|
|
|
|
Pagina 1 di 1
|
[ 4 messaggi ] |
|
Feci di coniglio, combustione
Autore |
Messaggio |
PietroAlberici
Iscritto il: 02/10/2013, 16:08 Messaggi: 162 Località: Traversetolo
Formazione: Perito chimico ambientale
|
Ho cercato in rete un po' di info ma non ho trovato esperienze simili (e già qui uno dice...se non lo fanno gli altri...). A breve avrò a disposizione le deiezioni di un centinaio di conigli, l'idea è quella di mettere le gabbie in serie e fare un piccolo nastro trasportatore che convogli tutto in una cariola dasvuotare quotidianamente. L'altro giorno osservavo le feci dei conigli e all'interno sono veramente ricche di fibra vegetale e immagino che la parte più digerita abbia molto carbonio sotto varie forme. A breve in ditta avrò la possibilità di analizzarle con il calorimetro di junkers che abbiamo appena preso.
La mia idea sarebbe quella di far passare il tutto su una griglia per separare il percolato dal solido, e fare una piccola stufa in ghisa con soprastante essiccatoio per poi bruciare la parte solida e fare acqua o aria calda.
Avete qualche esperienza in merito? Grazie
|
17/02/2016, 15:16 |
|
|
|
|
Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68709 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
|
Molti anni fa un mio amico presento una tesi sull'utilizzo come combustibile delle feci di maiale. Bruciavano benissimo senza far odore.
_________________Segui Agraria.org anche su Facebook e Twitter ! Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org?
|
17/02/2016, 18:09 |
|
|
PietroAlberici
Iscritto il: 02/10/2013, 16:08 Messaggi: 162 Località: Traversetolo
Formazione: Perito chimico ambientale
|
Grazie Marco, sull'odore non dovrei aver problemi in fase di combustione,anche perché pensavo di sovralimentare l'ossigeno con una piccola ventola per abbassare il CO e dare più aria, avrei però problemi con l'aria in uscita dall'essiccatoio o preriscaldo, anche se una parte la potrei riutilizzare in fase di sovralimentazione. Le feci di maiale erano bruciate o progettate per bruciare direttamente o producevano biogas? Secondo me dovrei concentrarmi sulla fase di essiccazione..la fase di combustione non dovrebbe esser complicata o impossibile, sfruttando pezzi di recupero da vecchie stufe a pellet: griglia, dosaggio ecc...
|
17/02/2016, 19:27 |
|
|
PietroAlberici
Iscritto il: 02/10/2013, 16:08 Messaggi: 162 Località: Traversetolo
Formazione: Perito chimico ambientale
|
Il concetto che vorrei applicare è fase di essiccazione e qui non dovrei aver problemi essendo un tipo di letame che di per se ha un basso contenuto d'acqua (va ovviamente separato dalle urine tramite una griglia prima), combustione con sovralimentazione d'aria (se riesco ad utilizzare l'aria dell'essiccazione facendola raffreddare e condensare prima elimino anche eventuali emissioni odorigene dovute alla fase di essiccazione, scartando le condense che rimarrebbero comunque ricche di composti azotati solubili e altri elementi, da utilizzare come concime inorganico) e poi potrei recuperare ulteriore calore dai fumi.
|
27/02/2016, 12:27 |
|
|
|
Pagina 1 di 1
|
[ 4 messaggi ] |
|
Chi c’è in linea |
Visitano il forum: Nessuno e 8 ospiti |
|
Non puoi aprire nuovi argomenti Non puoi rispondere negli argomenti Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi inviare allegati
|
|
|
|