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Le energie alternative sono davvero amiche dell'ambiente? 
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Sez. Suini
Sez. Suini
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Iscritto il: 23/09/2009, 16:47
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Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
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Vivo nel basso lodigiano, dove impera una super agricoltura e ci sono molti allevamenti (suini e bovini). Negli ultimi anni gli impianti di biogas stanno spuntando come funghi, e ci credo con tutti quei liquami! Però.....
Ho notato che impianti di biogas e fotovoltaici a terra consumano molto suolo, spesso di più di quello delle azienda che li costruiscono.
Ma la cosa che mi sconcerta di più è vedere sempre più colture che vengono tagliate verdi per farle finire nel biodigestore. Pochi anni fa avrei compreso quelli che coltivavano mais, visto il bassissimo prezzo di mercato che non permetteva spesso di uscirne con le spese, ma ora ho visto anche interi campi di cereali rasati a terra ancora verdi, senza contare che il mais ora vale molto di più sul mercato.
Altra cosa, ho sentito dire che i campi defraudati di tutti i materiali organici per usarli nel biodigestore ,nel giro di 3-4 anni diventano improduttivi. Già, perchè dovete sapere che il raccolto te lo vengono a prendere gli stessi interessati ( che comodità) ma rasano tutto e non lasciano niente.
Penso che i pannelli fotovoltaici avrebbero senso se installati SOLO su tetti e gli impianti biogas utilizzassero SOLO reflui agricoli, non è giusto utilizzare materie prime. Cavolo, ci hanno insegnato sin da piccoli che non si butta via il cibo quando è buono!

Qui ci vorrebbe una legge aggiornata , più severa: se non hai tetti niente contributi per il fotovoltaico e se non hai animali idem per quelli del biogas! :evil:
Saluti a tutti
Milena

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L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr)
Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone


23/05/2011, 10:18
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Hai perfettamente ragione.
Se non ricordo male c'era un'altra discussione sull'argomento. Non ricordo se qui o in Bovini.
Ciao,
Marco

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23/05/2011, 10:38
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Iscritto il: 16/05/2011, 19:59
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Formazione: laurea in scienze e tecnologie agrarie
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Ci sarebbe un'altro punto da esaminare: lo stato dell'arte.
Se paragoniamo le rese di una macchina dei primi del '900 con una dei primi del '00 subito viene logico che i consumi e le rese della prima siano preistorici rispetto alla seconda e che i disegnatori della tale non erano a conoscenza di tecniche sviluppate in un secolo. Ora le energie rinnovabili sono state sviluppate recentemente e lo sviluppo è stato relegato a qualche scienzato appassionato e non al fiore all'occhiello dei cervelli mondiali spinti da un lauto compenso. Come sarà la tecnica e le rese tra qualche decennio non si può sapere, ma bastano due sviluppi degli ultimi 5 anni: un pannello che si "ripaga" in 5 anni senza contributi e lo sfruttamento della clorofilla per generare una differenza di potenziale (Business di maggio pag 90). Il problema nitrati è enorme e il biogas sembra la risposta che può dare reddito, per i pannelli solari si possono immaginare integrati in serre. Purtroppo bisogna tapparci il naso per far girare i soldi dalla parte giusta.


02/06/2011, 21:42
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Il prezzo del mai è salito proprio perchè i digestori hanno aumentato la domanda, e l'aumento del prezzo non dovrebbe andare a colpire nè gli allevatori che possiedono abbastanza superficie per produrre i propri foraggi, nè i prezzi degli altri mercati perchè non aumenta la loro domanda.

è giusto dire che i terreni si impoveriscono se non si somministra adeguata sostanza organica, ma è improbabile che tutto quello che esce da un digestore non venga ributtato sul terreno, anzi, è il modo migliore per valorizzare il loro contenuto in elementi nutritivi e la normativa è improntata su quel tipo di utilizzo.

attenti però: il biogas non risolve il problema nitrati: tanto azoto entra nel digetore e tanto esce, e praticamente con la stessa natura chimica.

energie rinnovabili sono anche la legna: quella la si brucia sul camino no? e non ti dispiace, pensa a quanti mobili!

questo materiale si utilizza per produrre energia elettrica, che è la forma di energia più facilmente trasportabile che esiste.
è inutile che si produca tutti grano, qui da mangiare ce n'è.. anzi.. se si pensa alla quantità di derrate alimentari che si buttano viene da pensare chè è meglio utilizzare la superficie in modo più intelligente!


