: geometra
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mi dispiace ma concordo con contadino toscano. E' diventata una roba assurda e non solo per Demi purtroppo. è cosi anche per me e per tutti coloro che coltivano un pezzetto di terra in quel di Arezzo. Tutta la provincia è interessata da questa cosa. Come solito fai richiesta danni, ma purtroppo non ne risponde ne provincia e ne regione ma bensi le ATC ( ambiti territoriali caccia ). In alcuni casi hanno fatto qualcosina, limitandosi alcuni cacciatori a dare una mano fisicamente ai proprietari a installare le recinzioni elettrificate ( proprio per non dover sborsare soldi). Ma purtroppo ritengo non sia piu possibile andare avanti cosi. Se sei in una zona poi dove in pratica tutti piano piano sono arrivati a smettere di coltivare, un pò per danni e un pò per le eccessive spese, bè rimani solo e rimangono solo i tuoi campi dove fare banchetto. Mi direte ma c'è le battute di caccia al cinghiale.....bè si ma se i cinghiali non sono nelle zone dove cacciano nessuno li prende e si riproducono a vista d'occhio. Oltre alla gente che da addirittura da mangiare ai limiti del paese dove poi ti ritrovi queste bestie tra le case a far danni e a spaventare la gente. Mi spiace ma serve il piombo. La prima cosa che insegnano alla prima lezione per prendere la licenza di caccia è l'equilibrio che ci deve essere tra prede e predatori. Bè qui siamo al punto che siamo sommersi di prede ma mancano i predatori. Il cacciatore, controllato dagli enti competenti, ha il ruolo di ristabilire l'equlibrio. o che qualcuno trovi una soluzione consona a sistemare la cosa. Questo è il mio punto di vista.
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20/11/2013, 18:16 |
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aeandro
Sez. Fauna Selvatica
Iscritto il: 17/02/2012, 18:10 Messaggi: 124
Formazione: Perito agrario, laurea in scienze e gestione delle risorse faunistico ambientali
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dico che dati alla mano le recinzioni elettrificate e/o i dissuasori ottico acustici hanno dato ottimi risultati sia con i cinghiali che con i caprioli. Venendo al discorso del piombo, è vero che serve ma come ho già detto servirebbe una caccia di selezione al cinghiale, non la battuta che si fa grandi numeri ma a livello di popolazione non fa altro che incrementare le nascite e quindi il numero dei cinghiali.
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20/11/2013, 18:33 |
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pupazzone
Iscritto il: 12/06/2012, 9:31 Messaggi: 430 Località: Capolona (AR)
Formazione: geometra
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aeandro ha scritto: dico che dati alla mano le recinzioni elettrificate e/o i dissuasori ottico acustici hanno dato ottimi risultati sia con i cinghiali che con i caprioli. Venendo al discorso del piombo, è vero che serve ma come ho già detto servirebbe una caccia di selezione al cinghiale, non la battuta che si fa grandi numeri ma a livello di popolazione non fa altro che incrementare le nascite e quindi il numero dei cinghiali. Aeandro dici bene anche tu per gente come me che ha un'aziendina in montagna di 20 ettari seminativi, quindi zona svantaggiata, con pezzi di terreno qua e e la e non tutti a corpo che faccio recinto mezza montagna qua e la? ...E chi ha 100-150 ettari di seminativi .... 10 ettari di vigneti ......e come si fa? fosse il male di installarle e stop sarebbe nulla....e la manutenzione? Basta un filo d'erba che la tocchi che scarica a terra e è inutile
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20/11/2013, 18:44 |
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aeandro
Sez. Fauna Selvatica
Iscritto il: 17/02/2012, 18:10 Messaggi: 124
Formazione: Perito agrario, laurea in scienze e gestione delle risorse faunistico ambientali
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purtroppo raccogliamo i frutti di una gestione faunistica non troppo eccelsa, per quanto riguarda le recinzioni capisco le difficoltà che ci sono nelle diverse realtà ma un compromesso si può trovare. Ho seguito sperimentazioni su vigneti di 6 ha andate a buon fine, aziende che ll'hanno provate su appezzamenti di 3 ha e adesso le vogliano estendere a tutto il corpo aziendale (oltre 60 ha). Chiaramente l'impegno degli agricoltori deve essere accompagnato da quello delle amministrazioni altrimenti è inutile.
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20/11/2013, 18:48 |
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Bepi
Iscritto il: 12/02/2013, 19:05 Messaggi: 6178 Località: Friuli V.G.
Formazione: Diploma tecnico
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Aeandro, diciamo che il recinto elettrico costa meno di una recinzione ma se sei costretto a metterlo per cause altrui, questi ultimi ti dovrebbero pagare la recinzione. Contadino toscano ha fatto una battuta provocatora ma, stringi stringi deve andare a finire così per ridurli. Naturalmente con autorizzazione. Guardate che facendo una concessione di caccia, per un evento eccezionale, con un pagamento sul capo abbattuto ci guadagnerebbe l'ente gestore e la collettività. Io ho dovuto fare una recinzione a mezza collina perchè i cinghiali la vangavano tutta, creando così i presupposti per una frana.
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20/11/2013, 19:30 |
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