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Energie rinnovabili: reddito e scelta consapevole
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Messaggio |
agrobio
Iscritto il: 20/10/2011, 22:00 Messaggi: 147 Località: Bergamo
Formazione: Dott. in Scienze biologiche molecolari e Dott. in Scienze agrarie
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Spesso quando si parla di energie rinnovabili, ci si rivolge sempre di più con un tono, per così dire, "monetario". Infatti non sono rare frasi del tipo: "..il fotovoltaico non conviene più..", "le biomasse non rendono più come prima", etc. E' vero, la scelta delle energie rinnovabili, è una scelta onerosa. Però è una scelta coraggiosa e consapevole, alla stregua di voler spendere qualche soldo in più per un auto di qualità. Se ci crediamo, non aspettiamo il grande reddito.
Roberto
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26/08/2014, 13:06 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68798 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Una giusta riflessione. Alla base della scelta deve esserci anche una condivisione di certi valori (maggiore tutela dell'ambiente, ecc.).
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26/08/2014, 16:06 |
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milli
Sez. Suini
Iscritto il: 23/09/2009, 16:47 Messaggi: 9972 Località: Emilia
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
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Qualche anno fa c'è stato un boom di impianti di biogas, nati per sfruttare energicamente ed ecologicamente i residui agricoli. Con i contributi europei c'è chi effettivamente ha guadagnato molti soldi tanto da tenere la stalla ormai solo come un pretesto. Ho visto interi raccolti di mais e frumento essere raccolti ancora verdi per finire nel biodigestore, dal momento che l'acquirente pagava bene e subito. Solo che con il passare degli anni i contributi si sono notevolmente ridotti e anche acquistare cereali è divenuto troppo oneroso. Ora vedo che molti impianti cominciano a rimanere con le cupole sgonfie, del tutto o parzialmente. Il business si è ridimensionato
_________________ L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr) Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone
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28/01/2015, 1:01 |
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agrobio
Iscritto il: 20/10/2011, 22:00 Messaggi: 147 Località: Bergamo
Formazione: Dott. in Scienze biologiche molecolari e Dott. in Scienze agrarie
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E' vero quello che dici, in merito alle cupole sgonfie. Purtroppo la mia esperienza mi insegna che l'agricoltura in Italia (e ci metto dentro anche il Biogas agricolo) è fatta di molta poca professionalità e questo comporta, nella gran parte dei casi, un flop degli investimenti fatti. Io non sono contrario alle colture immesse negli impianti, sono contrario a chi pensa di arricchirsi stando seduto e aspettando che il conto corrente salga (come credevano molti che hanno fatto l'impianto). Il Biogas è un'attività vera e propria e come tale richiede dedizione, professionalità e intelligenza nella gestione, altrimenti..... FLOP.
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29/01/2015, 20:42 |
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milli
Sez. Suini
Iscritto il: 23/09/2009, 16:47 Messaggi: 9972 Località: Emilia
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
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io sono d'accordo a mettere colture nel biogas solo se sono piene di micotossine, altrimenti è uno spreco inaccettabile. Per me dovrebbero progettare dei mini impianti a livello di azienda agricola, dove l'azienda possa riciclare i propri reflui prima di smaltirli, non ci si arricchisce, ma magari si paga la bolletta elettrica e magari si inquina meno. E' un utopia oppure è realizzabile? certo che se necessita molta dedizione , può essere impegnativo , nel senso che poi non tocchi assumere qualcuno per seguire il processo.
_________________ L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr) Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone
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30/01/2015, 17:01 |
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agrobio
Iscritto il: 20/10/2011, 22:00 Messaggi: 147 Località: Bergamo
Formazione: Dott. in Scienze biologiche molecolari e Dott. in Scienze agrarie
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Il concetto di produrre energia utilizzando i sottoprodotti (letame, liquami, etc.) è certamente quello più corretto dal punto di vista della sostenibilità ambientale e anche economica. Poter costruire piccoli impianti, a misura di azienda, a mio avviso non è utopia. Il problema è che il mercato non è ancora giunto a questo, perché prima dobbiamo esaurire le possibilità con gli impianti più grandi (e più remunerativi per chi costruisce) poi vedrai che ci rivolgerà anche ai piccolissimi impianti; anche per chi ha 3 mucche nella stalla. Ribadisco però, che utilizzare mais, sorgo o altro come biomassa, non è uno spreco di cibo o di terreno. Terreno incolto, in Italia, ce ne è molto e poi il mercato è libero e un agricoltore con i propri campi, nei limiti di legge e di buon senso, può coltivare cosa vuole. Poi si può coltivare anche altro, in alternativa al mais o per esempio applicare alcune pratiche agronomiche che consentano di fare doppi raccolti o rotazioni colturali diverse. E' qui che deve entrare in campo la tanto acclamata professionalità che manca.
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01/02/2015, 20:26 |
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