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newastore
Iscritto il: 09/06/2012, 13:55 Messaggi: 545 Località: sicilia
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Hai ragione Deso ma se discutiamo a tu per tu da cinofilo a cinofilo allora ti dico che solo le starne esaltano il lavoro del cane da ferma e solo su questo si può attuare una seria selezione delle razze da ferma Comunque per il loro valore faunistico e zootecnico dovrebbero essere reintrodotte entrambe ovunque in passato erano storicamente presenti.
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22/09/2013, 20:51 |
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Matutian
Iscritto il: 17/09/2013, 14:34 Messaggi: 16
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Da noi in Provincia di Imperia sono presenti sia allo stato selvatico, sia da residui da "lancio" (ovvero le pochissime che si ambientano). Il secondo giorno di caccia (lunedi scorso) il cane me ne ha alzata una (ma il mio tiro ha rovinato tutto) e al mio amico poche centinaia di metri più in là ne è partita un altra (ma lui ha fatto un tiro migliore). Alla fine la nostra è un isola felice, visto che esistono 3 interi monti dedicati a riserva venatorie a protezione di pernici e starne (riserve miste, ovvero che in determinate condizioni è autorizzato l'allenamento cani senza possibilità di sparo). Inoltre il clima è molto favorevole (parliamo di posti in colline molto vicine al mare, ma che stanno tra i 500 e i mille metri, con scarse nevicate) e l'ATC finanzia i proprietari fondiari a creare ambienti favorevoli a lepri, pernici, fagiani e starne. Inoltre il prelievo delle starne è molto limitato nel tempo (due mesi e mezzo di caccia, salvo chiusure anticipate) e nei contingenti (massimo 4 a testa l'anno per i pochi piumisti). In ogni caso l'unica via è la creazione di habitat favorevoli, se no difficilmente tornerà in tutta Italia.
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23/09/2013, 15:46 |
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newastore
Iscritto il: 09/06/2012, 13:55 Messaggi: 545 Località: sicilia
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Molto molto interessante! dalle mie parti nevica raramente infatti i migliori territori per tentare una reintroduzione secondo me sono quelle della fascia costiera tirrenica. Per quanto riguarda territori ad altitudini superiori ai mille metri dove in inverno sono frequenti e abbondanti le nevicate beh questo sarebbe un ostacolo alla reintroduzione delle starne tuttavia ci sarebbe un vecchio metodo pasturando le zone di immissione si riduce di molto la mortalità
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23/09/2013, 20:56 |
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geo
Iscritto il: 17/03/2009, 18:36 Messaggi: 2770
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La starna purtroppo soffre di una bruttissima malattia, "saturnismo sottocutaneo"...se no si sconfigge quello c'è poco da fare...
_________________ Alla natura si comanda solo ubbidendole.
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23/09/2013, 21:04 |
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newastore
Iscritto il: 09/06/2012, 13:55 Messaggi: 545 Località: sicilia
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hai perfettamente ragione amico mio, è una bruttissima malattia..... saluti
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24/09/2013, 0:19 |
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parconaturalabrenna
Iscritto il: 14/05/2013, 23:56 Messaggi: 99 Località: Vigevano
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salve. hai aperto un ottimo argomento di cui mi sta molto a cuore se ci teniamo a contatto ne riparleremo. Amichevolmente Gianni.
_________________ Membro MCF (Marans-Club de France) Alta selezione genetica di pura razza Marans. Varietà allevate NCC Noir à Camail Cuivrè - FROD Froment Dorè
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24/09/2013, 5:40 |
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newastore
Iscritto il: 09/06/2012, 13:55 Messaggi: 545 Località: sicilia
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Ciao abiti nel parco del Ticino? è l'unico posto d'Italia dove vive allo stato selvatico il misterioso ed esotico colino della Virginia di cui ho tanti bei ricordi.... Per quanto riguarda le nostre mitiche e leggendarie perdix perdix sarò lieto di scambiare le mie modeste esperienze di allevamento e reintroduzioni effettuate in passato Saluti
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24/09/2013, 10:22 |
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deso
Iscritto il: 08/08/2012, 11:11 Messaggi: 151 Località: imola
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non credo che il clima interessi più di tanto alle grigie infatti erano presenti in varie regioni del nostro paese e sono sparse in tutto il mondo probabilmente sono altri i fattori favorevoli e io sinceramente non credo più di tanto neanche alla versione dell' agricoltura cambiata. sarebbe bello poterle rivedere volare nei nostri territori ma credo che questo rimarrà un bel sogno......
_________________ Alessandro
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24/09/2013, 20:59 |
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geo
Iscritto il: 17/03/2009, 18:36 Messaggi: 2770
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deso ha scritto: non credo che il clima interessi più di tanto alle grigie infatti erano presenti in varie regioni del nostro paese e sono sparse in tutto il mondo probabilmente sono altri i fattori favorevoli e io sinceramente non credo più di tanto neanche alla versione dell' agricoltura cambiata. sarebbe bello poterle rivedere volare nei nostri territori ma credo che questo rimarrà un bel sogno...... Il clima influenza indirettamente, la densità di starne per ettaro è direttamente legata all'altitudine e alla disponibilità alimentare, quindi un clima rigida incide negativamente sulla densità, ma potremmo parlare del fattore clima se avremmo i numeri, ma le starne le abbiamo con il contagocce, le densità sono talmente basse che non possiamo proprio pensare che sia il clima a incidere o meno... L'agricoltura ha influezato e molto, perchè le starne non amano molto gli ambienti sporchi e nelle zone dove le macchie causa il loro abbandono hanno preso il posto dei coltivi e dei pascoli le starne non è che non ci sono ma la densità si abbassa di molto perchè in quei posti non ci vanno se non sporadicamente; poi l'uso di prodotti fitosanitari ha influenzato molto perchè o le hanno ammazzate avvelenandole, non oggi che i fitofarmaci sono meno velenosi e seguono un lungo iter di approvazione, ma qualche decennio fa si, e poi i fitofarmaci sterminano molti insetti di cui gli starnotti si nutrono, nidi falciati, predatori ecc ecc Quindi per riavere le starne, in primis ripristinare gli ambienti, due immettere animali buoni e cosa su tutte più importante, togliere il prelievo venatorio; è impensabile cacciare le starne a meno che non sia fatto in riserve dove c'è l'occhio del guardia che ti frena e tiene ogni singolo capo gelosamente. Anche avendo le più alte densità di capi possibili le starne non basterebbero a tutti i cacciatori, quindi andrebbero fatti piani di gestione seri passando per i censimenti, però poi manca la cosa fondamentale, la coscienza dei cacciatori...
_________________ Alla natura si comanda solo ubbidendole.
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24/09/2013, 21:25 |
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simo71
Iscritto il: 28/11/2010, 18:20 Messaggi: 430
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Malattie, predatori, alimentazione, clima ecc.. tutti fattori che incidono sicuramente sulla diffusione di questo splendido galliforme, purtroppo però devo dire che finché si continuerà a fare lanci di fagiani per scopi venatori o ripopolamento, la starna avrà vita dura. Come è stato detto la starna è un uccello autoctono mentre il fagiano non lo è. Negli ultimi 60-70 sono stati introdotti in natura per gli scopi sopracitati milioni di fagiani, molti di questi fagiani sono sopravvissuti a cacciatori e predatori, impadronendosi dei territori della starna senza fare tanti complimenti, infatti i fagiani essendo territoriali ed aggressivi non si fanno scrupoli nel distruggere nidi e uova, uccidendo pulcini ed anche adulti di starna.
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25/09/2013, 0:00 |
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