15/06/2011, 13:08
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Salve, ma con quello che succede in agricoltura dove ormai si tira a campare, non si parla più di fare reddito ma di rientrare nelle spese, che volete farci se buttare roba che dovrebbe andare sui mercati finisce dentro un calderone a marcire per accendere una lampadina, risolvere il problema dei nitrati, del azoto ecc. Ormai si e al collasso per le aziende, e sono fortunate quelle che hanno queste possibilità che è una "valvola di sfogo" . A voi può sembrare triste vedere "buttare" quella roba, ma per gli agricoltori dover fresare il loro raccolto senza aver guadagnato NULLA e ancora più triste :cry: :cry:

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« Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo » M. Gandhi


15/06/2011, 19:34
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Sempre con questo "tira a campare" e lamentismo vario!
Non gridiamo al lupo al lupo anche quando non c'è!
I suini vanno male, alcuni tipi di frutta pure. Ma i seminativi OGGI decisamente no!

In molti agricoltori che dicono di tirare a campare a volte c'è mancanza di una mentalità imprenditoriale e una professionalità scarsa. Non voglio offendere nessuno ma è innegabile, che molte aziende non investono, pur avendo i capitali disponibili, sia per paura che per ignoranza. Forse bisognerebbe organizzare molte gite a casa di milli a Lodi (ma anche Cremona, Mantova, Brescia) per far vedere a molti agricoltori di altre zone (anche della pianura padana) che avere aziende agricole redditizie non è un'utopia e che le tecnologie che permettono di fare reddito ci sono e gli investimenti si possono fare.
Altro che tristezza di cui parlano alcuni, finalmente stanno tornando momenti buoni anche per questo settore (agricoltura ed in particolare i seminativi) che tutti davano per morto, se si sviluppasse ancora di più il biogas le prospettive future sono buone, a patto che si cambi la mentalità, ma forse servirebbero dei giovani. Chissà che le poche alternative di lavoro extragricolo non servano a far rimanere giovani volenterosi e vogliosi di migliorare ed avere aziende che siano degne di chiamarsi con quel nome.


15/06/2011, 21:50
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guarda che le aziende che hanno potuto far einvestimenti è perchè si son trovate in una situazione di POTER investire, perchè quando hai già capitali investiti, mutui e cambiali non è che le banche ti appoggiano molto.

comunque dimmi un po': quante aziende della provincia hanno investito sul totale delle aziende?
ciao


16/06/2011, 10:37
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Non voglio far polemica, ma essendo un tecnico il mio è uno sfogo dovuto al fatto che vedo molte aziende che vorrebbero investire e poi all'ultimo si tirano indietro, ed altrettante che tirano a campare senza pensare di poter migliorarsi, ma i fondi (accantonati negli anni buoni) ci sono, e questo mi fa arrabbiare specie quando li sento lamentarsi!
Poi chi ha i mutui gode della mia comprensione. Ma se uno ha i mutui ha già investito.
Molti invece tengono i soldi in banca a marcire, e non investono nelle aziende lavorando in perdita o quasi

Non ho dati precisi in mano su quante aziende hanno investito in energie alternative o altro, ma è indubbio che nelle province citate nel precedente post ci sia un certo movimento/fermento economico in agricoltura, mentre in molte altre province (specie basso veneto/Emilia orientale) vi è un immobilismo disarmante inspiegabile in zone fertili e in buona parte irrigue, ben lontane dalle difficili condizioni pedoclimatiche e socioeconomiche che caratterizzano il centro-sud Italia


16/06/2011, 15:06
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16/06/2011, 15:09
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Scusate se mi intrometto nel diverbio, ma per l'esperienza che ho io ci sono 2 tipologie di imprenditori agricoli: quelli che si battono col mercato e quelli che si appoggiano alla PAC. I primi rischiano tantisssimo e spesso si trovano con le pezze al culo ma capita che qualcuno raggiunga uno stile di vita elevato, i secondi ormai sono diventati degli esperti in contribuiti e condizionalità come dei commercialisti ma non hanno lo stesso reddito. Tengo a precisare che l'agricoltore che punta sulle energie rinnovabili stà da entrambe le parti, cerca di fare profitto con gli scarti (biogas) e con la natura in eccesso (solare-eolico) su un mercato imposto dalla UE. Io sono più preoccupato per la "guerra" che si stà generando tra fonti rinnovabili, ovvero la pretesa di aiuti, che rischia di portare confusione. Basta pensare che con il referendum abrogativo adesso lo stato dovrà trovare 1 terawatt elettrico all'anno dal 202 per capire che prima o poi devono incentivare tutti a produrre e i recenti sviluppi climatici impongono di produrre amichevolmente con l'ambiente.


21/06/2011, 14:47
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